La sociologia clinica, diffusa da tempo negli Stati Uniti, è stata per anni un campo di studio e di attività in Italia pressoché sconosciuto. Eppure le sue teorie ed i suoi paradigmi di riferimento appartengono completamente alla formazione sociologica ed anzi ne sono uno dei capisaldi più accreditati, come nel caso dell'interazionismo simbolico e delle teorie sul conflitto.
Basata sul caso individuale (il termine "clinico" è usato nella sua etimologia originale - cliné - ad indicare la vicinanza dell'osservatore all'osservato, il coinvolgimento con i fatti o le situazioni sulle quali si agisce), la sociologia clinica si propone di "intervenire per cambiare". Cambiare una situazione 'singolare' sia essa di un individuo o di un gruppo ovvero di una comunità, una organizzazione o una istituzione.
Una delle modalità principali, anche se certamente non l'unica, attraverso cui questo cambiamento è cercato e reso possibile è la ri-definizione della realtà così come è percepita dal soggetto. La nota teoria sulla "profezia che si autoadempie" diviene così per il sociologo un potente strumento di analisi e di intervento, a dimostrazione delle capacità pratiche della disciplina.
Proprio perché fondate su concetti e riferimenti teorici già noti ai sociologi, molte tecniche e strumenti di analisi e di intervento che la sociologia clinica propone possono essere utilizzati in Italia senza particolari adattamenti. È il caso, ad esempio, della mediazione sociale come già dimostrano le esperienze fatte in molti ambiti (dai conflitti familiari a quelli condominiali, da quelli tra un individuo ed una organizzazione a quelli tra organizzazioni).
Presentando una serie di contributi scritti da sociologi professionisti statunitensi, il volume offre una panoramica dei presupposti teorici sui quali è possibile fondare interventi "clinici", una rassegna delle principali metodiche applicabili a livello individuale, organizzativo e di comunità ed i principi etici elaborati dalla SPA Sociological Practice Association (una delle associazioni dei sociologi che più ha contribuito a diffondere gli aspetti "pratici" della sociologia).