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Silvia Tosi, Bernd Bocian

Recensioni

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 2 / 2024

Silvia Tosi

La supervisione gestaltica in età evolutiva

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2024

L’obiettivo di questo articolo è di dare attenzione alla supervisione della psicoterapia con bambini e adolescenti. Infatti, nonostante la supervisione sia una parte di vitale importanza della formazione clinica in psicoterapia infantile, non sembra esistere molta letteratura in proposito. In particolare, si vuole qui sottolineare la specificità del lavoro clinico con i minori, che ci chiama ad una maggiore responsabilità sia per la giovane età dei pazienti, sia per la molteplicità degli elementi del campo in cui ci muoviamo, come terapeuti e come supervisori. Viene di seguito presentato un caso di supervisione che mostra la complessità del lavoro con i minori, il bisogno di confrontarsi con diversi attori, la delicatezza dell’incontro con il piccolo paziente, la necessità di lavorare dentro e fuori il setting. Attraverso la descrizione del caso clinico, verrà illustrato come lavorare in supervisione attraverso i livelli di riconoscimento del modello di Spagnuolo Lobb (2024). Tale modello ci consente sia di includere la complessità della situazione in cui minore e terapeuta sono inseriti, sia di sostenere, attraverso il riconoscimento, le risorse e l’intuito del terapeuta.

Silvia Tosi

Recensioni

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2022

-Spagnuolo Lobb M., Cavaleri P.A., a cura di (2021). Psicopatologia della situazione. La psicoterapia della Gestalt nei campi clinici delle relazioni umane. Milano: FrancoAngeli. ISBN 978-88351-2031-5, pp. 344, € 35,00
-Mortola P. (2022). Il metodo Oaklander. La psicoterapia della Gestalt attraverso il gioco. Milano: FrancoAngeli. ISBN 8835121671, pp. 236, € 29,00

Silvia Tosi

Psicoterapia della Gestalt con i bambini: un modello di lavoro di gruppo

QUADERNI DI GESTALT

Fascicolo: 1 / 2016

In questo articolo, partendo dal concetto di intenzionalità di contatto e, nello specifico, di intenzionalità di crescita, viene presentato un modello di lavoro di gruppo con i bambini. Il modello nasce nella pratica clinica dell’autrice e dal desiderio di offrire ai piccoli pazienti e ai loro genitori un setting che permetta la relazione tra pari e l’uso di molteplici canali espressivi. L’obiettivo del gruppo è quello di aiutare il bambino a ripristinare la spontaneità del sé, dandogli la possibilità di sperimentare inedite modalità di contatto e di sviluppare nuovi adattamenti creativi. Il terapeuta è presente al confine di contatto con i sensi aperti e si fa guidare da criteri estetici.

Bernd Bocian presenta un ricordo del co-fondatore della terapia della Gestalt, Paul Goodman, nel centenario della sua nascita e lo articola con una nota biografica tratta da un testo di Stefan Blankertz, e attraverso dei cenni sulla sua vita e alcuni ricordi del suo estimatore Goffredo Fofi, e dei suoi amici Colin Ward e Judith Malina, pubblicati in una rivista anarchica.

Silvia Testa, Barbara Loera, Luca Ricolfi

Sorpasso? Il ruolo della televisione nelle elezioni politiche del 2001

COMUNICAZIONE POLITICA

Fascicolo: 1 / 2002

Quali sono stati gli effetti della comunicazione televisiva sull'esito delle ultime elezioni politiche? Possiamo parlare di pluralismo dell'informazione televisiva? Nell'articolo sono presentati i risultati di un modello causale appositamente costruito per stimare gli effetti dell'esposizione alle reti televisive sulle scelte di voto dei cittadini. Le prove empiriche mostrano la capacità di movimentazione delle televisioni e, per la prima volta, indicano una attivazione dell'emittente pubblica superiore a quella delle reti private.

this paper we show the complexity of social behavior through interpretation model. The study of consumerism has generally been considered as a lifestyle. This shares a set of social practices of consumerism as well as the concept of regarding the theory of lifestyle within the sociology of health. This paper also shows the themes that connect the theory of consumerism with health studies. Showing that in the health service the part of the consumer is played by the patient, in the organizational aspects and the symbolic characteristics of the world of the consumer. And also by showing how they affect the health system by highlighting critical issues.

Negli ultimi anni, con l’affermarsi della Psicologia Positiva, alcuni temi quali il benessere e la qualita della vita hanno ricevuto un’attenzione crescente anche in ambito organizzativo. L’idea alla base e che una situazione lavorativa sana non si sviluppa soltanto grazie all’assenza di fattori negativi, ma puo essere raggiunta promuovendo caratteristiche positive. Nel tentativo di includere sia indicatori negativi che positivi del benessere lavorativo, e stato proposto e sviluppato il Job Demands-Resources (JD-R) model. Partendo da una riflessione critica su come la letteratura di riferimento abbia spostato il focus da un atteggiamento di prevenzione del rischio, ad uno di promozione del benessere, questo lavoro si propone di fornire un quadro teorico delle principali assunzioni del modello JD-R, degli sviluppi piu recenti e delle implicazioni pratiche per l’intervento in ambito organizzativo.

Silvia Stella, Ivan Fossati, Elena Vegni, Egidio A. Moja

Storie di pazienti oncologici che muoiono e dei curanti che li accompagnano: uno studio qualitativo sul mondo interno degli psicologi

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 1 / 2009

Advanced cancer patients and their carers stories: a qualitative study on the psychologists inner life - Literature regarding the care of terminally ill patients at the end of life underlines the difficult experience of caring both by physicians and nurses. The goal of this study is to investigate the professional experience of psychologists who deal with terminally ill patients. Two narratives about the perception of professional success and insuccess were asked to 40 psychologists who usually work with advanced cancer patients. 37 psychologists accepted to participate, the 42% gave al least one narrative. The 54.8% of the narratives was about professional success, the 45.2% was about insuccess. The narratives were examined using an hermeneutical-interpretative method, according to Grounded Theory. The narratives concerning professional insuccess pointed out feelings of isolation, fear, anxiety and helplessness. Those regarding a professional success focused on a good relationship between the psychologist, the patient and the context. Specific issues emerged from the study: questions arising from the patient’s refusal of the psychological treatment, the absence of difficulty in initiating end-of-life discussions, and the lack of requirement for specific training.

Key words: psychologist, professional experience, end of life, cancer patients, qualitative research.
Parole chiave: psicologo, vissuto professionale, fine vita, pazienti oncologici, ricerca qualitativa.

Silvia Stefani, Paola Cereda

Fare insieme una cosa difficile. Dal teatro comunitario argentino alla compagnia integrata assaiASAI

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 2 / 2021

L’articolo analizza l’esperienza della compagnia integrata di teatro comunitario assaiASAI, attiva a Torino dal 2010. La compagnia, che dal 2010 a oggi è stata attraversata da più di trecento persone, è costituita da un gruppo eterogeneo che comprende persone diverse per età, provenienza geografica, (dis)abilità, professione, formazione, background socioculturale. Le autrici discutono il ruolo del teatro comunitario argentino e delle riflessioni che ne sono sorte sull’Arte per la Trasformazione Sociale che ispirano il lavoro di assaiASAI. A seguire, la compagnia integrata torinese viene analizzata in quanto "comunità di pratica". Questa lente analitica permette di discutere alcuni elementi portanti della compagnia: la pratica come contesto di apprendimento, la collaborazione oltre le differenze, la creazione di una comunità aperta. Infine, le autrici riflettono sulle difficoltà e le sfide nella relazione con altre realtà del welfare locale.

Silvia Stabile

Il diritto di seguito nel mercato dell’arte contemporanea

ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO

Fascicolo: 1 / 2017

Oggi il mercato dell’arte contemporanea è sempre più globale e si assiste ad una crescente delocalizzazione delle vendite verso Paesi in cui il diritto di seguito non è previsto dalla legislazione nazionale. L’articolo affronta le origini del diritto di seguito (droit de suite) in Francia, alla fine del 1800, la sua introduzione, a livello internazionale, con la Convenzione di Berna e, infine, nei Paesi dell’Unione Europea con la Direttiva 2001/84/CE. L’articolo inoltre descrive, in sintesi, il quadro normativo relativo al diritto di seguito in Italia, distinguendo tra mercato dell’arte primario e secondario, per poi affrontare la proposta di riforma della legge sul diritto d’autore della Repubblica Popolare Cinese e i più recenti dibattiti all’interno della comunità dell’arte degli Stati Uniti d’America. In conclusione, è presentata una soluzione alternativa per gli artisti di quei Paesi che non riconoscono il diritto di seguito: la previsione contrattuale della royalty nell’accordo con l’artista per ogni rivendita delle sue opere d’arte.

Silvia Sorana

Povertà e deprivazione delle famiglie italiane

QA Rivista dell’Associazione Rossi-Doria

Fascicolo: 3 / 2013

La condizione di deprivazione e di povertà degli individui non può essere spiegata attraverso la sola misura del reddito. La multidimensionalità del fenomeno può avvalersi dell’approccio delle capabilities di Amartya Sen per spostare l’attenzione dai redditi alle capacità. La differente capacità di tradurre il reddito in benessere dipende dalle caratteristiche individuali: in particolare, lo svantaggio nel convertire il reddito in "funzionamenti" e le disparità all’interno di un gruppo sociale possono essere determinanti per la qualità della vita. Maggiori capacità personali portano ad accrescere la possibilità di produrre e guadagnare, pertanto analizzare questa dinamica può rivelarsi fondamentale per spiegare le condizioni di deprivazione degli individui.

L’assedio di Gaeta fu l’ultimo atto del Risorgimento datato al 1861. Nei circa centocinquanta giorni del conflitto, consumato dal novembre 1860 al febbraio 1861, la monarchia borbonica riscattò l’onore della dinastia e del Regno ormai perduto e, nell’epopea, in-nalzò la vicenda del Regno meridionale dal piano della storia a quel-lo del mito. Gaeta costituì lo scenario perfetto da cui far partire la storia degli sconfitti: l’assedio configurò l’impalcatura politico- ideo-logica che giustificò la resistenza e trovò la sua naturale espressione nel nuovo giornale ufficiale del governo in esilio. La Gazzetta di Gaeta fu lo strumento principale attraverso cui l’autorità borbonica affermò le ragioni e gli argomenti della guerra del legittimismo meri-dionale. Nel giornale la cronaca dell’Antirisorgimento borbonico si intrecciò con i materiali identitari e simbolici tipici della causa per-duta. L’articolo intende ricostruirne il racconto proponendo tre pos-sibili linee interpretative: la rappresentazione del governo e della monarchia, la percezione della guerra e il ritratto del nemico.

Silvia Sonetti

Aprile 1860. Stato e rivoluzione prima dei Mille

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 159 / 2018

Negli ultimi anni la storiografia sul Risorgimento ha vissuto un tempo di forte rinnovamento. I nuovi studi sul processo del nation building si sono misurati con la ricerca di nuove fonti e l’aggiornamento delle categorie storiografiche, intersecando il consolidato dibattito europeo ed atlantico che incrocia la nascita degli stati nazione con le rivoluzioni e i conflitti. In particolare è stato il Mezzogiorno a occupare maggiore spazio in questo dibattito perché, a differenza degli stati della penisola centro settentrionale che vissero una transizione morbida nell’annessione allo stato sabaudo, il Regno delle due Sicilie attraversò, prima e anche dopo i plebisciti, una lunghissima stagione di rivoluzioni e conflitti intermittenti che, se condivisero con gli altri la matrice liberale prima e le pretese costituzionali poi, intercettarono il problema nazionale all’interno di un conflitto politico interno molto diverso. Le Due Sicilie, infatti, rappresentarono non solo un modello statale alternativo a quello liberal unitario ma anche la principale nemesi del progetto nazionale pan italiano. Il Regno, dalla fondazione fino al dissolvimento, rappresentò una realtà geopolitica solida, sia sul piano interno che su quello internazionale. L’equilibrio tenne in piedi il sistema fino a quando, nella primavera del 1860, il nemico interno più pericoloso, la Sicilia, non avviò l’ennesima insorgenza che costrinse le autorità e il nuovo sovrano a misurarsi con il controllo del territorio e la repressione del dissenso. Il moto della Gancia del 4 aprile, prima di canalizzarsi nella guerra unitaria, fu soppresso senza troppo sforzo dall’esercito ma avviò la guerriglia che per le settimane successive agitò le campagne e le grandi città, coinvolgendo e mobilitando buona parte della regione. L’insorgenza e i suoi sviluppi sono stati ricostruiti dalla storiografia nazionale come episodi minori, espressione del radicato dissenso interno, necessario preludio all’impresa eroica di Garibaldi. In realtà quei fatti, grazie a una ricca e in gran parte inedita documentazione, risultano essere particolarmente interessanti se considerati nella prospettiva opposta, quella, cioè, del principale interprete della controrivoluzione: la monarchia di Francesco II. Vista attraverso lo sguardo dello stato duosiciliano, la dialettica che si innescò tra territori, istituzioni e comunità si presta perfettamente a rispondere ad alcune delle questioni aperte dal dibattito sull’Antirisorgimento: i protagonisti, le strutture, la proposta politica, i modi e le forme di costruzione del consenso, gli apparati identitari, gli aspetti simbolici, le strategie di potere ne costituiscono i nodi storiografici centrali. L’aprile del 1860, da mera fase di passaggio alla guerra nazionale, si trasforma così in tempo privilegiato per comprendere i caratteri dell’ultima, e ancora vittoriosa, controrivoluzione borbonica.