Pro exoneratione sua propria coscientia.

Augusto Ferraiuolo

Pro exoneratione sua propria coscientia.

Le accuse per stregoneria nella Capua del XVII-XVIII secolo

Edizione a stampa

33,00

Pagine: 192

ISBN: 9788846421197

Edizione: 1a edizione 2000

Codice editore: 62.48

Disponibilità: Nulla

Oggetto di questo studio sono le accuse per attività magiche presso il Sant'Uffizio dell'Arcidiocesi di Capua, nel periodo compreso tra il 1566 e il 1753.

La rilevazione d'archivio ha permesso di individuare 130 denunce raggruppate, talvolta nei rari processi effettivamente celebrati, altre volte nella testimonianza resa durante un interrogatorio. In altre occasioni vengono arricchite da abiure o da sentenze emesse dall'autorità arcivescovile. Molto più spesso, però, la denuncia resta l'unico atto, cui non fa seguito alcuna attività del locale Tribunale dell'Inquisizione.

Nella più generale ottica di un'analisi culturale questa complessità tipologica non appare particolarmente problematica (anzi costituisce una ricchezza, in quanto rende il corpus maggiormente rappresentativo): ciò che qui si intende proporre è una descrizione dei meccanismi stilistico-retorici emergenti da questi atti d'accusa, da cui partire sia per meglio evidenziare dati più prettamente quantitativi, sia per un'analisi delle ritualità magiche riportate di specifica pertinenza antropologica.

Lontani dal considerare l'atto d'accusa come documento storico in un'accezione pre-foucaultiana qui si evidenziano le sue caratteristiche di testo , attraverso cui si costruisce una narrazione, con le sue regole di creazione e di modellazione del discorso, viste come frutto di una vera e propria transazione sociale, in cui gli attori coinvolti e il conseguente setting che si viene formando rimandano a livelli di notevole complessità.

Un testo di cui occorrerà considerare le costruzioni culturali preesistenti all'evento narrato, che indicano o addirittura determinano le linee di una storia possibile e che poi, inevitabilmente, confermeranno e legittimeranno tali percorsi possibili, in un gioco speculare di continui rimandi. Un testo, infine, di cui è da ricercare un ipotetico piano morfologico replicabile o, forse, una altrettanto ipotetica logica dei possibili narrativi.

Il lavoro propone dunque una lettura complessa che privilegia di volta in volta approcci e metodologie semiotiche, storiche e più specificamente antropologiche.

Augusto Ferraiuolo , sociologo presso il Dipartimento di Salute Mentale di Capua, socio dell'Associazione Italiana Scienze Antropologiche, del Centro Napoletano di Semiotica e dell'American Anthropological Association, è professore di Antropologia Culturale presso l'Università di Cassino. Ha pubblicato, tra l'altro, La storia, la memoria e i racconti (1984), Fiabe e racconti popolari casertani (1986), Tradizioni popolari a San Marco (1990), I racconti meravigliosi (1995). Attualmente è impegnato in ricerche di antropologia storica e di etnospichiatria.


Sonia Giusti , Premessa
Le denunce per attività magiche presso il Sant'Uffizio dell'Arcidiocesi di Capua nel XVI e XVII secolo
I dintorni del testo: la struttura formale degli atti di denuncia. Implicit ed esplicit
Il testo delle denunce per attività magiche
I fatti straordinari: la narrazione degli atti magici all'interno delle denunce
I rituali magici descritti nelle denunce
Dal testo all'ipertesto. Ovvero la magia come pluralità.






Collana: Antropologia culturale e sociale

Argomenti: Antropologia

Livello: Studi, ricerche

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