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Il rapporto fra le piccole imprese ed il loro contesto locale nelle analisi dei distretti industriali ha a lungo mancato di una dimensione fondamentale nella logica della sostenibilità: quella della tutela ambientale, vale a dire del legame che esiste fra concentrazione di attività produttive consimili ed esternalità ambientali ad essa legate. Questo stride con la crescente rilevanza che i principi dello sviluppo sostenibile hanno assunto negli ultimi anni sia nelle strategie delle imprese che nelle agende dei decisori pubblici, soprattutto a livello locale. Il presente lavoro analizza le dinamiche attraverso cui il rapporto fra piccola impresa distrettuale e ambiente si è evoluto fino a diventare fonte di opportunità competitiva grazie all’adozione di strumenti di policy volontari orientati a riconoscere e premiare l’eccellenza ambientale dei sistemi locali e dei distretti industriali. Il focus del lavoro è rappresentato dalle potenzialità legate all’estensione del Regolamento Emas alle aree distrettuali, al fine di valorizzare le sinergie e le tendenze cooperative che hanno tradizionalmente segnato il successo competitivo di tali realtà.
Il problema dell’esauribilità delle risorse naturali ha costretto le imprese a razionalizzarne i consumi e ad individuare strumenti innovativi, spesso a carattere volontario, volti ad una loro migliore gestione che ne impedisca o ne elimini gli sprechi. Tra questi si annovera la certificazione forestale, un riconoscimento previsto da appositi organizzazioni internazionali le quali hanno elaborato appositi schemi di riferimento per la definizione degli standard di gestione sostenibile, e che le attività produttive possono recepire se dimostrano di tutelare il patrimonio forestale ovvero i derivati legnosi, coinvolgendo molteplici operatori del mondo non solo industriale. Nel lavoro sono prese in esame le due componenti di questo tipo di riconoscimento: la certificazione della gestione delle foreste e della catena di custodia, per tutti i derivati a valle delle coltivazioni legnose, alla luce delle differenti modalità applicative. Sono analizzate altresì le implicazioni della stessa sulla competitività del settore cartario nazionale alla luce dei punti di forza e di debolezza che lo caratterizzano.
L’inquinamento atmosferico nelle città italiane ha ormai raggiunto livelli estremamente elevati, al punto da rendere sempre più di frequente necessaria l’adozione, da parte delle autorità locali, di provvedimenti di limitazione del traffico veicolare privato al fine di tutelare la salute pubblica. Visto che, come noto, la presenza di elevate concentrazioni di inquinanti nell’atmosfera ha l’effetto di innalzare in modo notevole il costo ambientale marginale delle emissioni gassose a causa della forma a gradini della funzione di costo di queste ultime, in questa situazione assumono particolare interesse per il policy-maker tutti i possibili provvedimenti atti a ridurre le emissioni gassose, specialmente quelli la cui adozione non vada contro gli interessi di qualche gruppo, e siano quindi immediatamente implementabili senza la necessità di dover superare resistenze e pressioni. Tra questi provvedimenti rientra la sostituzione degli autobus urbani a tecnologia convenzionale ancora circolanti nelle nostre città con moderni mezzi a basso impatto ambientale alimentati a metano. Il presente lavoro si propone di mettere a confronto i costi e i benefici ambientali di questa sostituzione, al fine di ricavarne indicazioni di policy. Per raggiungere l’obiettivo prefissato, come dati di costo verranno utilizzati i prezzi di listino dei nuovi mezzi forniti da una delle principali imprese italiane operanti nel settore, mentre per i benefici ambientali si farà riferimento ai valori monetari riportati dalla letteratura sull’argomento.
Il settore del gas europeo sta attraversando una fase di profonda trasformazione, riconducibile ai provvedimenti di liberalizzazione dei mercati. Con la Direttiva 98/30 il legislatore europeo ha inteso operare la transizione da un assetto di mercato fortemente concentrato e gerarchizzato ad un’organizzazione di tipo concorrenziale. Le previsioni inerenti la domanda italiana mostrano delta di consumo dell’ordine di circa 30 Gmc di qui al 2015. La domanda incrementale pone problemi di adeguamento delle grandi reti infrastrutturali di approvvigionamento. L’aumento della capacità di importazione può avvenire attraverso il potenziamento della rete di gasdotti già esistente, o per via della costruzione di nuovi terminali di rigassificazione. Tale scelta non appare tuttavia irrilevante dal punto di vista della implementazione della concorrenza, per la quale la filiera Gnl appare maggiormente funzionale. La realizzazione di nuovi terminali Gnl (gas naturale liquefatto) si presenta però maggiormente problematica dal punto di vista dell’impatto ambientale e territoriale rispetto ai gasdotti. Questa situazione configura perciò un possibile trade-off tra il conseguimento di un mercato concorrenziale nel settore del gas naturale ed il rispetto dell’ambiente. Ci proponiamo in questo lavoro di valutare la preferibilità dell’una o dell’altra soluzione tenendo conto delle diverse configurazioni di costo legate alle due filiere, nonché delle summenzionate istanze ambientali.
The IMF, by drawing up a form on the dissemination of data in the Report on Observance of Standards and Codes (ROSCs) supplies a valid form of help for the identification of the profiles of quality of the statistics disseminated by the countries.The aim of this study is to propose the quality curves as a graphic summary of the assessments of quality standards made for some countries by a group of experts from the IMF Statistics Department and included in the Summary Presentation of the Data Quality Assessment Framework (DQAF). These are based on the procedure of Multiple Correspondence Analysis. From the distribution of points (macroeconomics datasets of statistical findings and elements) on the plane of the first two factors, graphs are formed with known functions, whose shape characterises the overall quality of the statistics production system while the observation of the cloud of points allows similarities and dissimilarities between the macroeconomics datasets of statistics and elements points to be identified.
The study of appropriate indicators to measure the quality of life is in continous evolution. In particular, there is not an objective way to compare alternative summary methods. The present study concerns the construction of statistical indicators to describe the quality of life in the 103 italian provinces. We present ten models: sum of ranks, mean of ranks, index numbers, trasformation via range of variation, standardization, percentualisation, distance from an ideal unity, first principal component, first factor, weighted mean of the factors. We propose three criteria to compare such models. From the considered application, the best models are those based on the mulvivariate analysis: first principal component, first factor, weighted mean of the factors.
If the main purpose of a sampling survey consists in the estimation of a change (from time t-k to time t) concerning a certain quantitative variable y, the presence of outliers could lead to significant biases in the estimation process. In this paper we’ll deal with the first problem, since we adopted the rule that if a unit is identified as outlier, we exclude it from any further calculation, so we assign to it a weight equal to zero. Starting from a lightly improved version of a basic data transformation originally proposed by Hidiroglou and Berthelot, we present a new technique for detecting outliers (minimum variance procedure), that generally leads to a significantly lower amount of units identified as outliers and of micro-data reject. Moreover, we propose various qualitative indicators to assess the optimality of any outlier detection method. Finally, starting from the availability of monthly data concerned with the retail trade monthly survey currently carried out by ISTAT, we compare nine methods for identifying outliers, drawing some main conclusions on the optimality of procedures based on the proposed minimum variance procedure.
Statistical matching procedures are methods that aim at the integration of sources. A description of real contexts in the Italian National Statistical Institute, in which these methods appear to be useful, is given. The necessary steps for the application of statistical matching are analysed. Special emphasis is given to statistical methods available in literature. The key role of auxiliary information in matching process is highlighted. An ad hoc example shows how logical constraints represent an important source of auxiliary information in the context of Official Statistics. In our example the introduction of this particular information in the matching step is achieved through the EM algorithm. Finally, a number of open problems are discussed.