La constatazione di continuare a vivere all’interno di una società patriarcale è suffragata quotidianamente dagli atti di violenza che colpiscono, in particolare, bambine, ragazze e donne mettendone a dura prova i percorsi esistenziali dentro e fuori i contesti familiari (Terre des hommes, 2023). Le violenze di genere sono la risultante di una cultura e di un sistema sociale in cui permangono forti disequilibri di potere tra donne e uomini, asimmetrie che si insinuano nelle relazioni a partire dalle idee e dalle parole che vengono utilizzate comunemente negli scambi comunicativi e nei rapporti, sia privati che pubblici, tra le persone (EIGE, 2023). Secondo i dati provvisori maggio-giugno 2023 rilevati dall’ISTAT rispetto agli stereotipi di genere e all’immagine sociale della violenza, tra gli intervistati «il 48,7% ha ancora almeno uno stereotipo sulla violenza sessuale. Il 39,3% degli uomini pensa che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole e quasi il 20% pensa che la violenza sia provocata dal modo di vestire delle donne». Purtroppo, queste false credenze circolano ovunque interessando non solo i contesti non formali e informali, ma anche i luoghi preposti all’educazione e alla formazione delle nuove generazioni, tra cui scuola e università. Il presente contributo intende riflettere sul ruolo che le università ricoprono nel promuovere la cultura della parità e del rispetto tra i/le giovani a partire dall’analisi delle percezioni che gli/le studenti hanno in merito alle politiche di genere, alle azioni formative e ai servizi erogati negli spazi universitari. La riflessione prende le mosse dagli esiti di una ricerca empirica di tipo esplorativo condotta presso l’Ateneo fiorentino a cui hanno partecipato su base volontaria 390 studenti iscritti principalmente ad una laurea triennale dell’area umanistica e della formazione. I risultati, seppur non generalizzabili, mostrano una discreta soddisfazione delle/degli studenti per l’attenzione che i corsi di studio e i/le docenti hanno verso le questioni di genere mentre appaiono meno edotti sulle politiche, le azioni positive e i servizi che l’Ateneo promuove a livello generale di sistema.