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Carlo Arrigo Umiltà

Le neuroimmagini: il sogno tradito del "riduzionista"?

PSICOTERAPIA PSICOANALITICA

Fascicolo: 1 / 2020

Alla fine del XX secolo diventò possibile osservare la struttura di un cervello umano vivente e, pochi anni dopo, fu possibile osservarne an-che le attivazioni. Ne derivò la convinzione che fosse possibile osser-vare "il cervello al lavoro", "vedere", cioè, quali parti del cervello era-no attive mentre un soggetto aveva esperienza dei contenuti mentali. Ci si convinse, perciò, che si potesse accedere a quelle aree del cervello che producono la mente, "vederle mentre producono la mente". Pur-troppo, anche se si è convinti, come lo sono io, che la mente sia il prodotto del cervello, va riconosciuto che l’idea di essere attualmente in grado, attraverso le neuroimmagini, di "vedere il cervello al lavoro" è fuorviante. Per prima cosa, le neuroimmagini si basano sull’assunzione di "modularità". Sull’assunzione, cioè, che le funzioni mentali siano ascrivibli a specifiche aree cerebrali. Purtroppo, la modularità non è il solo modo plausibile di concepire il rapporto fra funzioni mentali e strutture cerebrali. L’assunzione di modularità, poi, diventa utile soltanto se il ricercatore ha a disposizione strumenti per stabilire con precisione quali aree cerebrali sono attive mentre il soggetto sta svolgendo un compito. Le tecniche attuali non sono ancora in grado di farlo e molti sono i problemi irrisolti quando si interpretano le neuroimmagini. Un’altra difficoltà è che le caratteristiche del compito svolto dal sogget-to devono essere note nei dettagli. Invece, la natura delle operazioni che compongono una funzione mentale, e il loro decorso temporale, sono spesso ignote. Infine, anche assumendo che le altre condizioni siano ottemperate, si riuscirebbe semplicemente ad attribuire certe fun-zioni mentali a certe aree cerebrali. In altre parole, saremmo in grado di "localizzare" nel cervello le funzioni mentali. Purtroppo "localizzare" non vuole dire "spiegare". Anche se fosse possibile attribuire certe funzioni mentali a certe aree cerebrali, il valore esplicativo di questa operazione sarebbe dubbio. Per spiegare una funzione mentale è di scarso aiuto sapere il luogo nel cervello dove viene realizzata. Una vera spiegazione richiede essere precisi e dettagliati riguardo ai meccani-smi dai quali dipende.

L’Entropia dell’elettroencefalogramma è stata solo recentemente commercializzata come sistema per valutare la componente ipnotica dell’anestesia. In questo studio pilota, due soggetti noti all’autore in precedenti sedute di ipnosi clinica, come soggetti altamente ipnotizzabili, sono stati sottoposti ad un test ipnotico sperimentale con monitoraggio EEG dell’entropia, per valutare il comportamento di questo parametro neurofisiologico in ipnosi, rispetto alla condizione di veglia rilassata e osservare una eventuale congruenza con i lavori del Prof. De Benedittis utilizzanti l’indice bispettrale.

Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica Università degli Studi di Perugia* (Paper first received, March 2006; in final form, December 2006) Abstract Il presente contributo estende a livello micro-territoriale l’analisi di consolidate relazioni economiche usualmente indagate a livello regionale e provinciale. Al fine di raggiungere tale obiettivo il primo passo concerne la costruzione di indicatori di performance economica al livello comunale. Attraverso l’utilizzo di una metodologia di disaggregazione dei dati spaziali (Chow e Lin, 1971; Bollino 1998) si ricostruisce il valore aggiunto per i comuni umbri relativamente al triennio 2001-2003. Questi dati sono utilizzati per condurre una analisi di convergenza sfruttando dati comunali stimati da altri autori per il 1991. L’analisi evidenzia la presenza di un’elevata eterogeneità dovuta ad un effetto centro-periferia ed anche alla presenza di un nucleo storico di comuni, spazialmente non contigui, che ha guidato lo sviluppo dell’intera regione.

Carlo Andrea Bollino, Luca Pieroni, Paolo Polinori

Proposte metodologiche per la costruzione di indicatori di sviluppo economico territoriale

SCIENZE REGIONALI

Fascicolo: 1 / 2004

Il presente contributo fornisce indicazioni metodologiche sulla produzione d’informazioni statistiche relative alla performance economica delle diverse realtà territoriali ad integrazione delle fonti ufficiali. Attraverso una procedura consolidata nelle serie storiche, è stata operata una disaggregazione territoriale e settoriale del valore aggiunto ricostruendo il dato regionale e provinciale. In questa procedura indiretta di stima sono state raccordate le serie del valore aggiunto settoriale (1980-1996) della classificazione NACE-CLIO, con la nuova classificazione NACE-Rev1 in vigore nel nuovo SEC95. Ciò ha condotto ad un trade-off tra l’aggiornamento delle stime ricostruite fino al 2000 e la riduzione dei settori utilizzati nella stima. I risultati mostrano l’elevata congruenza tra dati ricostruiti e fonti statistiche ufficiali. I dati ricostruiti a livello regionale sono stati, quindi, utilizzati per aggiornare al 2000 le stime non parametriche della convergenza regionale della produttività settoriale del lavoro.

Alcuni risultati del programma di ricerca biennale Analisi e modelli di efficienza, produttività e politiche pubbliche a livello micro territoriale. Il volume è indirizzato all’analisi dei livelli di efficienza e dei sentieri di crescita economica utilizzando come unità di analisi le ripartizioni sub provinciali (SLL, Comuni, Città metropolitane).

cod. 365.838

Carlo Altomonte

Strumenti di liberalizzazione e tutela giuridica degli investimenti esteri. Analisi ed evidenza empirica

ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE

Fascicolo: 107 / 2000

Starting from the early nineties, the strong evolution of more liberal policies related to Foreign Direct Investments (FDI) has helped in boosting their growth, with an increasing involvement of developing countries and transition economies of Central and Eastern Europe. The progressive acknowledgement of the benefits and potential costs linked to this phenomenon has raised as a result a debate on the proper definition of national and international rules aimed at creating a long lasting and sustainable economic development. From one side, these rules should liberalise and guarantee the operation of multinational corporation, and hence foster FDI, given the link existing between them and the local levels of development; from the other side, the very same norms should create the adequate conditions under which the host countries can benefit as much as possible from the presence of multinational firms, without exposing themselves however to the risks deriving from a wild, non appropriately regulated, liberalisation. The paper explores these issues through an analysis of the currently available laws and procedures related to the liberalisation and guarantee of foreign investments, verifying empirically the modalities of the existing relationship between such norms and FDI in the case of Central and Eastern European countries. Some future policy implications are then derived.

A partire dalle criticità del sistema penitenziario, gli Autori sostengono l’importanza dell’implementazione di iniziative che, a partire dall’analisi del contesto, possano promuovere empowerment individuale e sociale nel contesto penitenziario. Il contributo descrive l’esperienza del progetto RI.PA.RA.RE. | Ricucire Parti Rammendare Relazioni, implementato da Associazione Carcere e Territorio di Brescia nella Casa Circondariale di Cremona. L’iniziativa, fondata sul binomio cultura riparativa e peer support, vuole generare occasioni di applicazione di approcci riparativi all’interno del carcere, considerando il carcere stesso come comunità penitenziaria, in un’ottica di relational e community justice anche nel contesto interno. Gli Autori evidenziano come l’intreccio tra approccio riparativo e peer support sia sfociato in progettualità ideate e proposte dai detenuti e implementate grazie alla sinergia con l’Istituzione e al contributo del volontariato penitenziario. Long abstract

Carlo Alberto Redi, Manuela Monti

Cloning and stem cells

SALUTE E SOCIETÀ

Fascicolo: En3 / 2010

Cloning, the generation of genetically identical individuals, frequently occurs in plants and in several animal groups. Nowadays cloning is technically reproducible thanks to both embryo splitting and somatic cell nuclear transfer thus playing an important role in zootechnical applications (i.e., to increase transgenic animals for drug production) and in biomedicine (i.e, to produce embryonic stem cells in animal models, cybrids, etc.). The relevant historical advancements of these techniques and the related ethical issues are discussed. A brief review of the formation of a new individual as "a process" clearly leads to the impossibility for the biologist to unambiguously determine at which stage a new individual is first formed. However, the application of the scientific method to this issue produces a communal statement independent from ideological or religious opinion: ontogenetically, the material-energetic process originating and identifying a new individual is coincident with the moment in which the first genetically active copy of his genome is formed. Even the critical production of patient-specific stem cells (therapeutic cloning) it is most likely to be superseded and devoided of any ethical concerns thanks to the technical advancements developed by Shinia Yamanaka on the genetic reprogramming of terminally differentiated nuclei. The production of specific cell types might address the therapy of nearly all the pathologies. Noteworthy, starting April 2009 but actually beginning August 2010, the FDA gave green light to the first trial based on the administration of neuronal cells derived from human embryonic stem cells to 11 patients with severe spinal cord injury. Bio-political topics are briefly frameworked within the elaboration of ethical principles and laws that respect multiple values, which are necessary in multi-ethnic cultures.