Il capitale umano è un driver determinante nella competitività di una organizzazione (anche e soprattutto pubblica) tenuto conto che viviamo nella Società della Conoscenza. Più un'azienda investe nei propri dipendenti (cioè nella loro istruzione e formazione), più può essere produttiva e redditizia. Tale ruolo primario è emerso con forza anche a seguito delle crisi economiche succedutesi nell'ultimo ventennio, nonché della più recente causata dalla pandemia da Covid-19.
Le organizzazioni però spesso non sono riuscite ad affrontare in termini positivi il progressivo aumento competitivo del mercato imposto anche dalla globalizzazione. Tra i fattori che hanno rallentato la ripresa di una crescita economica stabile uno di vitale importanza è stato sicuramente la carenza di capitale umano.
Purtroppo ancora oggi nel nostro Paese si rileva un ritardo, rispetto alle economie più avanzate dell'area Eu, nello sviluppo delle conoscenze, delle competenze e delle abilità che favoriscono l'aumento della produttività e delle capacità della forza lavoro.
I fondi derivanti dal PNRR devono essere intesi come un'importante opportunità per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese attraverso un decisivo investimento in capitale umano. Solo la realizzazione di una strategia che vada oltre l'orizzonte di attuazione del PNRR può determinare un rafforzamento duraturo nel tempo del capitale umano nella pubblica amministrazione attraverso la crescita digitale, una cultura orientata al risultato, il rafforzamento della capacità amministrativa e la conseguente semplificazione delle attività e dei processi.

Alberto Ametta, dipendente del Ministero dell'Economia e delle Finanze presso il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, da oltre dieci anni si occupa di organizzazione e valutazione nella PA. È stato cultore della materia e componente delle commissioni di esame presso il Dipartimento di Economia dell'Università di Foggia e presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Abilitato alla professione di dottore commercialista è iscritto al Registro dei Revisori Legali dei Conti.