BOOKS BY ELEONORA DI MARIA

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Marco Bettiol, Maria Chiarvesio, Eleonora Di Maria, Stefano Micelli

La trasformazione dei distretti industriali tra catene globali del valore e digitalizzazione

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 1 / 2022

Il contributo analizza il processo di trasformazione che ha interessato il modello dei distretti industriali per evidenziare le sfide attuali e le implicazioni per il contesto italiano e in particolare per le regioni del Nord-Est. A partire dalle opportunità che hanno offerto le catene globali del valore nell’attivazione di processi di upgrading, viene evidenziato il ruolo del contesto territoriale come supporto a processi manifatturieri innovativi. Si intende mostrare come l’evoluzione tecnologica connessa alla quarta rivoluzione industriale abbia rafforzato il modello distrettuale, amplificando il potenziale di connessione e relazione delle imprese distrettuali con il proprio mercato, da sempre foriero di processi innovativi e di costruzione di valore legati alla dimensione simbolica ed esperienziale (produzioni del Made in Italy). Vengono presentate le sfide future che il territorio del Nord-Est sarà chiamato ad affrontare. Il contributo fa leva sui risultati di studi che gli autori hanno sviluppato nel corso degli ultimi vent’anni di ricerche sul tema.

Jasmina Shehi, Valentina De Marchi, Eleonora Di Maria, Andrea Pellizzari, Mirco Zerlottin, Davide Beltrame

Performance ambientale nel distretto della concia di Arzignano: tra iniziativa imprenditoriale e intervento istituzionale

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 1 / 2021

Molto si è discusso sulla capacità dei distretti industriali italiani di fornire un vantaggio alle imprese che lo compongono in termini di capacità innovativa, flessibilità e produttività. Nell’ambito di questo dibattito, il presente lavoro si pone l’obiettivo di discutere se e come tale potenzialità possa portare non solo benefici economici ma anche vantaggi ambientali. L’agglomerazione in un territorio ristretto di attività produttive che insistono sulle stesse ri-sorse può portare a un forte degrado ambientale, ma anche a una maggiore pressione dagli stakeholder locali per invertire questa tendenza, portando a situazioni più virtuose che in altri territori. In questo scenario è presentato il contesto di Arzignano come esempio di come le dinamiche distrettuali possano innescare una propensione alla sostenibilità ambientale. Attra-verso l’analisi dei dati sul livello di inquinamento delle imprese e considerando le attività isti-tuzionali condotte da Acque del Chiampo Spa, l’ente gestore dell’impianto collettivo di depu-razione, si descrivono le attività di eco-innovazione introdotte e le performance ottenute, dan-do spunti utili per comprendere come i distretti industriali possano diventare attori del cam-biamento verso la sostenibilità e del contesto istituzionale di supporto in questa transizione.

Valentina De Marchi, Eleonora Di Maria, Ambra Galeazzo

Modelli di business nelle imprese ad alto tasso di sostenibilità: un focus su b corp e società benefit in Italia

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 2 / 2019

Per le imprese orientate a considerare le sostenibilità tra i propri obiettivi, la sfida è quella di innovare il proprio modello di business coniugando aspetti di sostenibilità ambientale, sociale e economica, attraverso nuove forme di produzione e distribuzione del valore. Un’indagine condotta su circa 50 imprese B Corp e Società Benefit italiane nel corso del 2018 ha evidenziato come tali imprese puntino a sviluppare nuovi servizi di consulenza a supporto della diffusione di modelli sostenibili su vasta scala per massimizzare i benefici della sostenibilità. Intervengono soprattutto a trasformare le attività di marketing, i processi informativi e le relazioni di filiera, puntando sul coinvolgimento fondamentale dei dipendenti e motivate da fattori etici e di networking. Elemento chiave è rappresentato dalla comunicazione per valorizzare gli investimenti e il percorso di innovazione avviato.

Eleonora Di Maria, Marco Bettiol, Valentina De Marchi, Roberto Grandinetti

Developing relationships early: How new ventures fill their capability gap

MERCATI & COMPETITIVITÀ

Fascicolo: 2 / 2019

In light of the resource-base view of the firm, liability of newness appears as a capability gap. Several studies claim that collaborating with others is an effective strategy for bridging this gap. However, none of them demonstrates that, against a capability gap declared by the new venture at its birth and filled at the end of the start-up phase, this result was achieved by resorting to relations with external actors.The paper aims at answering this research question analyzing both the case of a marketing and technological capability gaps. The empirical section presents the results based on an original dataset on about 400 Italian new ventures. Results show that collaboration with external partners is the only determinant in reducing both capability gaps, whereas the profile of the new venture as well as its size, its location and the founders’ education are not relevant. New ventures use external relationships to develop both technological and marketing capabilities.

Valentina De Marchi, Eleonora Di Maria, Katharina Spraul

Collaborazioni università-impresa: i risultati sul fronte dell’eco-innovazione

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 3 / 2018

Lo studio analizza le caratteristiche e i risultati delle collaborazioni università-impresa legati all’innovazione orientata alla sostenibilità, sulla base dell’analisi di una banca dati originale di oltre 350 contratti di consulenza e ricerca realizzati da oltre 70 professori specializzati in discipline connesse alla sostenibilità ambientale dell’Università di Padova (periodo 2008-2012). Ne emerge che le performance economico-finanziarie delle imprese che collaborano sono positivamente associate alla collaborazione con l’Università; maggiore è il numero di contratti, migliore la performance economica. Tale vantaggio è maggiore per le imprese più piccole, non manifatturiere e localizzate fuori dal Veneto. Al contrario, il coinvolgimento dei professori con imprese per supportare innovazione ambientale non contribuisce a migliori performance di ricerca, misurate in termini di pubblicazioni. Le caratteristiche della rete del professore impattano invece sulle sue performance di ricerca.

Marco Bettiol, Maria Chiarvesio, Eleonora Di Maria, Stefano Micelli

La manifattura torna indietro? Come i distretti industriali stanno affrontando la nuova fase della globalizzazione

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 2 / 2017

I distretti industriali come sistemi produttivi locali hanno messo in luce i vantaggi di innovazione e di competitività legati al presidio di attività produttive all’interno di contesti territoriali (e sociali) ben definiti. L’intensa fase di globalizzazione che ha caratterizzato le grandi imprese negli ultimi decenni - con uno spostamento delle fasi produttive in Paesi a basso costo del lavoro - ha influenzato anche le imprese distrettuali e le loro strategie produttive, con un impatto di riorganizzazione e razionalizzazione delle catene di fornitura locali. Il recente dibattito sul backshoring ha riportato all’attenzione il valore della manifattura e la possibilità di riportare nei Paesi avanzati la produzione. In questo scenario il nostro studio su oltre 250 imprese distrettuali del Nordest e su diversi casi studio evidenzia come il backshoring sia un fenomeno molto limitato. Al contrario riscontriamo che le imprese sviluppano strategie integrate di gestione della produzione tra locale (presidio dell’innovazione e sfruttamento del saper fare) e globale (volumi di produzione).

Eleonora Di Maria, Vladi Finotto, Francesco Rullani

Innovazione simbolica e comunità di consumatori

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 3 / 2016

L’articolo discute del ruolo dei consumatori e delle comunità di pratica nei processi di innovazione delle imprese, mettendo in evidenza le dinamiche sociali connesse alla produzione e scambio di conoscenza entro le comunità. Rispetto all’attenzione data da studi e ricerche all’innovazione tecnologica, viene approfondita l’innovazione di natura simbolica e i processi creativi sottostanti legati alla sfera comunitaria.

Valentina De Marchi, Eleonora Di Maria

Eco-innovazione, relazioni di fornitura e implicazioni per la comunicazione nelle piccole imprese: un focus sulla moda italiana

MERCATI E COMPETITIVITÀ

Fascicolo: 4 / 2015

L’articolo si pone come obiettivo l’analisi delle strategie ambientali delle PMI nel comparto della moda e le interdipendenze tra eco-innovazione, relazioni di fornitura e strategie di comunicazione di imprese che basano il proprio vantaggio competitivo sulla sostenibilità. Attraverso l’analisi di tre piccole imprese born green, i nostri risultati mostrano che per incrementare il valore intangibile dei prodotti legati alla sostenibilità ambientale le strategie di comunicazione delle imprese devono combinare un’approfondita informazione in merito alla gestione delle proprie reti di fornitura e un coinvolgimento attivo dei consumatori, anche attraverso scelte distributive originali.

Maria Chiarvesio, Eleonora Di Maria

Introduzione al tema

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 2 / 2014

Maria Chiarvesio, Eleonora Di Maria

Innovazione, comunicazione e presidio dei mercati. le performance delle imprese del made in Italy

MERCATI E COMPETITIVITÀ

Fascicolo: 1 / 2012

Le imprese manifatturiere sono chiamate a rinnovare la propria offerta attraverso un più esplicito investimento nel marketing come funzione in grado di costruire relazioni interattive con i clienti e supportare l’innovazione simbolica e la proposta di nuovi significati da veicolare al mercato. Dal punto di vista empirico sono ancora limitati gli studi che approfondiscono le strategie di marketing, in particolare sul fronte della comunicazione, delle imprese italiane mettendo a confronto le politiche di prodotto, il ruolo del design, l’investimento in marca e le politiche distributive, con un’attenzione ai mercati esteri. Il paper sviluppa un approfondimento empirico relativo alle strategie di comunicazione delle piccole e medie imprese specializzate nei settori del made in Italy, attraverso un’analisi quantitativa relativa a oltre 400 imprese operanti nei mercati finali.