Il ruolo dell’infinito nel primo libro della scienza della logica di Georg Friedrich Hegel

Titolo Rivista EPISTEMOLOGIA
Autori/Curatori Pietro Ursino
Anno di pubblicazione 2014 Fascicolo 2013/2 Lingua Italiano
Numero pagine 21 P. 294-314 Dimensione file 650 KB
DOI 10.3280/EPIS2013-002007
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L’autore indaga l’uso che G.F. Hegel fa dell’infinito nel primo libro della Scienza della Logica. Si inizia col trattare la usuale classificazione dell’infinito come buono e cattivo infinito. Nel seguito dell’articolo ogni differente modalità viene paragonata con la concezione che di esso hanno diversi altri autori, filosofi e matematici, dal XVII al XIX secolo. In particolare l’autore si concentra sul modo attraverso cui l’infinito sorge come diretta emanazione delle consuete categorie concettuali hegeliane: Qualità, Quantità e Misura. Più precisamente, egli stabilisce una corrispondenza tra i concetti sopra citati ed i tipi di infiniti che da essi sorgono. L’ultima sezione è invece interamente dedicata alla esplorazione del significato che sottende il ragionamento infinito del Calcolo Differenziale, inteso in una prospettiva hegeliana.;

Keywords:Infinito buono, infinito cattivo, qualità, quantità, misura.

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Pietro Ursino, Il ruolo dell’infinito nel primo libro della scienza della logica di Georg Friedrich Hegel in "EPISTEMOLOGIA" 2/2013, pp 294-314, DOI: 10.3280/EPIS2013-002007