Il cacodemone neoilluminista.

Fabio Minazzi

Il cacodemone neoilluminista.

L'inquietudine pascaliana di Giulio Preti

Edizione a stampa

28,50

Pagine: 256

ISBN: 9788846459107

Edizione: 1a edizione 2004

Codice editore: 495.159

Disponibilità: Discreta

Il volume propone un viaggio all’interno della profonda inquietudine teoretica ed esistenziale di Giulio Preti (1911-1972), uno dei maggiori filosofi italiani della seconda metà del XX secolo, di sicura levatura europea.

In alternativa alle più consolidate e tradizionali immagini dell’opera pretiana, in questo volume si prende l’avvio delineando il profilo di Giulio Preti filosofo della scienza. Analizzando la feconda reinterpretazione fenomenologico-trascendentale del principio di verificazione cui ha messo capo la rilfessione epistemologica pretiana si è così in grado di individuare una particolare chiave d’accesso critica alla sua opera, nata dall’integrazione creativa di differenti tradizioni di pensiero. Un’opera che si è sviluppata e approfondita secondo una sua specifica spiralità critica la quale se da un lato richiede una puntuale periodizzazione storico-concettuale, dall’altro lato deve ora essere nutrita e alimentata dallo studio diretto degli inediti pretiani.

In questa prospettiva critico-storiografica per la prima volta viene analizzata la genesi effettiva di Praxis ed empirismo (1957), mettendo in relazione il più famoso volume pretiano con il manoscritto autografo di questo libro. Utilizzando gli strumenti posti a disposizione del’indagine storico-concettuale dalla filologia viene così proposta una lettura lenta dello statuto dinamico di questo scritto filosofico, rintracciando le profonde inquietudini che hanno sempre animato la riflessione neoilluminista di Preti.

Questo neoilluminismo costituisce anche l’orizzonte più fecondo della battaglia culturale e civile condotta da Preti contro il fascismo che gli hanno consentito di individuare temi e movenze civili che ancor oggi costituiscono dei problemi aperti per l’Italia contemporanea. L’opera di Preti si trasforma così in una cartina di tornasole per cui tramite possono essere meglio compresi i ritardi e i problemi culturali e storico-civili del nostro paese.

Ma tutte queste aperture critiche possono anche essere considerate alla luce di una più profonda e riposta inquietudine pascaliana che in Preti risulta essere, al contempo, teoretica ed esistenziale. Si tratta di un’inqueitudine radicale - connessa direttamente con la malattia della modernità - entro la quale si è consumata non solo l’esistenza di Preti, ma anche la sua stessa avventura intellettuale. Giulio Preti il cacodemone - come fu soprannominato da un poeta come Vittorio Sereni - si trasforma così in un positivo demone neoilluminista che con le sue domande, i suoi dubbi e le sue originali aperture critiche ci interroga ancor oggi e ci sprona a costruire una civiltà pienamente umana.

Fabio Minazzi (Varese 1955), docente straordinario di Didattica della filosofia e Filosofia teoretica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Lecce, nonché docente di filosofia ( Teoria e storia del progetto ) presso l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana, ha pubblicato una quarantina di volumi (di cui è autore o curatore) e molteplici saggi storico-filosofici ed epistemologici. Nei suoi scritti si è occupato del problema del realismo, del dibattito epistemologico contemporaneo, della rivoluzione scientifica galileiana, del pensiero di filosofi come Giulio Preti, Karl Popper e Ludovico Geymonat, del problema della scuola italiana e della didattica della filosofia. Ha inoltre curato testi di Carlo Cattaneo, G. Preti, L. Geymonat, K. Popper e di Renato Dulbecco. È direttore della nuova serie della storica rivista di filosofia «Il Protagora».


Fulvio Papi , Prefazione
Introduzione
Giulio Preti filosofo della scienza
(La “circolarità” della filosofia; La filosofia quale meta-riflessione formale; La “spiralità” della ricerca pretiana e il suo telos; La “spiralità” pretiana e la sua periodizzazione; I diversi modi di considerazione filosofica della scienza; Il vero coincide con il verificato?; La reinterpretazione fenomenologico-trascendentale del principio di verificazione; Conclusione: dall’epistemologia al programma dell’«ontologismo critico»
Tra filologia e critica filosofica: la genesi di Praxis ed empirismo
(Il valore euristico del fondo pretiano quale laboratorio concettuale; Filologia e filosofia: per una lettura lenta dello statuto dinamico del testo filosofico; Il manoscritto autografo di Praxis ed empirismo; La struttura di Praxis ed empirismo; Considerazioni conclusive: la radice pascaliana della filosofia di Preti)
Giulio Preti e la sua battaglia neoilluminista contro il fascismo
(Il problema della burocrazia e l’esigenza di una nuova legislazione; Battere spiritualmente il fascismo; Preti filosofo antifascista; La sconfitta della Resistenza; La democrazia quale autogoverno e partecipazione; Valore e significato dell’epurazione; La Liberazione tradita e l’arresto della democratizzazione nella denuncia di Preti, Raggianti e Geymonat; La vera natura del fascismo secondo Preti)
Eugenio Curiel, Giulio Preti: due intellettuali antifascisti della nuova generazione
(Un contributo alla «carta sotterranea dell’Italia antifascista»; Curiel e la democrazia progressiva quale «formulazione politica del processo sociale della rivoluzione permanente»; Preti e la denuncia tempestiva del fallimento politico della Resistenza; Curiel e Preti critici della cultura neoidealistica)
Sull’universalità dell’arte come categoria obiettiva della cultura nella riflessione di Schelling e di Preti
Postilla pretiana

Contributi: Fulvio Papi

Collana: Filosofia

Argomenti: Storia della filosofia contemporanea - Ermeneutica - Filosofia teoretica

Livello: Studi, ricerche

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