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Sergio Erba, Lorena Monaco

Punto e a capo

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

Tra i lettori della rivista è in atto un dibattito permanente, dove in tempo reale, grazie alla posta elettronica, i partecipanti interloquiscono su tutto quanto è attinente alla clinica e alla formazione (vignette cliniche, commenti, critiche, riflessioni). Lo spazio massimo consentito per ogni intervento è di una "pagina" di 52 righe carattere corpo 12. In questa sezione confluisce numeroso, il materiale accumulatosi nel quadrimestre precedente.

A cura della Redazione

Fuori dalla stanza

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

In questa sezione redattori, collaboratori e lettori della rivista riferiscono e commentano convegni, seminari, libri, film e tutto quanto può contribuire all’arricchimento culturale del terapeuta

A cura della Redazione

Nel mondo delle psicoterapie..

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

In questa sezione vengono ospitati scritti di operatori delle relazioni di aiuto che, attraverso il proprio resoconto clinico e/o teorico, testimoniano e raccontano altri modi di intendere e praticare la terapia

Nicola Spinosi

Beni rifugio

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

A cura della Redazione

Passioni e tormenti della formazione

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

Gli allievi della Scuola di Formazione Psicoanalitica de Il Ruolo Terapeutico, alla fine del secondo e del quarto anno, presentano uno scritto sulla propria esperienza formativa. In questa rubrica ne ospiteremo qualcuno

Paolo Migone

Problemi di psicoterapia

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

Viene tracciato un panorama storico degli sviluppi della neuropsichiatria infantile dall’antichità fino a oggi. La prima parte, pubblicata nel numero precedente (125/2014), riguardava gli albori della neuropsichiatria infantile e gli sviluppi negli Stati Uniti e in Italia (con le prime due aree di interesse: il ritardo mentale e poi la delinquenza minorile). In questa seconda parte vengono descritti gli sviluppi recenti negli Stati Uniti, con l’influenza della psicoanalisi, il Child Guidance Movement, ecc., e una descrizione dettagliata delle sezioni di psichiatra infantile dei manuali diagnostici dellA’ merican Psychiatric Association: DSM-I (1952), DSM-II (1968), DSM-III (1980), DSM-III-R (1987), DSM-IV (1994), DSM-IV-TR (2000) e DSM-5 (2013). Nella terza e ultima parte (che uscirà nel n. 127/2014) verranno descritte le classificazioni dell’International Classification of Diseases (ICD) e del Manuale Diagnostico Psicodinamico (PDM), e pubblicata la bibliografia di tutte le tre parti.

Sergio Erba

Clinica, teoria, metodo nella terapia e nella formazione

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

In questa sezione il direttore della rivista trae spunto da vignette e situazioni cliniche attinte dalla sua pratica di terapeuta e formatore per illustrare aspetti della teoria clinica de Il Ruolo Terapeutico.

Sergio Benvenuto

Il caso Sutherland

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

L’autore, Sergio Benvenuto, prende in considerazione in maniera critica il libro di Stuart Sutherland dal titolo Breakdown. Sutherland, psicologo cognitivista, nel suo testo racconta la propria patologia maniaco-depressiva in chiave personale, essendone affetto in prima persona. Nella critica fatta da Sergio Benvenuto nei confronti di tale testo spicca, in particolar modo e tra altri aspetti, la criticità verso il tentativo di Sutherland di offrire una visione solo ed esclusivamente organicistica della propria patologia

Carolina Gandolfi

Lavorare con i bambini: dalla competenza alla competenza di sé

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

L’articolo presentato è la tesi discussa dall’autrice al termine del Corso di perfezionamento in Psicoterapia infantile tenuto presso il Ruolo Terapeutico di Parma. Attraverso alcune frasi a lei care lette o sentite dai docenti del Corso ripercorre tappe di alcune storie cliniche con bambini che ha avuto in terapia e le loro famiglie. Emerge l’intrecciarsi tra teoria e clinica ed emerge quanto la formazione appresa attraverso il Corso sia diventata poi strumento pratico all’interno del proprio lavoro clinico

Sergio Erba

Chi cerca trova

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

L’autore, direttore della rivista, espone la propria concezione di cura maturata dopo oltre una quarantennale esperienza clinica e formativa. A partire dal concetto di "persona", intesa come "altro" rispetto ad un organismo somatopsichico indagabile solo attraverso gli strumenti della scienza, si propone di presentare alcune riflessioni sul mestiere di terapeuta e formatore. Attraverso un costante parallelismo tra un suo pensiero sulla vita e un suo pensiero sulla terapia, e attraverso diversi passaggi di natura oltre che clinica anche e soprattutto esistenziale, l’autore espone un modello di terapia che mette al centro la persona del terapeuta che, attraverso la cura di sé, propone e offre al paziente un esempio e una testimonianza reale di quale sia il modello di terapia e la possibilità di cura che egli stesso persegue

A cura della Redazione

L’intervista: Giovanni Liotti

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

In questa sezione viene intervistato un terapeuta esterno al gruppo de Il Ruolo Terapeutico. Una griglia di domande che rimane costante ogni volta tende a far emergere, dell’intervistato, le tappe della sua formazione, le sue le??ure, i suoi maestri, la sua filosofia del mestiere, la sua concezione esistenziale

A cura della Redazione

Editoriale

RUOLO TERAPEUTICO (IL)

Fascicolo: 126 / 2014

Il presente contributo affronta la problematica questione del controllo da parte delle Corti costituzionali degli atti ultra vires dell’Unione europea divenuta di estrema attualità dopo la prima dichiarazione ultra vires nel processo di integrazione europea resa dalla Corte della Repubblica ceca ed a seguito del primo rinvio pregiudiziale promosso dal giudice costituzionale tedesco in relazione ad un atto europeo che si ritiene viziato di incompetenza. In tale prospettiva, viene preliminarmente precisato che a sostegno di tale competenza, che a rigore sarebbe evidentemente inammissibile nella prospettiva dell’ordine giuridico europeo, alcune Corti costituzionali hanno espressamente richiamato la natura derivata di quest’ultimo e della relativa organizzazione nonché la titolarità della Kompetenz- Kompetenz in capo agli Stati membri. Nel tentativo di individuare un ragionevole punto di incontro tra le due prospettive, l’autore si propone di dimostrare che la messa in discussione di alcune esigenze incomprimibili del processo di integrazione europea discende non dall’affermazione in sé della competenza nazionale di controllo ma dal quomodo della stessa. A tal fine, la comparazione tra la recente giurisprudenza costituzionale tedesca e quella ceca, che dalla comune concezione dei rapporti tra Unione europea e Stati membri hanno tratto modalità di accertamento della natura ultra vires degli atti europei profondamente diversificate, offre un privilegiato quadro di analisi per comprendere se e in che misura può ritenersi accettabile un ruolo delle Corti costituzionali nella determinazione dei fluidi confini tra competenze nazionali ed europee.

Maria Cristina Marchetti

L’iniziativa dei cittadini europei (Ice). Un anno di monitoraggio

CITTADINANZA EUROPEA (LA)

Fascicolo: 1 / 2014

L’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) è stata introdotta dall’art. 11 del Trattato di Lisbona e consente ad un milione di cittadini dell’Unione europea di partecipare allo sviluppo delle politiche europee, chiedendo alla Commissione di presentare una proposta di legge. Il 1° novembre 2013 le prime Ice hanno raggiunto la data di scadenza fissata per la raccolta firme; solo tre di esse sono riuscite a raccogliere un milione di firme. L’Ice è un importante strumento di democrazia partecipativa, ma al momento mostra alcuni problemi cruciali. A partire dall’esperienza di questo primo anno di vita, il saggio si focalizzerà sulle questioni teoriche e pratiche che spingono verso una rapida revisione di questo istituto, al fine di valorizzarne le potenzialità.

Maria Romana Allegri

Cittadinanza, residenza ed elezioni del Parlamento europeo: la partecipazione elettorale transnazionale

CITTADINANZA EUROPEA (LA)

Fascicolo: 1 / 2014

La direttiva 93/109/CE ha consentito a quanti risiedono in uno Stato membro dell’Unione diverso da quello di cui sono cittadini di esercitare il proprio diritto di votare e candidarsi nelle elezioni per il Parlamento europeo nel luogo di residenza. In vista delle elezioni europee del 2014, sono state semplificate le procedure amministrative da seguire e si è cercato di migliorare gli accorgimenti atti ad evitare il doppio voto e la doppia candidatura (direttiva 2013/1/UE). Dal 1994 in poi la partecipazione elettorale transnazionale è progressivamente cresciuta per quanto riguarda l’elettorato attivo, anche se troppo debolmente e non uniformemente nei diversi Stati membri, mentre è sempre rimasta molto esigua con riferimento all’elettorato passivo. Anche questo è un segno della troppo debole percezione, da parte dei cittadini europei, dell’appartenenza a una comunità sovranazionale.

Il 14 febbraio 1984 il Parlamento europeo approvò a larga maggioranza il Progetto di Trattato di Unione Europea (PTUE), noto come "Progetto Spinelli" dal nome del suo relatore e maggiore artefice. L’illustrazione che viene qui proposta di questa iniziativa si concentra su tre punti: il disegno politico che ha guidato Spinelli sfociato nella approvazione del PTUE; il contenuto del PTUE; l’influenza del PTUE sullo sviluppo del processo di unificazione europea.