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Il presente contributo intende illustrare come terapeuta e paziente, all’interno del processo ipnotico, siano legati da una relazione reciprocamente modificante. Un’interazione comunicativa composta di una serie di stimoli che oltrepassano la sfera del linguaggio digitale, quello verbale e investono, al contempo, il livello analogico, paraverbale e non-verbale, procedendo, oltre la sfera della consapevolezza, per assonanze, dissonanze e risonanze. Questa co-reografia relazionale si genera, tra gli agenti dell’interazione, attraverso l’integrazione di elementi formali e processuali. Elementi situazionali e con-tingenti che pur mantenendo le loro caratteristiche specifiche rimandano, in modo metaforico, a ulteriori e differenti significati utilizzabili in chiave tera-peutica. L’utilizzo clinico degli elementi che connotano l’estetica della tecnica ericksoniana nella pratica terapeutica ipnotica sarà approfonditamente trattato nel terzo e ultimo contributo relativo a questo tema.

La letteratura contemporanea relativa alla eziopatogenesi dei disturbi mentali gravi pone sempre maggiore enfasi sulle forme disfunzionali di accudimento come predittori di sofferenza mentale e fisica in adolescenza ed età adulta. Questo lavoro pone in relazione l’analisi del neglect e del maltreatment, ovvero delle forme disfunzionali di caregiving, con i principi fondativi della psicoterapia ipnotica ericksoniana, proponendo l’ipotesi che, in una prospettiva naturalistica, l’ipnosi possa costituire uno strumento di elezione nel trattamento dei disturbi mentali gravi.

The relationship between the principles of the ericksonian therapy and the approach of the complexity can be read at least through three lens: the semiotic one, the technique one and the relational one. The possibility to evoke, to speed up and to use the hidden and extreme resources of the patients and their contexts represents founding elements of the ‘New Hypnosis’ (Araoz, 1985). Those extremes take, here, the names of Noise and Silence, like metaphors and signs in order to explore the infinite shadings of the psychotherapy. Moreover as I’ll try to show, presenting three clinical cases in the second part of this article- they constitute the core of the difference (Bateson, 1978;1984; Derrida, 1990; 1997; Deleuze; 1996), as primary factor of human knowledge.

Fabio Carnelli, Ivan Frigerio

A socio-spatial vulnerability assessment for disaster management: insights from the 2012 emilia earthquake (italy)

SOCIOLOGIA URBANA E RURALE

Fascicolo: 111 / 2016

This article aims to provide a framework to build a spatial assessment about the interaction between social vulnerability indicators and the 2012 Emilia earthquake. Using Mirandola as case study, five social vulnerability indicators were selected, mapped and spatially correlated to a building damage index calculated using geo-referenced information of damaged buildings available at a local level. The evaluation of this spatial relationship may be a useful tool for post-disaster recovery and reconstruction policies.

Fabio Carlucci, Andrea Cirà, Carlo Migliardo

Aree naturali protette e strumenti di analisi per la pianificazione degli investimenti

SCIENZE REGIONALI

Fascicolo: 1 / 2012

Il lavoro affronta l’ampia tematica dei sistemi di finanziamento delle aree protette. Prendendo spunto dalle politiche pubbliche messe in atto dall’Italia per la salvaguardia dei parchi naturali, si è cercato di valutare l’efficienza di un sistema di prezzi quale forma di finanziamento di tali siti. A tal fine, si è condotta un’analisi sulla disponibilità a pagare dei potenziali visitatori di un parco situato in Sicilia, con il supporto di tecniche di tipo Contingent Valuation e l’applicazione di modelli di Stated Preferences per le indagini sulle caratteristiche socio-economiche e le preferenze individuali dell’attuale domanda eco-turistica.

Fabio Carbonari

L’eredità di Wilhelm Reich

GROUNDING

Fascicolo: 2 / 2007

The author runs through again some of the stages of Wilhelm Reich’s personal and scientific biography, highlighting the development of his thought in the present world and mentioning how it got to Italy.

Fabio Caputo, Barbara Livieri, Andrea Venturelli

Intangibles and Value Creation in Network Agreements: analysis of Italian firms

MANAGEMENT CONTROL

Fascicolo: 2 / 2014

In the last few years, there has been an increase in interest of European policymakers in promoting SMEs, assigning a key strategic role to networks as a means of improving levels of innovation and internationalization in SMEs. This led the Italian parliament to introduce legislation - with Law 33/2009 - for network agreements, which are a form of strategic alliances, largely used for intangible purposes. The aim of this work is to do an explorative study in order to ascertain to what extent the use of network agreements has contributed to increasing intangible resources in Italian firms and whether there is a correlation between the creation of intangibles and value creation in terms of improved financial performance of firms. From the analysis emerged that network agreements have a positive effect on the ability of Italian firms to create intangible resources, and there is a positive correlation between the increase in intangibles and value creation.

- E. Grassia, Internati Militari Italiani. Storia e memoria della Regia Aeronautica, Mursia, Milano 2023, pp. 354.
- W. Falgio, D. Sanna (a cura di), Dall’esilio in Sardegna alle istituzioni del Regno. Materiali per una biografia di Gaspare Finali, FrancoAngeli, Milano 2023, pp. 156.
- M. Fioravanzo, Lina Merlin. Una donna, due guerre, tre regimi, FrancoAngeli, Milano 2023, p. 199.

Fabio Brunazzi, Marina Oggero

L’apprendimento tra narrazione e fasi della vita

EDUCAZIONE SENTIMENTALE

Fascicolo: 13 / 2010

Confrontando un modello di "apprendimento narrativo" con l’approccio psicosocioanalitico, emerge la differenza tra il processo di apprendimento ed il racconto dello stesso, che diventa una "ricostruzione della ricostruzione" e nel quale assumono importanza le particolari fasi di vita attraversate dagli intervistati, i momenti e le situazioni che portano all’avvicinamento ad un percorso di formazione personale. Vengono così individuate differenze e vicinanze tra le riflessioni delle teorie sulla narratività e quanto scaturisce dalle storie personali degli intervistati. Il modello teorico preso in considerazione sembra dare riscontro delle discontinuità e delle crisi che si attraversano nel corso dell’apprendimento e del rafforzamento dell’identità individuale e collettiva. Questo elemento è poi riferito al quadro teorico psicosocioanalitico e agli interventi formativi e di consulenza al ruolo che ne scaturiscono.

Fabio Brunazzi, Dario Forti

Il lavoro dell’apprendere. Ansie e difese nell’apprendimento

EDUCAZIONE SENTIMENTALE

Fascicolo: 13 / 2010

A completamento delle riflessioni sviluppate negli articoli degli altri membri del gruppo di ricerca, queste pagine si propongono di esplorare gli aspetti di fatica e di disagio presenti nell’esperienza di apprendere la psicosocioanalisi. Partendo dalla definizione che Jaques dà del lavoro, si esaminano gli aspetti simbolici presenti nell’esperienza di apprendere e la possibilità che il soggetto in apprendimento risponda con resistenza e meccanismi di difesa alle ansie suscitate dal confronto con gli altri, dalla possibilità di conflitto, ma soprattutto dalla prospettiva del cambiamento personale cui l’apprendimento inteso come attraversamento e superamento degli stereotipi espone il soggetto stesso. Al termine del contributo, gli autori si interrogano sull’utilità interpretativa del concetto di "falso apprendimento", ricavato da quello di "Falso Sé" di D. Winnicott.