
L’oblio viene solitamente interpretato come un malfunzionamento della memoria, sebbene le evidenze sperimentali abbiano dimostrato che esso è una componente centrale all’interno del processo di memoria ed è più che una mera mancanza di ricordo. La memoria umana commette un grande numero di “errori”, intesi come distorsioni o dimenticanze, i quali non compromettono la riuscita del processo ma, anzi, migliorano l’efficienza adattiva del ricordo. Queste evidenze portano a ritenere che la finalità della memoria non sia da ricercarsi tanto nella rievocazione del passato, quanto nelle funzionalità predittive che essa consente.In conclusione, è necessario abbandonare il dualismo ricordo-dimenticanza e abbracciare una visione più dinamica della memoria, che la consideri come un processo adattivamente fondato e orientato al futuro.