I benefici della attività fisica (AF) nel tumore al seno sono legati essenzialmente alla diminuzione della mortalità e al miglioramento della qualità della vita connessa alla salute. L’attività fisica, sia essa aerobica o di resistenza, produce risultati positivi in corso di trattamento, ma è soprattutto nella fase di sopravvivenza che i suoi effetti risultano più marcati. Per ottenere questi risultati l’attività fisica deve essere svolta con regolarità e costanza. Poiché il tasso di abbandono nei primi sei mesi si aggira di norma al 50% e coloro che permangono in attività, raramente si esercitano con l’intensità, la frequenza e la durata necessarie per ottenere o preservare i benefici acquisiti, è fondamentale che l’attività fisica proposta risulti piacevole, consenta di sviluppare nuove abilità e aumenti il senso di efficacia personale, renda possibili occasioni di interazione sociale e sia svolta preferibilmente in luoghi che impegnano la mente e lo spirito. Diverse tecniche psicologiche sono state utilizzate con successo per aumentare l’aderenza alla attività fisica (es. goal setting, automonitoraggio, modelling, etc.) e alcune teorie psicologiche sembrano garantire una migliore comprensione dei meccanismi che ne regolano il mantenimento, risultando quanto mai utili nel superare le barriere e ridurre le ricadute nella sedentarietà. Vengono passati in rassegna i principali risultati psicofisici ottenuti con l’AF in fase di trattamento oncologico, nel post-trattamento e nella fase di sopravvivenza.