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Manuel A. Gòmez

Knowledge and Social Networks in the Construction of Elite Lawyers in Venezuela

SOCIOLOGIA DEL DIRITTO

Fascicolo: 3 / 2009

This article describes the rise of Venezuelan lawyers as members of the country’s intellectual and social leadership, and their notable influence throughout different historic periods, from their key contribution to the consolidation of the country’s political and intellectual leadership during the nineteenth century, to their emergence as power brokers bridging the public and private sectors during the economic and social expansions that took place during most of the twentieth century. This work also explains how, in spite of the radical political transition that took place in the late 1990s and which led to the disappearance of the traditional elites, the new regime created the conditions for the emergence of new networks in similar fashion to the ones that existed in the past, revealing that regardless of which particular social group is in power personal connections remain vital in making the justice system work, and the presence of lawyers is very important.

Schede

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 126 / 2009

Abstracts

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 126 / 2009

Gabriele Zanetto

La conquista del mare e la modernità

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 126 / 2009

L’appropriazione del mare da parte della cultura e l’economia nazionali italiane ha comportato la destrutturazione di un rodato rapporto col mare da parte delle culture lo- cali e regionali. Il caso di Venezia suggerisce che queste potevano essere recuperate pur in un contesto a diversa scala geografica.

Germano Maifreda

Dualismi e identità nella storia del mare italiano

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 126 / 2009

Il volume di Frascani ripropone implicitamente la questione di fondo del dualismo economico, culturale e sociale che ha contraddistinto la storia italiana degli ultimi secoli. Lette attraverso la lente di ingrandimento della storia marina, l’evoluzione produttiva e la costruzione simbolica nazionale presentano, una volta di più, la fisionomia ambigua e differenziata. Le dinamiche del potere e la sua carica disciplinante vengono analizzate con acume e profondità, sollecitando nuovi interrogativi e gettando una luce talvolta inquietante su un tema che, da sempre, la retorica da Belpaese ha piuttosto presentato come unificante e pacificatore.

Teresa Isenburg

"Il palpitare lontano di scaglie di mare"

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 126 / 2009

Nel corso della seconda metà dell’ottocento la frangia costiera e il suo immediato entroterra, spesso costituito da zone umide, ha subito una drastica modificazione grazie all’utilizzo delle tecnologie rese possibili dalla forza della macchina a vapore: è questa un’ulteriore conferma dello scarso legame con l’universo marino della formazione culturale e dell’agire operativo dell’Italia contemporanea.

Gabriella Corona

Paolo Frascani e le trasformazioni storiche dei mari italiani

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 126 / 2009

L’Italia e il mare di Paolo Frascani Questo volume vuole essere la storia del recupero dell’identità marittima dell’Italia otto-novecentesca, dopo un declino durato parecchi secoli che aveva visto l’Italia comunale, l’Italia delle Repubbliche Marinare progressivamente perdere il suo primato sul mare. Si racconta il processo di recupero del mare nella rappresentazione dell’Italia come nazione dando conto di come questo avviene nell’ambito del dibattito culturale, politico, istituzionale, facendo riferimento ai valori, ai sensi di appartenenza, ai modelli identitari e impiegando materiali molto diversi: la letteratura storiografica, la narrativa, la pubblicistica coeva, le fonti audiovisive, il cinema e così via. Ma al di là dei propositi l’autore mostra l’urgenza ed il piacere di raccontare il mare liberamente dandone conto in maniera più ampia. Nel dipanare il suo racconto Frascani non perde di vista le trasformazioni territoriali, demografiche, sociali ed economiche e da questo punto di vista il libro è anche la storia dei fattori che hanno determinato i processi di trasformazione attraverso i quali si sono venuti configurando i mari e le coste così come si presentano a noi oggi. Molte le questioni problematiche: la complessità della periodizzazione, il ruolo delle scale geografiche, il mutamento nella percezione storica dei valori ambientali, i rischi di una nuova rappresentazione ideologica.

Fin dalla loro fondazione, le «città nuove» sorte nell’Agro Pontino bonificato dal regime fascista negli anni trenta costituirono lo scenario ideale di molteplici liturgie politiche attraverso cui celebrare il «culto del littorio». L’autore si propone d’indicare secondo quali processi, nel corso del secondo dopoguerra, a Latina (già Littoria) si sia cercato di costruire una memoria condivisa ed un senso di appartenenza comunitaria capaci di ricomporre in chiave democratica l’eredità di quella «impresa» indelebilmente connessa al fascismo, nonché alla figura stessa di Mussolini. In tale prospettiva cerimonie, monumenti, anniversari, hanno rappresentato i cardini dell’opera di rielaborazione di un passato ancora recente che amministrazioni, prima democristiane e poi di destra, hanno condotto spesso non senza ambiguità: lo studio ne ricostruisce le diverse fasi, sia esaminando i nessi e le reciproche influenze tra memoria e retorica pubblica, sia indagando i criteri informatori che hanno orientato questa faticosa e tutt’altro che compiuta ricerca identitaria.

Walter Palmieri

Natura, uomini e dissesti: le alluvioni di Nola agli inizi dell’ottocento

SOCIETÀ E STORIA

Fascicolo: 126 / 2009

Nonostante l’importanza dei dati storici per le odierne politiche di prevenzione e di mitigazione del rischio idrogeologico, la storiografia raramente si è occupata di questi argomenti; anche se, dopo la catastrofe di Sarno del 1998, si è assistito ad una breve stagione di studi storici su frane e alluvioni verificatisi in quell’area nei secoli precedenti. Partendo da queste considerazioni, l’autore, dopo essersi soffermato sulle cause naturali che rendevano (e rendono) la pianura campana particolarmente esposta a fenomeni franosi ed alluvionali, ricostruisce ciò che avvenne nella pianura di Nola, negli anni Venti dell’Ottocento. La violenta eruzione del Vesuvio del 1822, infatti, aggravò enormemente i precari equilibri idrogeologici dell’area generando, negli anni seguenti, numerosi eventi catastrofici. Particolare attenzione viene dedicata all’individuazione delle attività antropiche - generate a loro volta da spinte di natura economica - che, sommandosi agli agenti naturali, contribuivano ad aggravare l’instabilità dei versanti. Attraverso l’ausilio di fonti archivistiche, vengono inoltre analizzate le modalità con cui le istituzioni dell’epoca intervennero per tentare di arginare questi fenomeni.

Gli Stati Uniti d’America, da pochi anni resisi indipendenti, affrontarono le reggenze nordafricane di Tripoli e Algeri in due successivi conflitti, nel 1801-1805 e nel 1815. Tali episodi bellici vennero preceduti, accompagnati e seguiti da un fiorire di pubblicazioni, opera dei - o comunque relative ai - cittadini americani che, sorpresi in navigazione mercantile, furono oggetto della «guerra di corsa» condotta dai nordafricani e ne subirono le conseguenze, venendo condotti nel Maghreb in stato di «schiavitù» e in attesa di riscatto. Questi cosiddetti captivity tales and plays giocarono un ruolo non indifferente sul pubblico statunitense, preparandone il consenso e predisponendolo allo scontro, e influenzarono in modo duraturo la percezione e la concezione del mondo islamico nell’immaginario popolare. Gli attacchi terroristici contro New York del settembre 2001 hanno da una parte rinnovato l’interesse per le «Barbary Wars» d’inizio ottocento, e dall’altra favorito il paragone tra quelle e la odierna «War on Terror», portando spesso a forzature e analogie azzardate. Il presente articolo cercherà di delineare appunto questo percorso, attraverso l’analisi di una serie di saggi pubblicati negli ultimi anni negli Stati Uniti e in area anglosassone.

Recensioni

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 3 / 2009