Sono molti ormai a ritenere giunto il momento di mettere da parte vecchi schemi interpretativi della questione meridionale, comprese vecchie tesi sul "familismo" e sul "clientelismo" meridionale, per procedere invece ad un'analisi più disincantata dei modelli e delle pratiche di relazioni sociali nel Mezzogiorno.
Ciò non può significare, tuttavia, perdere di vista i persistenti condizionamenti e conseguenze che la specifica incorporazione nel sistema economico e politico nazionale ha sulla società meridionale. In particolare non per questo cessa di essere prioritaria la comprensione delle condizioni che sottendono le reti di relazioni sociali nella realtà del Mezzogiorno e sulla base delle quali i soggetti definiscono le proprie strategie di azione.
Tra queste più di ogni altra forse rivestono centralità l'incidenza e le modalità di accesso, di controllo, di uso delle risorse pubbliche. Sono questi i principali fili conduttori delle "tesi a confronto".