Duecentocinquanta salumi, quattrocento formaggi, duemilacinquecento vini. E questo il patrimonio culturale con il quale l'Italia scende nell'arena della libera competizione europea prevista per il I' gennaio 1993. Riuscirà anche a trasformarsi in patrimonio economico?
L'interrogativo è tanto più incalzante perché si stima che l'Italia alberghi, dal più al meno, il 40% delle produzioni tipiche europee: sicché parlare d'Italia o di tipicità è un po' la stessa cosa.
I saggi e le testimonianze qui raccolti illustrano perché - a condizione di recuperare alcune regole di efficienza - la battaglia dell'artigianato alimentare sia lungi dal considerarsi perduta. Essa troverà i suoi punti forti nella diffusione dell'agriturismo, nella promozione di negozi alimentari specializzati e in opportuni accordi tra agricoltori, artigiani e ristoratori. Di un tale sistemi gli artigiani rappresentano la cerniera.