Dove costruiamo pensiero?

Marta Ilardo

Dove costruiamo pensiero?

Hannah Arendt e la cura degli ambienti educativi

Il male non è mai isolato, giunge a ipotizzare Hannah Arendt nel 1958, ma progredisce e trova sostegno nella vulnerabilità degli ambienti dell’esperienza umana. Ecco dove collochiamo la riflessione che interroga l’educazione e, in questo caso specifico, gli ambienti e i contesti educativi coinvolti nella definizione di percorsi esistenziali emancipativi. L’“eredità pedagogica” arendtiana è ciò che consente il rinnovo di una sfida educativa tanto attuale quanto fragile: l’azione orientata alla tutela degli ambienti dove abbiamo – dovremmo avere – occasione di rinvigorire quel pensiero che smaschera e, se può, “resiste” alla banalità del male.

Premio Siped 2023

Edizione a stampa

24,00

Pagine: 188

ISBN: 9788835119333

Edizione: 1a edizione 2021

Codice editore: 1154.21

Disponibilità: Discreta

Il male, afferma Hannah Arendt nel 1963, è spesso frutto di un'azione impensata: è infatti l'assenza del pensiero - del pensiero critico - a generare il male. Ma c'è un "in più" che accompagna il suo interesse per il male e che compone e completa, se vogliamo, la "mappa" del suo pensiero. Questo ulteriore elemento è ciò che ci consente di definire l'autrice una "pensatrice spaziale". Il male non è mai isolato, giunge ad ipotizzare Arendt (1958), ma progredisce e trova sostegno nella vulnerabilità degli ambienti - pubblici e privati - dell'esperienza umana. Ecco, dunque, dove collochiamo la riflessione che interroga l'educazione e, in questo caso specifico, gli ambienti e i contesti educativi coinvolti nella definizione di percorsi esistenziali emancipativi.
Da questo punto di vista, l'"eredità pedagogica" arendtiana è ciò che consente il rinnovo di una sfida educativa tanto attuale quanto fragile e precaria: l'azione orientata alla tutela degli ambienti dove abbiamo - dovremmo avere - occasione di rinvigorire quel pensiero che smaschera e, se può, "resiste" alla banalità del male.

Marta Ilardo, dottoressa di ricerca in Pedagogia generale e sociale e Filosofia dell'educazione, è attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione "G.M. Bertin" dell'Università di Bologna. Si occupa di pedagogia sociale e teorie dell'educazione con particolare attenzione all'inclusione sociale e interculturale. Sul fronte della riflessione teoretica, i suoi interessi si sono concentrati attorno al pensiero di Hannah Arendt in educazione e al rapporto tra violenza, potere e ambienti educativi, su cui ha pubblicato saggi in volume e articoli su rivista.

Maurizio Fabbri, Prefazione. Dai luoghi del pensiero agli spazi del pensare
Introduzione
Parte I
Hannah Arendt, una biografia filosofica
(Perché filosofica?; Dall'isolamento adolescenziale all'impegno politico nelle comunità sioniste; Apolide in terra e nel pensiero; L'arrivo in Francia e la questione identitaria)
Le origini del totalitarismo: la frattura dello spazio politico e un nuovo sguardo sugli ambienti politici
(Premessa; Prime questioni: Le origini del totalitarismo e le ispirazioni marxiste; Perché le "origini"?; La banalità del male: l'assenza di pensiero e la distruzione di uno spazio pubblico; Il "campo": l'essenza del totalitarismo e una nuova forma di potere; La forza della disumanizzazione, ovvero la scomparsa dell'alterità; Sull'accezione di minoranza come strumento politico)
Vita activa e la mappa del pensiero arendtiano: da dove ricominciare?
(Premessa; Il mondo; La vita; L'azione; Abbiamo la garanzia di un mondo plurale?; Spazio pubblico e spazio sociale: primi segnali della società di massa)
Parte II
Hannah Arendt e la cura degli ambienti educativi
(Premessa; Quando Arendt interroga gli spazi dell'educazione; Il caso Little Rock: un nuovo significato di ambiente; Dove siamo... quando siamo a scuola?; L'approccio "spaziale" all'educazione; L'educazione secondo Arendt: una dimensione prepolitica?; In direzione di impegno educativo: la "restaurazione" del mondo politico; La "sicurezza dell'oscurità": un dispositivo per leggere la realtà; Ambienti, pensiero ed azione: quali possibilità di dialogo?)
Ambienti educativi, terreni di fragilità
(Tratti di fragilità dell'azione educativa; Senso e zone d'ombra degli ambienti educativi; Smascherare gli impliciti, comprendere il contesto?; Esercizi per la comprensione)
Verso la tutela degli ambienti educativi...
(Premessa; Il mondo in-comune; Ambienti plurali sotto il segno della responsabilità e della solidarietà; Il "thinking": un esercizio di pluralità; Tutelare l'ambiente è tutelare l'esperienza educativa)
Conclusioni
Mariagrazia Contini, Postfazione
Bibliografia.

Contributi: Mariagrazia Contini, Maurizio Fabbri

Collana: Pedagogia teoretica

Argomenti: Filosofia morale - Pedagogia teoretica e filosofia dell’educazione

Livello: Textbook, strumenti didattici

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