Negli ultimi decenni la tematica delle perifrasi aspettuali è stata oggetto di numerosi studi. La constatazione della presenza e delle analogie strutturali delle perifrasi nelle lingue romanze ha comportato una particolare focalizzazione dell'interesse sulla loro possibile origine. È stato a lungo dibattuto se la perifrasi sia frutto di un calco sintattico dal greco attraverso la mediazione del latino o se si sia sviluppata autonomamente nelle varie lingue con esiti paralleli anche in greco e in latino.

In questo lavoro si affronta nuovamente la questione alla luce del quadro teorico della grammaticalizzazione che contribuisce a rendere conto di quali costrutti si possano effettivamente considerare perifrasi e dei processi a cui sono sottoposti i verbi che la compongono.

La prima parte del lavoro è dedicata alle categorie di ausiliarità e di perifrasticità. Si esamina la funzione del participio nelle lingue considerate e si trattano le nozioni teoriche di tempo e aspetto. Nella seconda parte si analizzano le caratteristiche sintattiche e semantiche delle perifrasi in greco e in latino, il livello di grammaticalizzazione raggiunto dai costrutti nelle due lingue e i rapporti tra perifrasi e forme sintetiche.

Luisa Amenta (Palermo 1973) si è laureata in Lettere moderne a Palermo e ha successivamente conseguito il Dottorato di ricerca in Linguistica presso l'Università di Roma Tre. È Professore a contratto di Linguistica Italiana presso l'Università di Palermo. Svolge attività di ricerca nell'ambito del progetto dell'Atlante Linguistico della Sicilia e si occupa di grammatica italiana e di morfosintassi dell'italiano regionale, del dialetto e del siciliano antico. Ha presentato i propri lavori presso riviste ( RID, Quaderni di Semantica, Cuadernos de filologia italiana ) e atti di convegni.