La scissione carceraria ovvero la tematica collusiva nel contesto penitenziario

Titolo Rivista SETTING
Autori/Curatori Matteo Limiti
Anno di pubblicazione 2015 Fascicolo 2014/37-38
Lingua Italiano Numero pagine 13 P. 103-115 Dimensione file 431 KB
DOI 10.3280/SET2014-037006
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

L’articolo, partendo da un inquadramento dell’istituzione carceraria quale luogo di scissioni, analizza il tema del rischio collusivo che ogni Operatore che lavora in carcere si trova inevitabilmente ad affrontare. Un’Istituzione scissa - quale è appunto il carcere - porta facilmente a schierarsi e di conseguenza a colludere. Prendendo le mosse dalla radice etimologica della parola "collusione" e dal suo impiego nel Diritto, si dà in seguito una definizione del termine così come utilizzato in psicologia fino a collocarlo nel contesto penitenziario. Nell’articolo vengono analizzate tre diverse "tentazioni collusive" a seconda dei diversi partner coinvolti nella relazione: la committenza, la Polizia penitenziaria e i detenuti. Si approda infine ad una nuova definizione del termine "collusione", più ampia e non meramente negativa, presa in prestito da Renzo Carli.;

  1. Klein M. (1932), Die Psychoanalyse des Kindes, Internaler Psa. Verlag, Wien (tr. it. La psicoanalisi dei bambini, Martinelli, Firenze, 1969).
  2. Laing R.D. (1959), The Self and Others, Tavistock Publications Limited, London (tr. it. L’io e gli altri: psicopatologia dei processi interattivi, Sansoni, Firenze, 1969).
  3. Lingiardi V., Madeddu F. (2002), I meccanismi di difesa. Teoria, valutazione, clinica, Raffaello Cortina, Milano.
  4. Lourau R. (1970), L’analyse institutionnelle, Les Éditions de Minuit, Paris.
  5. Brossat A. (2001), Pour en finir avec la prison, La Fabrique, Paris (tr. it. Scarcerare la società, Elèuthera, Milano, 2003.
  6. Camus A. (1942), L’Étranger, Gallimard, Paris (tr. it. Lo Straniero, Bompiani, Milano, 1947).
  7. Carli R. (1990), “Il processo di collusione nelle rappresentazioni sociali”, Rivista di psicologia clinica, 4: 282-296.
  8. Carli R. (1982), “Per una teoria dell’analisi istituzionale”, in R. Carli e L. Ambrosiano (a cura di), Esperienze di psicosociologia, FrancoAngeli, Milano.
  9. Carli R., Paniccia R.M. (1981), Psicosociologia delle organizzazioni e delle istituzioni, il Mulino, Bologna.
  10. Christie N. (2004), A suitable amount of crime, Routledge, London (tr. it. Una modica quantità di crimine. Società monoistituzionale e cultura della pena, Edizioni Colibrì, Milano, 2012).
  11. Christie N. (1993), Crime control as industry: towards gulags, Western style? Routledge, London (tr. it. Il Business Penitenziario. La via occidentale al Gulag, Elèuthera, Milano, 1996).
  12. Clemmer D. (1940), The prison community, Christopher Publishing House, Boston (tr. it. La comunità carceraria, Giappichelli, Torino, 1997).
  13. Dicks H.V. (1967), Marital Tensions, Routledge & Kegan Paul Ltd., London (tr. it. Tensioni coniugali, Edizioni Borla, Roma, 1992).
  14. Durkheim É. (1899-1900), “Deux lois de l’évolution penale”, L’année sociologique, 4: 65-95.
  15. Foucault M. (1975), Surveiller et punir. Naissance de la prison, Gallimard, Paris (tr. it. Sorvegliare e punire. Nascita della prigione, Einaudi, Torino, 1976).
  16. Goffman E. (1961), Asylums: essays on the social situation of mental patients and other inmates, Anchor Books, Doubleday & Company, Inc., New York (tr. it. Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della violenza, Einaudi, Torino, 1968).
  17. Margara A. (1993), “La pena perduta e il carcere ritrovato: riflessione sulla crisi di una delle tante riforme incompiute”, Questione Giustizia, 12: 381-403.
  18. Martin H. (1989), “Types of institutional transference”, Bull. Meninger Clinic, 53: 58-62.
  19. Montecchi L. (2012), Implicazione, Sensibili alle foglie, Tivoli.
  20. Nietzsche F.W. (1886), Jenseits von Gut und Böse. Vorspiel einer Philosophie der Zukunft, Druck und Verlag von C.G. Naumann, Leipzig (tr. it. Al di là del bene e del male: preludio di una filosofia dell’avvenire, Adelphi, Milano, 1968).
  21. Rider N. (1953), “A type of transference to institutions”, Bull. Meninger Clinic, 17: 58-43.
  22. Salluzzo M.A. (2008), “La collusione del consulente col sistema giudiziario”, www.Psicologiagiuridica.net.
  23. Santoro E. (1997), Carcere e società liberale, Giappichelli, Torino.
  24. Sarzotti C. (1999), “Codice paterno e codice materno nella cultura giuridica degli operatori penitenziari”, in A.R. Favretto e C. Sarzotti (a cura di), Le carceri dell’AIDS.
  25. Indagine su tre realtà italiane, L’Harmattan Italia, Torino, 9-84.
  26. Semple J. (1993), Bentham’s prison: a study of the Panopticon penitentiary, Clarendon Press, Oxford.
  27. Willi J. (1982), Couples in Collusion, Jason Aronson, New York (tr. it. La collusione di coppia, FrancoAngeli, Milano, 1986).

Matteo Limiti, La scissione carceraria ovvero la tematica collusiva nel contesto penitenziario in "SETTING" 37-38/2014, pp 103-115, DOI: 10.3280/SET2014-037006