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Diritto italiano. Lavoro

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

1. Tribunale di Genova 3.6.2009 - assegno di invalidità negato a cittadino marocchino per mancanza permesso CE - interpretazione costituzionalmente orientata e applicabilità Accordo euromediterraneo - conferma ordinanza di pagamento delle prestazioni ex art. 700.
2. Tribunale di Brescia 25.9.2009 - emersione lavoro domestico - omessa dichiarazione di regolarizzazione e contestuale licenziamento - natura discriminatoria del licenziamento - ordine di reintegra e alla dichiarazione di emersione.

Diritto italiano. Famiglia

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

1. Corte di cassazione 20.9.2010 n. 19893 - coniuge di cittadino italiano - cessazione della convivenza e separazione legale dopo più di tre anni di matrimonio - mantenimento diritto di soggiorno.
2. Corte appello di Genova 13.3.2010 - ricongiungimento familiare - minore affidato alla nonna residente in Italia - idoneità dell’istituto ai fini del ricongiungimento.
3. Tribunale di Novara 1.3.2010 - diritto di soggiorno permanente del coniuge di cittadino UE - cessazione temporanea della convivenza per applicazione della custodia cautelare al coniuge italiano - qualità di parte offesa del coniuge cittadino di Paese terzo in procedimento penale per reati contro la persona commessi in ambito familiare - nozione formale di rapporto coniugale e nozione sostanziale di affectio coniugalis - mantenimento del diritto di soggiorno.
4. Tribunale di Asti 30.7.2010 - diritto di soggiorno del coniuge di cittadina dell’Unione - possibilità di limitazione per mancanza del visto di ingresso - esclusione - diritto al rilascio della carta di soggiorno per familiare di cittadino UE.

Diritto italiano. Espulsioni

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

1. Corte di cassazione 12.10.2010 n. 21060 - espulsione per ingresso illegale - possesso di visto Schengen - sufficienza - cassazione con rinvio.
2. Tribunale per i minorenni di Roma 18.9.2009 - espulsione - madre sottoposta a provvedimenti limitativi della potestà genitoriale - procedimento a tutela del minore pendente avanti al tribunale per i minorenni - nulla osta all’espulsione della madre - mancata previsione - interesse del minore al mantenimento della relazione (protetta) con la madre e diritto della madre a partecipare personalmente alla procedura pendente - questione di legittimità costituzionale.
3. Giudice di pace di Torino 12.11.2010 - espulsione - diritto alla coesione familiare - automatismo - esclusione.

Diritto italiano. Diritti civili

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

1. Corte di cassazione S.U. 1.6.2010 n. 13332 - ricorso nell’interesse della legge - ricorso del Procuratore generale in relazione a decreto di idoneità all’adozione internazionale - decreto di adozione internazionale - riferimenti o indicazioni all’etnia dei minori adottandi - inammissibilità.
2. Tribunale di Padova 30.7.2010 - azione civile contro la discriminazione - mancata attivazione da parte della scuola degli insegnamenti alternativi alla religione - condotta discriminatoria - danno liquidazione.

Diritto italiano. Cittadinanza

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

1. Tribunale di Vicenza 28.10.2009 - status di apolidia - diritto soggettivo proponibile direttamente all’A.G. - rito camerale - competenza del tribunale; cittadino cubano - prolungata assenza da Cuba oltre il termine autorizzato - perdita dei diritti di cittadinanza - riconoscimento status; richiesta in giudizio di rilascio di permesso di soggiorno per attesa cittadinanza (ex art. 11, co. 1 lett c) d.p.r. 394/99) - difetto di pregresso permesso di soggiorno - esclusione.
2. Tribunale di Saluzzo 30.4.2010 - status di apolidia richiesto da cittadino macedone - esperibilità alternativa del procedimento amministrativo o giurisdizionale; giudizio con rito camerale collegiale; apolidia - diritto soggettivo non passibile di affievolimento - giurisdizione ordinaria esclusiva - legittimazione passiva del Ministero interno; esclusione del potere giurisdizionale di ordinare il rilascio del permesso di soggiorno e di sospendere l’ordine espulsivo.

Diritto italiano. Asilo

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

1. Corte di cassazione 27.7.2010 n. 17576 - cittadino turco di etnia curda - impugnazione del diniego del riconoscimento della protezione internazionale - preliminare ricostruzione del processo di Cassazione in materia - accertamento di merito del giudice ordinario - dovere di indagine e necessità di complessiva valutazione della situazione reale del Paese di provenienza.
2. Tribunale di Bari 21.5.2009 n. 280 - impugnazione del diniego del riconoscimento dello status di rifugiato e richiesta subordinata di protezione sussidiaria - accertamento di merito del giudice ordinario - onere probatorio del richiedente - applicazione del criterio della verosimiglianza dei fatti dedotti.
3. Tribunale di Palermo 2.7.2009 - impugnazione del diniego del riconoscimento dello status di rifugiato e richiesta subordinata di protezione sussidiaria - accertamento di merito del giudice ordinario - onere probatorio del richiedente - valorizzazione dei poteri ufficiosi del giudice per la disamina del materiale offerto.

Diritto comunitario ed europeo. Giurisprudenza

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

Rassegna giurisprudenza (periodo aprile/novembre 2010) 1. Corte di giustizia dell’Unione europea 9.11.2010, caso Germania c. B e Germania c. D, cause riunite C-57/09 e C- 101/09 - norme minime sulle condizioni per il riconoscimento dello status di rifugiato o di beneficiario della protezione sussidiaria - esclusione dallo status di rifugiato - nozione di "reato grave di diritto comune" - nozione di "atti contrari alle finalità e ai principi delle Nazioni Unite" - appartenenza ad un’organizzazione coinvolta in atti di terrorismo - responsabilità individuale per una parte degli atti commessi da tale organizzazione - diritto d’asilo in forza del diritto costituzionale nazionale.

1. I fatti all’origine della pronuncia.
2. La judicial globalization in materia di tutela dei diritti dell’uomo.
3. La soluzione della controversia.
4. Brevi considerazioni sul ruolo della tutela multilivello dei diritti fondamentali nel sistema giurisdizionale europeo.

1. Il quesito all’esame delle Sezioni unite.
2. I profili processuali del giudizio di legittimità sull’art. 31 del d.lgs. n. 286 del 1998
3. I profili sostanziali.
- 3.1. Normazione a clausola generale e standard valutativi.
- 3.2. La scelta interpretativa della giurisprudenza tradizionale.
4. Il mutamento di indirizzo nella sentenza delle Sezioni unite n. 21799/10.
- 4.1. Il superamento dell’eccezionalità come condizione di operatività della clausola dei "gravi motivi".
- 4.2. La ricerca degli standard valutativi in relazione alla clausola generale.
- 4.2.1. Le peculiarità degli standard valutativi nel caso dell’art. 31.
- 4.2.2. La necessità di una recezione selettiva del metodo adottato dalla Corte Edu.
- 4.2.3. La qualità della relazione genitoriale vs. l’età del minore.
- 4.2.4. L’asimmetria delle condizioni dei genitori vs. la maturazione del progetto migratorio.

Grégoire Cousin

Sanzioni penali e condizione dell’immigrato in Francia: tra funzione amministrativa e finalità politiche

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

Premessa.
1. L’interdiction du territoire français, una pena specifica per lo straniero.
2. Il reato di ingresso e soggiorno irregolare.
3. Il reato di favoreggiamento delle immigrazioni illegali.
Conclusioni: disciplina penale dell’immigrazione tra benefici per l’Amministrazione e costruzione di una popolazione deviante.

Introduzione.
1. Genesi ed evoluzione della legislazione sul discorso d’odio.
- 1.1. L’adattamento ad un preciso obbligo internazionale.
- 1.2. Le significative modifiche alla legge n. 654/1975.
2. La reazione della giurisprudenza all’applicazione del reato di hate speech.
- 2.1. I primi passi per l’individuazione di criteri certi.
- 2.2. Il caso Tosi. Verso una maggiore determinatezza della fattispecie.
3. Quale copertura costituzionale al reato di hate speech.

Costanza Margiotta, Olivier Vonk

Doppia cittadinanza e cittadinanza duale: normative degli Stati membri e cittadinanza europea

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

Premessa.
1. Il fenomeno della doppia cittadinanza.
2. La cittadinanza duale europea.
3. La doppia cittadinanza in tre contesti storico - costituzionali.
- 3.1. Il contesto post-coloniale.
- 3.2. Il contesto post-emigratorio.
- 3.3. Il contesto post-comunista.
4. La giurisprudenza della Corte di giustizia europea in materia di doppia cittadinanza.
- 4.1. Il caso Micheletti.
- 4.2. Il caso Zhu and Chen.
5. Verso una autonomia giuridica della cittadinanza dell’UE?

Filippo Miraglia

Presentazione

DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA

Fascicolo: 4 / 2010

Abstracts

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 120 / 2010

Sara Elisabetta Masi, Sandra Zaramella

Il rapporto scuola-mondo del lavoro: una indagine nella provincia di Bologna e le ricadute sui processi di policy making

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 120 / 2010

La tradizionale separazione tra il tempo dell’apprendimento e il tempo del lavoro, a partire dagli anni ’70, è stata rimessa in discussione, evidenziando come, in seguito alle più recenti trasformazioni dei sistemi produttivi, le carriere di vita siano sempre più discontinue e fluide, comportando profonde trasformazioni nei modi di concepire l’istruzione, il lavoro e il loro rapporto. Entro tale quadro di riferimento, da parte del sistema scolastico si è diffusa la convinzione della necessità di una "maggiore articolazione della pratica sociale tra educazione e lavoro", capace di fondare tale legame su basi sganciate da una semplice dipendenza funzionale e lineare dell’istruzione dal mercato del lavoro. Rispetto a tali temi, la Provincia di Bologna ha avviato un lungo percorso di progettazione di interventi connessi al rapporto scuola-territorio-lavoro. Tra di essi, si discutono nel presente saggio gli esiti emersi da una ricerca finalizzata ad analizzare l’eterogeneo mondo delle pratiche con cui si esplica tale rapporto, con l’intento di ricostruirne il ‘campo organizzativo’ e dunque le specifiche condizioni sociali, economiche e culturali di sfondo, nonché gli aspetti maggiormente critici.

Lo scopo del saggio è illustrare i risultati più significativi di un’esperienza di ricerca progettata nell’ambito della definizione di politiche locali per la promozione dell’apprendimento per tutto l’arco della vita in un contesto locale, avente quale oggetto la qualità dei processi formativi e di transizione tra scuola e lavoro. I dati mostrano che gli esiti dei percorsi di istruzione e le transizioni verso il mondo del lavoro sono indissolubilmente legati, dispiegandosi in spazi dai confini sfumati. Si tratta di spostare l’attenzione di indagine dalla inclusione formale nella scuola e nel lavoro verso la comprensione della qualità di questa inclusione (in riferimento alla stratificazione del sistema educativo, all’insuccesso scolastico, ai processi di precarizzazione del mercato del lavoro, ecc.) e della multidimensionalità che caratterizza il divenire di processi di capacitazione/incapacitazione per comprendere il se e il come la scuola prima e il lavoro poi promuovono la libertà di agire e di scegliere il cammino che si ha ragione di apprezzare.

Stefania Mignani, Marilena Pillati, Irene Martelli

Un indicatore statistico del background familiare nello studio del successo scolastico degli studenti della provincia di Bologna

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 120 / 2010

La formazione di base, l’accesso al sapere e il successo formativo sono questioni di grande interesse in tema di politica del lavoro. È noto come già a partire dai primi anni di scuola lo status socio-economico e culturale delle famiglie eserciti un ruolo fondamentale come variabile esplicativa dei risultati conseguiti dagli studenti. Disporre di informazioni accurate non solo sugli esiti formativi, ma anche sulle caratteristiche dei contesti familiari, diventa quindi di particolare rilevanza nella definizione delle politiche scolastiche territoriali. In questo lavoro viene presentata una proposta metodologica per la costruzione di indicatore statistico dello status socio-culturale delle famiglie con riferimento ai dati di un’indagine dell’Osservatorio sulla scolarità della Provincia di Bologna sugli esiti scolastici di un campione di studenti della scuola secondaria di II grado. Dalle analisi condotte emerge l’esistenza di un legame tra retroterra familiare e risultato scolastico. Nemmeno in una realtà ad alta scolarità, quale quella bolognese la scuola sembra essere in grado di neutralizzare l’effetto di ambienti familiari sfavorevoli sul rendimento scolastico dei ragazzi.

Gabriele Ballarino, Hans Schadee

Genere, origine sociale e disuguaglianza di istruzione nell’Italia contemporanea

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 120 / 2010

Il lavoro studia l’andamento della disuguaglianza di opportunità educative (Doe) di genere nell’Italia del secondo dopoguerra, e l’interazione tra questo e quello della Doe dipendente dalle origini sociali, intese sia come classe di origine che come livello d’istruzione dei genitori. Lo studio è condotto sui dati dell’Indagine nazionale sulla mobilità sociale (1985) e dell’Indagine longitudinale sulle famiglie italiane (1997), e comprende 5 coorti di nascita decennali, dal 1920 al 1969. Si utilizza il modello logit cumulativo (logit ordinale) che consente di modellare insieme sia la disuguaglianza scolastica che l’espansione del sistema educativo. I risultati confermano in generale quanto già noto in merito: la Doe di genere è diminuita, così come - in misura inferiore - quella legata all’origine sociale. Inoltre, le analisi mostrano che: a) la diminuzione della Doe di genere ha luogo ai livelli d’istruzione superiori, mentre nella scuola dell’obbligo persiste un vantaggio maschile; b) la diminuzione della Doe di genere è più forte nelle classi agricole, dove le donne erano più svantaggiate; c) a parte questo, la diminuzione è la stessa per tutte le classi di origine e per tutti i livelli d’istruzione delle famiglie di origine.

L’obiettivo del saggio è il confronto dei sistemi di formazione continua francese e italiano attraverso due specifici studi di caso. Sono state realizzate interviste ai direttori delle risorse umane e/o dell’ufficio Formazione e a lavoratori di due grandi aziende bancarie per verificare l’introduzione nel 2004 di nuovi strumenti normativi tra cui il diritto individuale alla formazione (Dif), in Francia, e i Fondi paritetici interprofessionali in Italia. Se anche in ambito normativo si afferma una concezione della formazione continua che sembra evidenziare il ruolo più attivo del lavoratore per cui la formazione viene considerata come un vero e proprio diritto individuale, una scelta che non dipende soltanto dalle decisioni imprenditoriali ma che vuole invece essere intrapresa con maggiore autonomia dal lavoratore, occorre capire fino a che punto i nuovi provvedimenti normativi sembrano rendere possibile una reale attivazione e responsabilizzazione dei soggetti.