LIBRI DI ADRIANO ZAMPERINI

La ricerca ha estratto dal catalogo 26 titoli

Caterina Arcidiacono, Norma De Piccoli

Psicologia di comunità

Volume I. Prospettive e concetti chiave

Il manuale, coniugando teoria, pratica ed etica secondo una prospettiva ecologico-sistemica, presenta gli elementi distintivi della psicologia di comunità. Un testo rivolto a studenti e studentesse sia dei corsi di laurea in psicologia, sia di altri ambiti disciplinari, e a tutti i/le professionisti/e che agiscono per lo sviluppo del benessere nei e dei contesti, integrando il cambiamento individuale con la trasformazione contestuale.

cod. 1240.1.84

Ines Testoni, Marina Bottacin, Belinda Claudia Fortuna, Adriano Zamperini, Gaia Luisa Marinoni, Guido Biasco

Palliative care and psychology education needs in nursing courses: A focus group study among Italian undergraduates

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 2 / 2019

Nonostante le cure palliative siano diventate sempre più importanti, in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, i corsi di laurea in infermieristica non preparano adeguatamente gli studenti a gestire il rapporto con i morenti. Questo studio mira a indagare la competenza percepita nelle cure di fine vita tra studenti che seguono corsi di infermieristica. Adottando un approccio qualitativo, lo studio ha coinvolto 37 studenti universitari al terzo anno di corso, in 4 città del Nord Italia che offrono corsi di laurea in infermieristica. Il testo della loro discussione è stato trascritto e parzialmente lemmatizzato, quindi i dati testuali sono stati elaborati con Atlas-t attraverso un’analisi tematica sulla base delle raccomandazioni EACP. Questo studio mostra che la morte è percepita come un nonsense e la religione come un semplice strumento per alleviare la soffe-renza dei morenti e dei loro parenti. Tuttavia, gli studenti hanno ritenuto di non essere pronti ad affrontare e a gestire tali temi. Come indicato dalle raccomandazioni EACP, emerge la necessi-tà di un curriculum specifico di educazione alla morte, con elementi di cure palliative, psicolo-gia e religione, abilità comunicative e riflessività. Inoltre, viene sottolineata la necessità di un supervisore in grado di utilizzare la medicina narrativa come supporto.

Adriano Zamperini, David Primo, Ines Testoni

Maschilità: identificazioni, ruoli e soggetti

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 3 / 2018

Nelle ultime decadi, lo studio del maschile è entrato a far parte delle scienze sociali come un tema di ricerca centrale. In particolare, i Critical Studies on Men & Masculinities (CSMM) offrono una proficua direzione per studiare sia il ruolo della maschilità nel sostenere le asimmetrie di potere nelle relazioni di genere, sia l’eterogeneità dei modi in cui i soggetti arrivano a definirsi come uomini. Ciononostante, restano delle rilevanti aporie teoriche aperte al dibattito. Questo articolo perseguirà due scopi: tracciare gli snodi centrali dei dibattiti sulle maschilità e valutare il contributo che un dialogo tra i CSMM e il linguaggio psicoanalitico può portare allo studio delle soggettività maschili. Verrà avanzata l’ipotesi che un punto di contatto promettente per questo dialogo può essere ritrovato nella riformulazione post-strutturalista che Judith Butler ha proposto delle opere di Freud e Lacan sullo sviluppo dell’identità di genere.

Adriano Zamperini, Marta Bettini

Psicologia e genocidio. Nascita di una professione in rwanda

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 1 / 2015

Tra aprile e luglio 1994, il Rwanda patì un genocidio che si distinse per intensità e gravità della violenza prodotta, poiché in questo breve lasso di tempo furono uccise circa un milione di persone. Dato il gran numero di rwandesi che hanno vissuto gravi eventi traumatici, non è certo casuale che, all’indomani del 1994, numerosi studi epidemiologici abbiano evidenziato elevati tassi di problemi di salute mentale e psicosociali nella popolazione del Rwanda. I programmi sociali e i servizi di salute mentale attuati per aiutare i rwandesi traumatizzati dal genocidio evidenziano il ruolo della psicologia clinica come professione. Questo articolo svolge alcune riflessioni sulle potenzialità e le sfide poste dall’attuazione di interventi psicologici a sèguito di un genocidio, concentrandosi sulla terapia di gruppo. In particolare, viene analizzata la posizione assunta dagli psicologi clinici tra l’occidentale "medicalizzazione" dei disturbi mentali e i processi di guarigione tradizionali.

Adriano Zamperini, Marialuisa Menegatto

La violenza collettiva e il g8 di Genova. trauma psicopolitico e terapia sociale della testimonianza

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 3 / 2013

Generalmente la violenza di Stato è associata a sistemi totalitari e a dittature che violano i diritti umani. Carente è invece la letteratura scientifica in merito alla violenza di Stato esercitata in società democratiche. Il presente articolo cerca di colmare questa lacuna, analizzando gli eventi del G8 di Genova del 20-22 luglio 2001, durante i quali, secondo osservatori internazionali, si è verificata la più grave sospensione dei diritti umani in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale. Criticando la diagnosi di disturbo post-traumatico da stress (PTSD), e articolando i concetti di delegittimazione sociale, trauma psicopolitico e terapia della testimonianza, viene proposta un’analisi contestuale del trauma subìto dalle vittime durante le violenze del G8 di Genova.

Adriano Zamperini

Banalità dell’indifferenza. Ambivalenza di un sentimento (non sempre) al servizio del male

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 2 / 2013

Poche opere sulla Shoah hanno suscitato tante controversie e attirato tanta attenzione quanto Eichmann a Gerusalemme di Hannah Arendt (1963). Il dibattito innescato dal resoconto sulla "banalità del male" è stato così intenso da far diventare questa locuzione una sorta di icona all’interno del discorso sulla violenza collettiva e sul genocidio. Ormai, il concetto di banalità del male ha una propria carriera, sia nella sfera della pubblica opinione, sia nell’ambito delle discipline scientifiche. E qualsiasi tentativo di studiare il comportamento umano sotto l’ombrello semantico di questo termine deve farsi carico del problema dell’indifferenza. Attraverso i contributi offerti dalla psicologia sociale, questo articolo passa in rassegna i modi tradizionali di intendere l’indifferenza e individua nuove prospettive di analisi per spiegare tale fenomeno nei contesti di atrocità collettive.

Alberto Burgio, Adriano Zamperini

Il male e l’azione umana. Un percorso di ricerca interdisciplinare

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 2 / 2013

La banalità del male è diventato un concetto passepartout adoperato ovunque e da chiunque. Urgente è allora l’esigenza di ritornare su un tema spesso banalizzato dall’uso e dell’abuso che ne è stato fatto. L’articolo illustra le linee teoriche e metodologiche di un progetto di ricerca interdisciplinare che, partendo dalla Germania nazista e dalla tragedia della Shoah, opera una re-visione del problema del male e interroga l’azione umana sul piano della responsabilità, del consenso, della partecipazione attiva e passiva in contesti di atrocità collettive.

Alberto Burgio, Adriano Zamperini

Identità del male.

La costruzione della violenza perfetta

Come si è potuto verificare un consenso di massa alle atrocità del nazismo? Come è stato possibile che in pochi anni una delle nazioni più colte e progredite del mondo occidentale sia scivolata in una delle peggiori barbarie della storia, decretando lo sterminio di milioni di persone? Esiste un modo per comprendere l’inquietante realtà del male e della violenza?

cod. 1420.1.151

Adriano Zamperini

Editoriale: famiglie, genere e differenze

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 1 / 2009

Editorial: families, gender and differences - The term "gender" was originally used by linguists to refer to the rules associated with grammatical categories of words with masculine and feminine designations. The term has now taken on much broader significance, and controversies about its meaning abound in socio-psychological literature, with particular emphasis on the changing relationship. As a partial consequence, the fluctuation of family and conjugal ties in western society has become a central feature of social life, determining new family typologies. In Italy, notwithstanding the strength of traditional family ties, behaviours that once were marginal are becoming a common occurrence. The increase of new forms of families calls for a deep analysis of the phenomena in order to make possible the elaboration of interpretative paradigms.

Key words: families, gender, differences

Vincenzo Romania, Adriano Zamperini

La città interculturale.

Politiche di comunità e strategie di convivenza a Padova

I risultati di un’inchiesta campionaria nell’ambito del progetto “Facilitatori culturali”, promosso dal Comune di Padova. Un esempio unico in Europa di mediazione culturale su strada. Il testo analizza come, dall’inizio alla fine della prima attuazione del servizio (luglio 2007-giugno 2008), siano cambiati il capitale sociale, le relazioni interetniche, le forme di socialità e di fiducia, l’uso degli spazi pubblici, la vivibilità percepita dei quartieri della città.

cod. 1240.2.3

Adriano Zamperini, Ines Testoni, Ingrid Pogliani, Salvatore Bazzano

Familismo e capitale sociale: il posto della donna nel pensiero mafioso

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 3 / 2008

Familism and social capital: the role of women in the mafia thought In this research the representations of feminine and masculine roles in the mafia thought have been studied using a qualitative analysis of the texts collected during clinical interviews with five collaborators of justice. The relation between the intimate and the social relationships is addressed as well as the problem of amoral familism that is at the roof of the mafia sub-culture. Data show that the mesosystem and macrosystem levels are not present at all, while the microsystem includes totally the mesosystem.

Adriano Zamperini

Attrazione o adattamento interpersonale? L’indifferenza come regola emozionale in Bret Easton Ellis

SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA)

Fascicolo: 33 / 2008

Attrazione o adattamento interpersonale? L’indifferenza come regola emozionale in Bret Easton Ellis - Ogni società presenta una peculiare cultura emozionale consistente in un sistema di idee e opinioni in merito a quello che si suppone le persone sentano in varie situazioni. In qualsiasi particolare contesto d’attività, vi sono due tipi di norme: le regole del sentire, che specificano quali emozioni un individuo dovrebbe provare ed esperire in una data situazione; le regole espressive, le quali indicano quando e come si deve verificare la manifestazione delle emozioni. Attraverso l’analisi del controverso romanzo di Bret Easton Ellis, Le regole dell’attrazione, è possibile comprendere al meglio il lavoro emozionale di giovani chiamati, su un palcoscenico e di fronte ad altri attori, a una performance relazionale conforme alla regola dell’indifferenza.

Adriano Zamperini, Ines Testoni, (a cura di)

Nodi Familiari Attuali

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 2 / 2008

Adriano Zamperini

Muri d'indifferenza o reti affiliative: scambio sociale e dono emozionale

DiPAV - QUADERNI

Fascicolo: 22 / 2008

Muri d'indifferenza o reti affiliative: scambio sociale e dono emozionale With the rise of individualism, individuals seeking to realize a psychic profit in their emotional exchanges. Indifference, like any set of emotions, can be an important tool for individuals for enhancing their place or standing in an encounter. In fact, indifference allows an individual to assume a power position. And by now indifference has become a social norm that aspires to disciplining the human relationships. Putting in relation the concepts of social exchange and emotional capital, will be analysed the phenomenon of emotional gifts. One way to move the emotions, against the logic of personal psychological profit.

Adriano Zamperini, Ines Testoni, (a cura di )

Nodi Familiari Attuali

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 1 / 2008

Adriano Zamperini, Ines Testoni, (a cura di)

Nodi familiari attuali

RIVISTA DI STUDI FAMILIARI

Fascicolo: 2 / 2007

Adriano Zamperini, Patrizia Pezzali

Madri surrogate: la costruzione di un nuovo ruolo sociale attraverso internet

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2003

In questo articolo presentiamo parte di una ricerca più ampia condotta sulla rappresentazione sociale della nascita tecnologica, così come viene presentata dalla comunicazione di massa. La novità del tema e la rapidità con cui quest’ultima frontiera del progresso scientifico-tecnologico è entrata a far parte del senso comune e dell’opinione pubblica attribuiscono importanza al ruolo giocato dalla televisione, da Internet, da quotidiani e settimanali nel processo di costruzione della rappresentazione sociale delle nuove tecnologie riproduttive. L’obiettivo di questa ricerca era analizzare il nuovo ruolo sociale di madri surrogate attraverso resoconti personali diffusi da siti Internet. I testi presi in esame (n. 23) sono stati analizzati mediante un programma di elaborazione francese (Sistème portable pour l’analyse des données textuelles Spad-T), utilizzato per l’analisi del contenuto di differenti tipi di testo, il quale realizza l’analisi fattoriale a partire da variabili di tipo qualitativo (analisi delle corrispondenze). I nuclei tematici fondamentali della rappresentazione delle madri surrogate fornita da Internet sono: il desiderio di genitorialità; la maternità come progetto familiare; la maternità surrogata come donazione; la maternità surrogata come soluzione alternativa a una condizione di sterilità. I risultati ottenuti, confrontati con quelli di altre ricerche, permettono di comprendere la problematicità del senso comune e le strategie discorsive alla base della costruzione sociale di questo nuovo ruolo.