Lo sviluppo vertiginoso della tecnoscienza ha posto problemi assolutamente inediti, per i quali l'etica della tradizione si trova impreparata. Se la soluzione di questi problemi non può venire da appelli all'autorità o da riaffermazioni dogmatiche di principi astratti, ma può e deve essere il risultato della discussione libera e indipendente da parte di soggetti direttamente coinvolti e capaci di argomentazione razionale, allora si apre uno spazio immenso per l'educazione morale del cittadino. Uno spazio nel quale la scuola assume una responsabilità formativa primaria e fondamentale. Il modo migliore per introdurre la bioetica nella scuola è quello di studiarne senza preclusioni i diversi orientamenti, partendo dalla storia dei sistemi di etica e delle scienze biomediche. Il passaggio da una morale del senso comune a una morale del senso critico non è un limite imposto alla scienza dall'esterno, ma un'esigenza intrinseca a un'attività di ricerca che ha sempre più bisogno di essere assistita e orientata dal riferimento razionale al valore e al senso del progresso scientifico per l'uomo.