Promessi a una forma

Rita Fadda

Promessi a una forma

Vita, esistenza, tempo e cura. Lo sfondo ontologico della formazione

Il volume nasce dalla ferma convinzione dell’autrice che non si dia buona pratica di cura pedagogica che non sia sorretta da un’investigazione che, con coraggio e con la necessaria umiltà, affronti tematiche fondative, spesso poco frequentate, sottese, latenti, scarsamente pensate o mai pensate. Tali sono, per molti versi, le categorie di vita, esistenza e tempo, nella loro relazione con la cura e con la forma umane.

Edizione a stampa

27,00

Pagine: 222

ISBN: 9788891740892

Edizione: 2a ristampa 2018, 1a edizione 2016

Codice editore: 1154.9

Disponibilità: Discreta

L'idea che ha guidato queste pagine è che non si dia buona pratica di cura pedagogica che non sia sorretta da un'investigazione che affronti, in modo critico, tematiche radicali e fondative, spesso poco frequentate, scarsamente pensate o mai pensate. Tali sono, per molti versi, le categorie di vita, esistenza e tempo, nella loro relazione con la cura e con la forma umane.
La vita, la più familiare e la più oscura di tutte le cose, che costituisce lo sfondo e la fonte insondabile ma ineludibile della formazione che di essa è espressione. E il tempo, un tema eluso, estraneo, quasi, alla pedagogia, benchè appartenga all'uomo e al suo farsi a un punto tale da far dire che noi non siamo solo nel tempo ma siamo tempo. L'uomo è il solo tra i viventi che si avvede del tempo e scoprirlo è per esso scoprire se stesso, é l'inizio della coscienza di un umbratile sé. La cura, infine, quella realtà cosmica e salvifica, per cui ne va del destino stesso dell'uomo: ad essa è affidato il compito di condurlo verso sé stesso, verso la forma cui è "promesso", perché l'esistenza non è l'attualità di un presente statico, ma è il "non ancora" di un "poter essere" che si protende nel tempo, verso il proprio "da farsi" ed è per questo che essa è, nella sua radice ontologica di fondo, originaria temporalità.
Il libro si rivolge in primo luogo a coloro che si preparano o già praticano le professioni di cura e che non mirano a ricette già pronte ma accolgono la lentezza di un pensiero che "agisce in quanto pensa".

Rita Fadda è professore ordinario di Pedagogia generale presso il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell'Università di Cagliari. Studiosa del pensiero di G. Bachelard, dopo diversi studi su pedagogia, epistemologia ed ermeneutica, affronta il tema del rapporto tra pedagogia e psichiatria, pubblicando il saggio, La cura, la forma, il rischio, Milano, 1997. Del 2002 è il volume Sentieri della formazione (Roma) Tra i suoi lavori più recenti, L'io nell'altro. Sguardi sulla formazione del soggetto (Roma); Nell'universo della sofferenza: L'infermiere dall'oggettivismo tecnico del curare al soggettivismo umanistico dell'aver cura (Napoli).

In forma di prologo
Note sul metodo: pedagogia critica, radici e sviluppi dell'epistemologia, pensiero "vitale"
(Premessa; Oltre il metodo: pensare la critica; Verso una pedagogia critica; Epistemologia e radici del pensiero occidentale: uno sguardo retrospettivo; Ancora sull'epistemologia. Scenari attuali: dal normativismo all'"internalizzazione" della pedagogia; Dal metodo come a priori del pensiero al metodo come cammino del pensare vivente in M. Zambrano)
Vita, esistenza e forma
(Coesistenza e consustanzialità tra vita e forma; La vita: la più familiare e la più oscura delle cose; Del nostro vivere lo strappo dell'esistenza come pathos della differenza e della cura; Pensare criticamente la morte come cifra della condizione umana)
Il tempo e la forma
(Perché il tempo in pedagogia?; Tra scienza e filosofia. Dal tempo oggettivo e quantitativo al tempo soggettivo e vissuto: il tempo della scienza; La concezione del tempo in Henri Bergson; Il tempo in M. Proust; "Sono io il tempo?". Temporalità, soggettività, disposizioni emotive; Esistenza, tempo, paticità in A. Masullo; Memoria, racconto, cura di se; Dare tempo a ciò che non ha avuto tempo)
Il paradigma della cura tra ontologia, antropologia ed etica
(Preliminari su persona e vulnerabilità: il fondamento antropologico della cura; Cura e tempo; La Cura come struttura fondamentale dell'esserci in Heidegger. Dal preontologico all'ontologico, all'ontico; Su esistenza e formazione. La forma umana tra datità e trascendenza; Le tre dimensioni della cura: la cura di se, degli altri, del mondo; Il paradigma della cura e la prospettiva della progettazione educativa; Il viaggio come metafora dell'esistenza e della formazione come cura di se in Nietzsche; Appartenere e appartenersi, normatività e liberta; Tra Jonas e Levinas; L'uomo non e solo scelta ma anche caso e destino)
Bibliografia essenziale.

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