Sociologia clinica e terapia sociale

A cura di: Massimo Corsale

Sociologia clinica e terapia sociale

Il volume affronta alcuni temi e problemi, epistemologici e pratici, legati alla dimensione clinica della sociologia, che si occupa di situazioni problematiche non tanto nelle loro eventuali dimensioni macro-sociali bensì in quelle micro-, verosimilmente gestibili con appropriati interventi da parte degli stessi attori sociali coinvolti.

Edizione a stampa

22,00

Pagine: 192

ISBN: 9788856817164

Edizione: 1a edizione 2010

Codice editore: 303.34

Disponibilità: Limitata

La sociologia clinica si occupa di situazioni problematiche non tanto nelle loro eventuali dimensioni macro-sociali bensì in quelle micro-, verosimilmente gestibili con appropriati interventi da parte degli stessi attori sociali ivi coinvolti. In questo senso si chiama "clinica": in analogia alla dimensione clinica nella medicina e nella psicologia.
Naturale appare quindi la necessità di un confronto, su questi temi, tra il punto di vista di sociologi universitari e quello di coloro che nella loro pratica professionale si trovano a impattare quotidianamente con problemi di disagio vissuto da concrete collettività sociali. Problemi di cui nei saggi qui presentati si offre un ampio panorama.
Il tema specifico intorno a cui essi ruotano, peraltro, è il rapporto fra normalità e patologia, al quale già Durkheim dedicava un capitolo centrale delle sue Règles. L'analisi durkheimiana già metteva in evidenza l'impossibilità di definire una volta per tutte e in ogni circostanza il "normale" e il "patologico". E assegnava di fatto proprio al sociologo il compito di individuare caso per caso normalità o patologia di un certo stato di cose. Mentre, allo stesso tempo, richiamava con forza l'attenzione sul fatto che la scienza non può limitarsi a descriverli, questi stati di cose, ma deve anche fornire gli strumenti per intervenirvi in senso "terapeutico".
Che cos'è dunque la sociologia clinica se non proprio lo sforzo di mettere in pratica questi insegnamenti? Noi oggi però, a distanza di oltre un secolo dalle Règles, non disponiamo più della fiducia positivistica in un progresso indefinito favorito dagli sviluppi delle scienze, e non guardiamo più al futuro con lo stesso ottimismo. E d'altra parte sappiamo anche che né delle applicazioni della scienza né della politica (intesa in senso lato) possiamo fare a meno, se intendiamo incidere su quelle che riteniamo essere delle patologie.

Massimo Corsale, già ordinario di Sociologia, attualmente docente di Sociologia dell'organizzazione a Roma (Sapienza) e a Napoli (Suor Orsola Benincasa). Tra i suoi volumi di recente pubblicazione: L'autunno del Leviatano (Napoli, 1998) e l'Identità del sociologo (Trieste, 2000).



Roberto Cipriani, La sociologia clinica come scienze applicata
Massimo Corsale, La sociologia clinica come sapere rigoroso e come pratica sociale
Stefano Cifiello, La realtà del sociologo
Luca Mori, Normalizzazione e mediatizzazione del consumo di sostanze. Appunti per un progetto di ricerca
Giuseppe Costa, Uno sportello ascolto nelle "scuole a rischio" dell'hinterland napoletano. Riflessioni di sociologia clinica
Mara Tognetti Bordogna, La relazione servizi alla persona e utenza migrante
Ivonne Citarella, Welfare locale e sociologia clinica
Teresa D'Alterio, Socioterapia e malattie mediali
Giuseppe Gargano, Sociologia clinica tra arte e scienze
Massimiliano Ruzzeddu, Sociologia clinica fra disagio sociale e disagio sociologico
Massimo Corsale, Salute/malattia: una prospettiva fenomenologia.

Contributi: Stefano Cifiello, Roberto Cipriani, Ivonne Citarella, Giuseppe Costa, Teresa D'Alterio, Giuseppe Gargano, Luca Mori, Massimiliano Ruzzeddu

Collana: Dipartimento di Studi Politici Università La Sapienza di Roma: Politica e Storia

Argomenti: Psicologia giuridica, investigativa, forense, criminale, psicologia della devianza - Sociologia della salute - Sociologia dei processi culturali

Livello: Studi, ricerche

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