LIBRI DI CHIARA TRIPODINA

Luca Geninatti Satè, Jorg Luther

Le età della Costituzione

1848-1918; 1948-2018

La ricorrenza dei settant’anni della Costituzione italiana – 1948-2018 – è l’occasione per una lettura in parallelo con il settantennio intercorso tra l’emanazione dello Statuto Albertino nel 1848 e il 1918, anno marca-tempo che vide la fine della Prima guerra mondiale e la crisi del parlamentarismo liberale, sfociato quattro anni dopo nell’esordio del regime fascista.

cod. 1590.2.6

In questo studio l’Autrice, ricostruiti i fondamenti costituzionali del diritto all’esistenza, individua nel reddito minimo garantito una misura - conforme a Costituzione e costituzio-nalmente necessaria, oltre che fortemente raccomandata dall’Unione europea - per garan-tire un’esistenza dignitosa in caso di mancanza di reddito da lavoro. Lo studio si sofferma particolarmente sul punto in cui siamo in Italia nella costruzione di una misura unica e uni-versale di contrasto alla povertà, con l’analisi del Reddito di inclusione, varato dal governo Gentiloni e attivo in Italia dal 1 gennaio 2018, e della proposta di Reddito di cittadinanza portata avanti dal Movimento 5 stelle; anche questa una misura di reddito minimo garantito - non di reddito di base - rafforzata rispetto al Reddito di inclusione, ma non dissimile per ispirazione e progettazione.

Fulvio Cortese, Corrado Caruso

Immaginare la Repubblica.

Mito e attualità dell'Assemblea Costituente. 70 anni dell'Assemblea Costituente e della Costituzione

Per i settant’anni della Costituzione italiana, un gruppo di studiosi si è interrogato sui metodi e sugli indirizzi inaugurati con la nascita della Repubblica, al fine di isolarne i momenti concettualmente più significativi e i perduranti insegnamenti. L’analisi intreccia il ricordo dei lavori dell’Assemblea Costituente a un ragionamento plurale sulle ricadute odierne delle riflessioni svolte in quella sede.

cod. 1590.2.3

Barbara Pezzini, Stefano Rossi

I giuristi e la Resistenza.

Una biografia intellettuale del Paese

Attraverso le biografie di giuristi formatisi nel periodo della dittatura, e che poi parteciparono – in varie forme – alla lotta di Liberazione, il libro intende non solo coltivare una cultura della memoria, ma soprattutto mantenere vivi quei valori – emersi nell’esperienza resistenziale – che, in Assemblea Costituente, si trasformarono in risorse giuridiche e civili indispensabili per la costruzione e il rafforzamento della democrazia repubblicana.

cod. 1590.2.2

Mario Dogliani, Francesco Pallante, Chiara Tripodina, Valeria Marcenò, Pinto Ilenia Massa, Antonio Mastropaolo

Come i costituzionalisti possono salvarsi l'anima. Considerazioni a margine del decreto legge salvaliste

QUESTIONE GIUSTIZIA

Fascicolo: 2 / 2010

Nella cultura democratica, in questi anni, la cautela ha ucciso troppe idee. Ha impedito di concepire soluzioni nuove, precludendosi di immaginare il futuro. Ha bloccato il pensiero, anche quello sbagliato che però può contenere germi su cui altri possono costruire. Ha favorito la conservazione, sovente per cautela strategica, sul presupposto che non fosse il tempo giusto per dire certe cose, perché il momento politico non lo consentiva o portava acqua a un’altra politica. E se le cose non si possono dire non si arriva neppure a pensarle. In ambito giustizia unicità della carriera e obbligatorietà dell’azione penale sono temi in cui è utile verificare se le opinioni consolidate non possano essere il frutto di questa prudenza autocensoria, e chiedersi se le posizioni a loro difesa della grandissima parte della magistratura non risentano di un ingessamento delle idee, non siano in qualche misura riflessi condizionati, alimentati dal bisogno di difendersi, di contrastare un clima d’assedio costellato di attacchi ingiusti e gratuiti; e chiedersi inoltre se certe difese non siano anche espressione del timore del nuovo proprio di ogni corporazione (espressione neutra, puramente denotativa di un ceto portatore di una identità professionale) comprensibile ma non per questo esente da riflessione critica. Le considerazioni che seguono non propongono certezze, ma vogliono seminare dubbi, invitare a un pensiero libero e a un dibattito laico, non condizionato da alcuna fede e da alcun ideologismo.