LIBRI DI ALBERTO BURGIO

Alberto Burgio, Costerbosa Marina Lalatta

Consenso e responsabilità nella Germania nazista. Intervista a Enzo Collotti

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 2 / 2013

In questa recente intervista Enzo Collotti, tra i massimi storici del nazismo, ripercorre alcune delle tematiche cruciali e ancora controverse della vicenda del nazismo e della sua incubazione negli anni della Repubblica di Weimar. Il consenso di larga parte della popolazione, l’incidenza del terrore, il senso della comunità, il problema morale unito al tema della responsabilità e della legalità, ma anche l’antisemitismo e l’antibolscevismo radicati in terra tedesca, sono solo alcune delle questioni al centro delle riflessioni che qui si riportano nella loro interezza, e che confermano la necessità di continuare a cercare di capire e di spiegare cosa è accaduto in Germania e in Europa nei dodici anni del regime nazionalsocialista. Concludendo le sue considerazioni Collotti ribadisce l’attualità dei temi al centro della storiografia sulla Germania nazista.

In Germania e in Austria il nazismo ha goduto del consenso attivo della grande maggioranza della popolazione, largamente consapevole anche dei suoi crimini. Se su questo dato di fatto vi è accordo tra gli storici, resta invece controversa la questione delle premesse oggettive (tradizioni culturali, codici etici, modelli educativi, ecc.) e soggettive (motivi ideologici, morali, psicologici, economici, ecc.) alla base di tale orientamento dell’opinione popolare. Affinché la ricerca sui presupposti del «consenso totalitario» possa procedere, appare indispensabile mettere in comunicazione la ricerca storica con altri saperi (filosofia, antropologia, psicologia sociale, psicoanalisi, sociologia, ecc.), lavorare alla costruzione di una nuova metodologia di analisi, di un nuovo lessico teorico e di un nuovo apparato concettuale.

Alberto Burgio, Adriano Zamperini

Il male e l’azione umana. Un percorso di ricerca interdisciplinare

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 2 / 2013

La banalità del male è diventato un concetto passepartout adoperato ovunque e da chiunque. Urgente è allora l’esigenza di ritornare su un tema spesso banalizzato dall’uso e dell’abuso che ne è stato fatto. L’articolo illustra le linee teoriche e metodologiche di un progetto di ricerca interdisciplinare che, partendo dalla Germania nazista e dalla tragedia della Shoah, opera una re-visione del problema del male e interroga l’azione umana sul piano della responsabilità, del consenso, della partecipazione attiva e passiva in contesti di atrocità collettive.

Alberto Burgio, Adriano Zamperini

Identità del male.

La costruzione della violenza perfetta

Come si è potuto verificare un consenso di massa alle atrocità del nazismo? Come è stato possibile che in pochi anni una delle nazioni più colte e progredite del mondo occidentale sia scivolata in una delle peggiori barbarie della storia, decretando lo sterminio di milioni di persone? Esiste un modo per comprendere l’inquietante realtà del male e della violenza?

cod. 1420.1.151

Alberto Burgio

Il nazismo come malattia dell'"anima tedesca"

PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE

Fascicolo: 2 / 2012

Per comprendere quanto avvenne nella Germania e nell’Europa dominate dal nazismo (in particolare lo sterminio pianificato di malati, ebrei, "zingari" e slavi) è indispensabile «capire i tedeschi» (Primo Levi), poiché il regime nazista si avvalse della costante partecipazione attiva della maggioranza della popolazione. Come osservò Thomas Mann, un fattorechiave del consenso plebiscitario ottenuto dal regime fu - insieme a una forte domanda di ordine e sicurezza e alla propensione ad affidarsi alle decisioni di un capo carismatico - il bisogno diffuso di appartenere a una comunità omogenea, coesa e chiusa, il che generò un clima psicologico e morale favorevole alla deumanizzazione degli "estranei" e dei nemici interni ed esterni. Di questi tratti dell’«anima tedesca» (Mann), verosimilmente alimentati da un modello educativo autoritario mutuato dal mondo militare, occorre tenere conto ai fini di una pertinente ricostruzione degli eventi storici.

Irsifar-istituto Romano per la storia d'Italia dal fascismo alla resistenza

L'Annale Irsifar

Studi e ricerche

cod. 235.7