Nell'analisi dell'organizzazione di impresa il confine tra interno ed esterno è sempre più incerto e sfocato. L'ambiente non è solo vincolo o risorsa ma attore esso stesso dell'organizzazione. Un ambiente capace di comportamento strategico, che scaturisce dal significato e dalla finalizzazione dell'azione, quindi dall'interazione tra attori parte di una stessa popolazione. La popolazione entra dunque dentro i confini dell'organizzazione. Conoscerne le dinamiche è ormai parte integrante dell'attività dell'operatore economico.
La flessibilità della demografia per le imprese è forse la proprietà più importante e meno riconosciuta di questa branca degli studi di popolazione. Flessibilità nell'oggetto, nell'orizzonte di riflessione, ma soprattutto ricchezza e versatilità degli stimoli e dei supporti che essa può porgere all'imprenditore nel processo di decision making.
Chi ritiene che il demografo possa produrre solo scenari di sfondo su masse di popolazione, o tenere la nuda contabilità dei potenziali demografici di un mercato, si sbaglia. A supporto delle decisioni di un operatore economico (piccole e grandi imprese, soggetti pubblici, organizzazioni non profit) la demografia sa dare informazioni su come la popolazione si trasforma, interagendo con i processi economici; mette a disposizione un bagaglio sorprendentemente ampio e diversificato di tecniche di analisi quantitativa per disegnare le forme dell'organizzazione-impresa e del suo ambiente `turbolento'; infine, suggerisce apparati concettuali di analisi capaci di reinterpretare in modo più efficace i processi in corso, ottimizzando il planning strategico di lungo termine.