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È nel corpo della propria madre del quale il bambino è parte, all’interno del quale egli è fuso e confuso, e dal quale è interamente dipendente, che si nasce. È da un corpo che si diventa corpo. Il nutrimento, il calore, la protezione assoluta, l’insieme di queste cose è la posizione ideale. La nostalgia per quella posizione è ciò che accompagna un soggetto per sempre spingendolo a cercarla all’interno di nuove relazioni spesso fusionali, dove tende ad annidarsi. Talvolta queste non restituiscono ciò che cerca, e quindi cercherà ancora. È da questa nostalgia che si dovrà guarire, rinunciando a ritrovare quello che si è perso o non si è avuto. Fabiola De Clerq, con il suo consueto stile ricco di quell’immediatezza che ci porta subito in medias res, introduce in una breve nota alcuni concetti relativi al corpo nei problemi alimentari.
L’offerta di nuovi giochi d’azzardo, affiancati ai tradizionali, ha seguito la stessa linea di evoluzione di Internet le cui caratteristiche hanno alimentato la diffusione del new gambling o gioco d’azzardo online, pubblicizzato mediante advertising sui social media. Cambiano il modo di giocare, il contesto, la natura della pratica, le strategie di comunicazione e i contenuti promozionali che facilitano l’accesso ai siti di azzardo.
Vol. XIII
I Best in Class della collana “Giorgio Eminente” perseguono l’obiettivo di valorizzare i lavori di alcuni diplomati del Master Universitario in Marketing Management, presentando delle case history inedite, costruite a partire dalle esperienze di project work condotte presso alcune delle imprese partner del Master. Questo tredicesimo volume della collana presenta le storie di: Young & Rubican Group, Avantgarde Sigma Tau, Rai Pubblicità, Banfi e TIM.
cod. 115.13
La società del piacere
Il rapporto dei giovani con il tempo, scandito dalla propensione a un presente da consumare in quanto tale, senza memoria del passato. Tale rimozione del passato, nonché esorcizzazione del futuro, è il fulcro del volume, che si proietta, con la costruzione del “piacere” come categoria sociologica, in un sistema valoriale in cui il consumo ludico è fondamentale per l’integrazione in un sistema di riferimento retto da un patto sociale che pone come imperativi il raggiungimento di successo e piacere.
cod. 262.15
Riflettendo sul futuro
cod. 1862.68
Ontologia e speranza nel pensiero di Ernst Bloch
Questo volume è un’esplorazione rigorosa e coinvolgente nel pensiero di Ernst Bloch, un viaggio che conduce a noi stessi, alla responsabilità di scegliere tra una vita degna e la disperazione.
cod. 495.243
La metafisica di Karl Jaspers e il futuro della coscienza europea
Questo volume esplora e discute l’opera di Karl Jaspers facendone una chiave per pensare il futuro non solo dell’Europa, ma anche della società mondiale. La vitalità dell’opera di Jaspers, attestata da questo libro, è la prova di come il pensiero critico sia tuttora l’espressione della forza indomabile della dignità umana. Ed è un monito a non sradicare la filosofia dalla vita della società.
cod. 495.239
Il contributo, dopo una breve premessa iniziale, ripercorre la vicenda storica, precedente e successiva alle guerre del secolo scorso, che ha portato alla costituzione del Consiglio dei Comuni d’Europa (CCE), ponendo in rilievo il contributo italiano nel periodo del secondo dopoguerra allo sviluppo del ruolo delle autonomie locali nel processo di integrazione europea come base politico-ideale e socio-territoriale di formazione di una Europa dei cittadini
The Author describes the changes in alcohol consumption amongst Italian population. By analyzing many sources of data (national survey on general population and on specific samples), he explains the process of globalization in alcohol use patterns. The countries wine-prevalence (like Italy) are extending consumptions to other alcoholic beverages (i.e., beer). At the same time, the general quantity of alcohol consumed by Italians is decreasing from the ’70s. However, we must take into account the differences in patterns of drinking amongst different age class. For young people (under 40) the initiation of alcohol comes from beer and long-drinks, like in Nordic model of alcohol consumption. Instead, adult age class remains attached to Mediterranean model, still preferring wine. Mainly younger subjects are changing the traditional way of drinking in Italy: they tend to drink more heavily in the weekend and episodes of binge drinking are more and more increasing. Voller illustrates also social inequalities in alcohol use and abuse: statistical analyses show heavy drinking and mortality are related to social stratification (lower socioeconomic class and instruction level), to smoking habits and to geographical areas.
Il Tribunale del popolo (TDP) costituito a Trieste alla fine di maggio e attivo nei giudizi sino al 12 giugno e nell’azione inquirente sino al luglio 1945, rappresenta un attore determinante nell’evoluzione degli organismi giudiziari che, dall’occupazione jugoslava alla successiva occupazione alleata, posero in atto la resa dei conti con il fascismo e con quanti collaborarono con i tedeschi nel biennio 1943-1945. Oltre al dato giudiziario, questo organismo ebbe un ruolo rilevante e sinora trascurato nel complesso processo di transizione tra guerra e dopoguerra che investì la Venezia Giulia nel 1945. Questo contributo inquadra l’attività e gli obiettivi del TDP problematizzandone l’azione nell’ambito della giustizia politica. Grazie a numerose fonti inedite, sono ricostruiti i processi di costituzione del Tribunale, un unicum nel panorama italiano, le prassi operative e gli organici che lo composero. Con attenzione ai giudizi e agli elementi inediti restituiti, sono evidenziate le continuità e le rotture tra il TDP e l’azione giudiziaria della Corte d’assise straordinaria di Trieste mettendo in luce i retaggi e le influenze presenti nell’azione inquirente e nei giudizi di merito.
Il saggio analizza le pratiche della giustizia insurrezionale componendo un quadro delle specificità punitive e giudiziarie per interpretarle come teatro pedagogico, strumento per arginare violenze e sovversioni, valvola di sfogo e catarsi per combattenti, cittadini e comunità. Partendo da una riflessione sui giudizi sommari, le violenze e le forme arbitrarie di giustizia che caratterizzarono la fase insurrezionale e post-insurrezionale, propone un focus sugli attori che - pur con diversi limiti - ebbero una veste formale o organizzata e si riferirono, almeno sul piano ideale, alle forme e ai metodi del tribunale e del processo. Sono prese in esame le forme giudiziarie istituite nell’Italia settentrionale e amministrate dai Comitati di liberazione nazionale (Cln) e dalle formazioni partigiane nel periodo compreso tra l’insurrezione e l’istituzione delle Corti d’assise straordinarie (Cas) per studiare, accanto ai ruoli e all’azione dei protagonisti, quali idee e pratiche transitarono attraverso i processi nella prospettiva più ampia della "resa dei conti con il fascismo" e della ricostruzione della legalità. In quelle settimane tribunali partigiani, tribunali del popolo, tribunali di fabbrica, comitati di epurazione e altri organismi più effimeri furono creati per giudicare delatori, esponenti dei reparti nazi-fascisti e quanti si compromisero con il regime e con i tedeschi nel biennio 1943- 1945. Fu un fenomeno complesso e sfaccettato poiché vennero costituiti in molteplici forme e agirono con logiche e riferimenti normativi e procedurali non sempre coerenti rispetto alle disposizioni del Clnai e del Governo del sud. Inoltre, furono legati a un contesto politico-sociale incandescente, esacerbato dalle violenze del conflitto e fortemente caratterizzato sul piano locale da tensioni e spinte contrapposte.
L’organizzazione e la partecipazione popolare al funerale del partigiano Renato Del Din, caduto il 5 aprile 1944 nell’attacco alla caserma della Milizia Confinaria di Tolmezzo, sono elementi di un episodio celebre, riconosciuto come un gesto deciso di opposizione al nazifascismo veicolato delle donne. L’analisi approfondita di questo caso di studio fa emergere figure e forme di resistenza non convenzionali che si concretizzano in ruoli complessi (singoli e collettivi), gesti di sfida, azioni reiterate e consapevoli, con obiettivi che tengono insieme tradizione e rottura con il passato. Tali elementi restituiscono un quadro articolato e una rete di collegamento tra intenti ed azione della comunità che pone in luce un’evidente complessità e restituisce dati inediti su figure femminili a tutti gli effetti resistenziali, ma non aderenti alle categorie classiche della lotta di liberazione al femminile.