La ricerca è il prodotto di sintesi dell'attività di monitoraggio sull'evoluzione della Pmi italiana che l'Unioncamere, con la collaborazione dell'Istituto G. Tagliacarne, sottopone quale contributo di analisi agli operatori economici, agli studiosi e ai responsabili delle politiche di sviluppo in Italia ai diversi livelli.
Il tessuto delle piccole e medie aziende rappresenta una delle componenti fondamentali dell'intero sistema economico dell'Unione europea. Tra i Paesi membri, l'Italia risulta avere il maggior numero di imprese di piccole dimensioni, nonché la più forte concentrazione, al proprio interno, di unità con meno di 10 addetti (pari al 95% del totale). La loro rilevanza in termini di creazione di posti di lavoro e di contributo alla crescita economica è indiscutibile. Il successo di tali strutture aziendali è stato determinato da un'elevata flessibilità operativa, da una forte capacità di ammodernamento e dalla propensione a fare rete e a creare sistemi in grado di competere sullo scenario globale.
Quali sono al momento i fattori competitivi alla base delle performance della piccola impresa? Il Rapporto evidenzia come le determinanti del loro successo siano sempre più riconducibili alle caratteristiche intrinseche dello stesso prodotto Made in Italy : la qualità la gamma, il design, il packaging. Su tali elementi si fondano le strategie aziendali sui mercati nazionali e, ancor più, internazionali. Così se solo il 16% delle nostre imprese minori consegue più della metà del proprio fatturato sui mercati stranieri, è d'altra parte verificato che oltre il 50% ha stabilito rapporti commerciali, sia pur di intensità più limitata, con l'estero.
Una variabile determinante dell'andamento commerciale delle piccole imprese è la capacità di stabilire e mantenere relazioni con altre unità produttive. Nel complesso, il 55% delle Pmi rientra nei circuiti della subfornitura, occupando spazi lungo l'intera catena che va dal piccolo contoterzista al committente finale.
La ricerca mira inoltre a verificare quanto la competitività del sistema imprenditoriale di piccole dimensioni si giochi anche sul raccordo tra strutture di produzione e di commercializzazione. Stretta tra aumento dei costi e competizione sempre più aggressiva, anche la distribuzione sembra aver imboccato il percorso della ristrutturazione "qualitativa". La risposta strategica delle piccole e medie imprese commerciali, dettata anche dalla necessità di porsi al riparo dalla concorrenza della grande distribuzione, passa in prospettiva attraverso politiche di servizio e di fidelizzazione della clientela, che possono rappresentare gli strumenti maggiormente in grado di garantire il loro successo.