In questi anni stiamo assistendo ad una svolta profonda nel funzionamento dei sistemi economici e sociali: sta cambiando radicalmente il contesto geopolitico in cui siamo chiamati ad operare, cadono secolari barriere e la divisione mondiale del lavoro subisce rapidi mutamenti.
La Cina, l’India e i Paesi dell’Estremo Oriente si stanno affermando come i nuovi protagonisti dell’economia mondiale, e questo per il nostro Paese rappresenta una sfida a competere sulla qualità delle produzioni ma, al contempo, una grande opportunità di mercato.
Anche sull’economia pesano le tante guerre in corso e la minaccia del terrorismo internazionale, che entra nel vissuto quotidiano delle persone.
In questo quadro bisogna riuscire a collocare le veloci trasformazioni del nostro sistema economico-produttivo. Trasformazioni le cui dinamiche di base appaiono fondate su fattori “soft” della competizione: l’innovazione (tecnologica e organizzativa) e la qualificazione del capitale umano aziendale.
Partendo dall’analisi delle apparenti contraddizioni degli indicatori economici in un periodo di stagnazione, il Rapporto Italia 2004 di Unioncamere ripercorre l’evoluzione della struttura economica del nostro Paese attraverso le dinamiche di crescita delle imprese, in particolar modo quelle che hanno realizzato collegamenti di tipo formale (come i gruppi) o informale (come le reti e le filiere guidate dalle medie imprese leader).