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Il telefono cellulare è entrato "forzosamente" a far parte della nostra vita quotidiana; non riusciamo più a farne a meno- L’autore si pone in mezzo alla diatriba se sia o meno oppor-tuno in una società post-moderna studiare in classe anche attraverso lo smartphone. Da un’indagine condotta tra docenti e famiglie si scopre un dato piuttosto inquietante, che qui si cerca d’interpretare. Certamente l’accento ricade sull’utilizzo "consapevole" di questo strumento al fine del miglioramento dell’attività in aula: aiuta, coinvolge, attrae, distrae lo studente? Aiuta, coinvolge, attrae l’insegnante (perché ciò è fondamentale) o ne sminuisce la figura, depositaria dello "scibile universale"? Ciò non si può interpretare senza una prospettiva socio-psicologica che tenga conto anche dei "luoghi comuni"

Fabio Mauthe Degerfeld

Storytelling e didattica: una linea infinita di possibilità nel processo di insegnamento-apprendimento

PSICOLOGIA DI COMUNITA’

Fascicolo: 1 / 2018

Un viaggio ultraventennale fra laboratori didattici per alunni e corsi di formazione per docenti conduce l’autore a definire l’arte di narrare come una vera e propria metodologia didattica, da utilizzare nel processo di insegnamento-apprendimento a scuola per programmare interventi strutturali anche a supporto delle difficoltà di apprendimento. Ciò non solo per migliorare le competenze linguistiche, ma anche per le potenzialità interdisciplinari che la narrazione offre; senza contare che essa coinvolge lo storyteller e gli ascoltatori in una sorta di cerchio empatico; concorre allo sviluppo del linguaggio, ma, soprattutto, genera un senso di piacere. Non ci si spiega perché i docenti abbiano, ancora oggi, una certa diffidenza nel valutare quest’approccio come un valore aggiunto alla didattica.

Fabio Massimo Piazza

La semplificazione del linguaggio burocratico: l’analisi e la riscrittura di una cartella di pagamento

RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE

Fascicolo: 3 / 2015

Scopo di questo articolo è offrire al lettore un esempio di come si possa semplificare un atto amministrativo intervenendo su alcuni semplici aspetti linguistici e comunicativi. L’articolo è sviluppato nel seguente modo. Una prima sezione affronta alcune questioni relative alla comprensibilità e alla leggibilità dei testi burocratici così come si sono delineate nel corso del tempo. Una seconda sezione illustra i principi di semplificazione del linguaggio burocratico della direttiva del Dipartimento della Funzione Pubblica ispirati alle norme della Costituzione e della trasparenza amministrativa in Italia. Una terza sezione descrive la cartella di pagamento attualmente in vigore analizzando le principali criticità emergenti sia sul piano dell’organizzazione logico-concettuale del testo sia su quello strettamente linguistico. Una quarta sezione presenta una simulazione di riscrittura sviluppata in base alla citata Direttiva. Infine, nell’ultima sezione vengono spiegati i cinque principi che hanno ispirato tale simulazione.

Fabio Massimo Lo Verde

Social media e Pubblica Amministrazione. Una rassegna

RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE

Fascicolo: 3 / 2015

L’instabilità dell’ambiente nel quale si collocano oggigiorno le organizzazioni è da considerarsi in relazione ai cambiamenti determinati dalle innovazioni tecnologiche che apportano vantaggi evidenti dal punto di vista dell’efficienza organizzativa e costringono ad un riadattamento degli assetti organizzativi, a partire dal rapporto che si struttura fra capitale umano e innovazione tecnologica. L’introduzione dei social media costituisce certamente uno dei cambiamenti più significativi giacché ha determinato un mutamento definitivo nei processi di circolazione delle informazioni all’interno di tutte le organizzazioni, comprese le Pubbliche Amministrazioni. Nel presente lavoro ci soffermiamo su questi importanti mutamenti evidenziandone le specificità che hanno costituito, contemporaneamente, area di interesse sia per la teoria sociologica, sia per le scienze dell’amministrazione, sia infine, per i media studies.

I dati sul coinvolgimento degli italiani nel consumo di giochi di tipo alea (gambling in genere, scommesse, lotterie ecc.) evidenziano come negli ultimi dieci an- ni la pratica della "scommessa" sia diventata oltremodo diffusa. A questa crescita ha certamente contribuito, oltre alla crisi congiunturale richiamata da alcuni studiosi quale causa contingente, sia la maggiore e differenziata offerta rispetto al passato, in Italia fondamentalmente gestita dal monopolio statale, sia la maggiore accessibilità consentita dalle nuove tecnologie della comunicazione. Nell’intervento si descrive lo stato attuale della domanda e dell’offerta del consumo di gioco, prendendo in considerazione alcune possibili conseguenze "inattese" della diffusione di "sogni irrealizzabili" che contribuiscono, talvolta, ad alimentare una cultura fatalista che in Italia ha sempre avuto grande rilevanza e che nella postmodernità risorge come leitmotiv nelle strategie di comportamento. Ci si sofferma dunque sull’analisi dell’intera filiera del gioco e in particolare di alcuni di questi, evidenziando come il rapporto fra vantaggi fiscali per lo Stato, ammontare complessivo della spesa e vantaggi per il consumatore siano fondamentalmente sbilanciati esclusivamente a favore di alcuni attori. Infine si evidenzia come quello della scommessa costituisca un comportamento che delinea una "fenomenologia" importante dei comportamenti di acquisto contemporanei.

Fabio Massimo Lo Verde, Gianna Cappello

Multiculturalismo e comunicazione

Il volume tenta di inquadrare il fenomeno delle migrazioni e della multiculturalità in una cornice multidimensionale, per cogliere le complesse problematiche sociali e culturali cui esso dà origine. Il quadro che emerge segnala la necessità di cogliere nella comunicazione la precondizione per promuovere nuove forme e modalità di mobilitazione del consenso sociale e di azione politica.

cod. 243.1.7

Fabio Massimo Lo Verde

Geometrie sociali della (post)modernità.

Aggregazioni, disgregazioni, segregazioni nello spazio sociale contemporaneo

Il volume mette in evidenza come alcuni oggetti, processi e problemi sociali ereditati dalla modernità – come quelli che riguardano la produzione dello spazio fisico e sociale – siano interpretabili secondo categorie presenti nella tradizione di ricerca sociologica. Categorie certamente non nuove, ma che consentono di comprendere le dinamiche del mutamento sociale.

cod. 243.2.23

Fabio Massimo Lo Verde

S)legati (d)al lavoro.

Adulti giovani e occupazione tra ricomposizione e frammentazione sociale

cod. 243.2.6

Caratteristiche del lavoro e qualità della vita lavorativa: effetti sull'engagement e sulla propensione all'innovazione - Research have shown that characteristics of the work environments are related to employees’ well-being, performance and individual innovation. The study, carried out in a small manufacturing company (N = 32), using the Karasek’s model and a longitudinal research design, shows that characteristics of the work environments influence workers’ engagement and the frequency with which employees experienced positive emotion on the job. The level of employees’ innovativeness at T1 predicts job demands perceived at T2. Work characteristics are not related to employees’ performance and to employees’ propensity in suggesting ideas. Instead, an high level of control and a low level of demands fostering ideas implementation.

Fabio Masini, Albertina Nania, Veronica Sacco

The Italian Transition 1989-1994: A View from Abroad

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 2 / 2024

How did the international economic circles look at the multiple crises that Italy faced between 1989 and 1994? This paper provides a tentative answer to this question by reconstructing the comments published in The Economist during that period concerning the most relevant Italian events: the mafia and Camorra massacres, the referendum and electoral changes, the crisis of the development model based on corporate and familistic capitalism, privatizations (promised and never fully implemented, at least not as the international markets would have hoped). Through the analysis of those years, we shall highlight the critical issues of a country that, seen from the outside, missed the opportunity for its modernization.

Fabio Masini, Albertina Nania

SDRs and Development Finance, a Policy Challenge that Needs to be Revisited. A Conversation with Michel Camdessus

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 2 / 2025

The interview with Michel Camdessus, former Managing Director of the International Monetary Fund, explores a few episodes concerning the failed attempts to issue Special Drawing Rights to support development, transition to a market economy and the need to finance global public goods. It also touches upon a few theoretical knots concerning the potential inflationary pressure of such issues and the establishment of a multi-layered framework of economic and monetary governance.

Fabio Masini, Albertina Nania

Market Failures and Multi-layered Collective Action. US Economic Debates

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 1 / 2023

The paper reconstructs the debates in the USA about economic theorizing and policymaking advisory concerning a multi-layered system of governments. Beyond apparent similarities, it highlights the ontological divides between Ostrom-Tiebout- Warren on polycentric governance and Buchanan on competitive federalism on the one side, and Musgrave’s and Olson’s fiscal federalism. It further underlines how such divides - concerning the relative role of individuals, markets, collective author- ities, and social order - echoed similar debates in Europe related to a multi-layered economic system, again depending mostly on different ontological assumptions.

Fabio Masini

Perroux’s 1949 Note sur la Politique Économique du Fédéralisme

HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY

Fascicolo: 1 / 2024

L’Europe sans rivages, published in 1954 mostly as a reaction against Monnet’s idea of functional Europe, is considered Perroux’s most relevant (critical) contribution to European integration. Its final section contains critiques to unionism, functionalism, and federalism. His skepticism towards a functional strategy towards a federal Europe, though, was dependent upon the specific attitude of the most renown (especially French) federalist intellectuals to build a supranational actor that might become, in Perroux’s eyes, protectionist and inward-looking, thus jeopardizing the perspectives for a genuine world integration. Perroux’s book was allegedly targeting the Coal and Steel Community established in 1951 and the process towards a European Defense Community that, although unanimously agreed upon, would soon be failing the ratification process. An unpublished typewritten Note on the Economic Policy of Federalism dated February 9th, 1949, addressed to Alexander Marc (Secretary General of the Union of European Federalists) challenges this interpretation, and helps understanding that Perroux had been working on these arguments much earlier. Together with a letter that Perroux sent at the end of 1949 to Ambassador Eirik Labonne and Jacques Racine (both reproduced at the end), such archival material further highlights the role that federalism played in Perroux’s reflection on the economics of dominance.