L'Unità Spinale Unipolare

Il volume, nato dal "Progetto per la costituzione dell'Unità Spinale Unipolare" in Umbria, offre un'analisi approfondita del problema della lesione del midollo spinale e dell'approccio globale alla cura e riabilitazione dell'individuo con mielolesione. Esso fornisce una analisi dettagliata di tutte le conseguenze del danno al midollo spinale accertando che il danno biologico estende i suoi effetti lesivi alle strutture della personalità, con possibili alterazioni sia del vissuto corporeo che dell'intera coscienza di sé come individuo e come parte sociale. La presenza di una persona portatrice di tale complessa alterazione, infatti, comporta inevitabilmente, nel nucleo sociale di appartenenza, una reazione autoriparativa di allontanamento e di esclusione. Nella ricerca per individuare tutti i mezzi idonei ad affrontare e riparare quindi, non solo la "ferita biologica", ma anche quella del sé psichico, del sé sociale, del sé collettivo è stato indispensabile il concorso degli utenti e delle loro associazioni.

Il volume sottolinea in particolare la necessità di un modello organizzativo e operativo nuovo nell'ambito ospedaliero, fornendo il supporto per un progetto di intervento medico-sanitario e sociale, individuato nell'Unità Spinale Unipolare, che vede la necessità di affiancare alle tradizionali figure della riabilitazione medica, professionalità sociali con il diretto coinvolgimento del paziente e della sua rete vitale. Il lavoro comune è finalizzato ad un progetto di ricostruzione dell'equilibrio complessivo e quindi della riconquista dello stato di salute dell'individuo che ha subito la lesione midollare.

Il volume, per originalità e ampiezza delle problematiche affrontate, costituisce una fonte di informazioni e uno strumento di analisi ed operativo estremamente attuale per chi si occupa delle problematiche della mielolesione.

Massimo Taramelli, specializzato in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali, Fisioterapia e Ginnastica Medica e Neuropsichiatria Infantile, ha sempre operato come medico nella struttura pubblica. Si è occupato sin dall'inizio della sua attività professionale di riabilitazione e di handicap, impegnandosi particolarmente nella formazione di operatori sanitari, sociali, insegnanti. Ha inoltre collaborato, in qualità di consulente e di membro permanente della Commissione Regionale per la Riabilitazione, alla stesura di numerosi piani per la riorganizzazione dei Servizi di Riabilitazione della Regione Umbria. Prima della sua morte prematura, avvenuta nel 1994, ha lavorato come responsabile-coordinatore, per rendere operativa anche in Umbria l'"Unità Spinale Unipolare".