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Luana Sorrenti, Pina Filippello, Caterina Buzzai, Sebastiano Costa

Tolleranza alla frustrazione e benessere psicologico: quale relazione?

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2015

L’obiettivo del presente studio è quello di analizzare la relazione tra le dimensioni del benessere psicologico e le credenze di intolleranza alla frustrazione. Si è ipotizzato che a più alti livelli di intolleranza alla frustrazione (intolleranza emotiva, intolleranza al disagio, pretese/diritto, perfezionismo/realizzazione) corrisponda un minor indice di benessere psicologico e delle dimensioni che lo compongono. Sono state, inoltre, indagate eventuali differenze di genere e la possibile relazione con l’età delle variabili considerate, allo scopo di ampliare le conoscenze scientifiche in un campo di indagine dai risultati ancora poco uniformi. Hanno partecipato alla ricerca 200 studenti universitari campionati negli Atenei della città di Messina e di Reggio Calabria. Per la valutazione delle variabili considerate sono state utilizzate le versioni italiane del Psychological Well-being Scale (PWB) di Ryff (Ryff, 1989; Ruini et al., 2003) e del Frustration Discomfort Scale (FDS) di Harrington (Harrington, 2005a; Filippello et al., 2014). I risultati hanno in parte confermato le ipotesi di partenza. Relativamente alle differenze di genere, le donne presentano sia un minor benessere sia una maggiore intolleranza alla frustrazione, rispetto agli uomini. Per quanto concerne l’età, si evince una correlazione negativa con le credenze di intolleranza emotiva, pretese/diritto e intolleranza al disagio. Infine, l’analisi di regressione ha messo in evidenza che alcune dimensioni dell’intolleranza alla frustrazione (intolleranza emotiva e intolleranza al disagio) sono negativamente predittrici del benessere psicologico; mentre, le credenze perfezionistiche (perfezionismo/realizzazione) lo influenzano positivamente. Ulteriori studi longitudinali sarebbero opportuni al fine di approfondire e confermare in maniera adeguata i risultati ottenuti.

Donatella Scarzello, Laura Elvira Prino

Il parenting stress nei primi anni di vita del bambino: il ruolo dell’alessitimia e dell’autoefficacia emotiva genitoriale

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2015

Gli studi sul parenting stress hanno evidenziato i suoi effetti negativi sul benessere genitoriale, sulle pratiche parentali e sull’adattamento infantile. La presente indagine si inserisce nel filone di ricerca che indaga i fattori associati al parenting stress, focalizzandosi sulle caratteristiche genitoriali e approfondendo nello specifico due aspetti ancora poco studiati in tale ambito, l’alessitimia e l’autoefficacia emotiva, con l’obiettivo di evidenziare anche eventuali differenze tra madri e padri. Hanno partecipato allo studio 126 coppie di genitori di bambini di età compresa tra 9 e 36 mesi. Ai soggetti sono stati somministrati i seguenti strumenti self report: Parenting stress index - short form; Tas 20 - Toronto Alexithymia Scale; scale di autoefficacia nella gestione delle emozioni negative e nell’espressione delle emozioni positive. I risultati indicano che il parenting stress si correla positivamente alle varie dimensioni dell’alessitimia e negativamente all’autoefficacia emotiva, ma con alcune differenze tra padri e madri: l’analisi di regressione evidenzia che per i primi l’alessitimia costituisce un fattore di rischio e l’autoefficacia nella gestione delle emozioni negative un fattore di protezione, mentre per le madri solo l’autoefficacia emotiva sembra giocare un ruolo significativo e l’alessitimia non sembra modulare in modo rilevante i livelli di parenting stress.

Stefania Pozzi, Maria Elena Magrin, Marta Scrignaro

Stomia e crescita post-traumatica: uno studio esplorativo mixed-method

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2015

Il presente contributo indaga la presenza di crescita post-traumatica - PTG (Tedeschi e Calhoun, 2004) e il ruolo dei processi cognitivi di ruminazione intenzionale vs intrusiva (Cann et al., 2011) in un gruppo di persone stomizzate, mediante metodologia quali-quantitativa. Ai partecipanti (N = 39; 51% donne) è stata somministrata una batteria di questionari composta da posttraumatic growth inventory (Tedeschi e Calhoun, 1996), scala di intrusione della impact of event scale (Horowitz, 1979), scala di ruminazione intenzionale della event related rumination inventory (Cann et al., 2011), e una intervista semistrutturata sulla storia di vita legata alla stomia, ai cui trascritti sono stati applicati il sistema di codifica delle narrazioni autobiografiche (Pals e McAdams, 2004) e una analisi contenutistica esplorativa I risultati supportano l’idea che diventare stomizzato possa indurre un senso di crescita psicologica che abbraccia sia i domini descritti in letteratura (Tedeschi e Calhoun, 2006), sia un tema evento-specifico, "consapevolezza corporea". Inoltre la ruminazione intenzionale, ma non il pensiero intrusivo, correla con la PTG rilevato sia a livello quantitativo (r = .53; p <01) che qualitativo (r = .40; p <05), supportando il modello PTG come frutto di una ristrutturazione cognitiva dell’esperienza traumatica (Tedeschi e Calhoun, 2006). In un’ottica di intervento si delinea l’utilità di approfondire eventuali connessioni fra il rapporto mente-corpo e l’autoefficacia nella gestione della stomia, così come i meccanismi sottesi al passaggio da forme di ruminazione di tipo intrusivo a forme più consapevoli e costruttive, in grado di accogliere non solo i risvolti negativi ma anche quelli migliorativi dell’esperienza traumatica.

Mattia Roppolo, Anna Mulasso, Massimiliano Gollin, Antonio Bertolotto, Emanuela Rabaglietti

Esercizio fisico e salute psicologica in donne affette da Sclerosi Multipla: l’effetto di moderazione del livello di disabilità

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2015

Lo studio intende indagare gli effetti di un programma di attività motoria sullo stato di salute psicologica dei soggetti con Sclerosi Multipla (SM), analizzando gli effetti diretti dell’esercizio fisico sulla qualità di vita (QdV) e sulla depressione, e gli effetti di moderazione del livello di disabilità nella relazione tra allenamento motorio e variabili psicologiche. Sono state coinvolte 31 donne affette da SM recidivante remittente, con un’età media di 40 anni (DS = 5; min = 22; max = 50) e un livello di disabilità di 2.0 dell’Expanded Disability Status Scale (EDSS). I partecipanti allo studio sono stati suddivisi, secondo specifiche tecniche di appaiamento, in due gruppi (sperimentale, GS - controllo, GC), omogenei al baseline per le variabili di interesse. Il GS ha partecipato a 12 settimane di training motorio bisettimanale, basato su attività aerobica ed esercizi di rinforzo muscolare; mentre il GC ha mantenuto inalterate le proprie abitudini. La partecipazione all’intervento motorio ha un’influenza positiva sui sintomi depressivi (p < .001) e sulla QdV (p < .001). Il livello di disabilità è risultato un moderatore della relazione tra partecipazione all’esercizio fisico e le variabili psicologiche.

Laura Schettini, Ilaria Porciani, Aldo Agosti, Adriano Prosperi

Recensioni

PASSATO E PRESENTE

Fascicolo: 96 / 2015

-Travestitismo e omosessualità femminile alle soglie dell’età contemporanea
- Uomini, donne e bambini in esposizione. Rappresentazione senza rappresentanza tra esotismo e primitivo
- Tasca e il fascismo. Un’indagine «in tempo reale»
- Terrorismo italiano. Le porte di entrata e di uscita

Gender ambiguity and female homosexuality on the threshold of the contemporary Age
Discusses the recent book that Marzio Barbagli devoted to Caterina Vizzani, a young cross-dresser who lived in the mid-eighteenth century. In particular it examines, in a long-term perspective, the interplay between gender ambiguity, scientific culture and the social sphere. Subsequently, it argues that the identification between cross-dressers and homosexuals, as proposed by the medical literature over the past three centuries (as in the case of Caterina Vizzani), should be regarded with caution.

Women, men and children on display. Exoticism, primitivism and representation. Guido Abbattista’s Umanita in mostra. Esposizioni etniche e invenzioni esotiche in Italia (1880-1940) and Moving bodies, displaying nations: National cultures, race and gender in world expositions Nineteenth to Twenty-first century (edited by G. Abbattista)
Explores the living ethno-exhibitions which took place in the late nineteenth and early twentieth centuries, and analyzes their bio-political dimension. Porciani discusses these two very rich books, pointing out the broad set of issues presented in them and focusing on the complex issue of representation in European and African-American contexts.

Tasca and Fascism. A «real-time» study
Examines the latest volume of the «Annali Feltrinelli», including a large collection of writings in which Angelo Tasca sketches his analysis of the Italian Fascist regime, each step of which is used in his seminal book Naissance du fascisme (1938), a milestone in the Italian historiography of Fascism. These writings come from his vast archive, which since the 1960s has been a fundamental source for the history of many aspects of the Twentieth century, mainly for that of the Italian Communist Party and the Communist International. The writings collected in the book concern mainly the economic and foreign policy of the Fascist regime, and show some significant analogy both with the ones by Togliatti on the same subjects and with Gramsci’s prison notebooks. At the same time, they are also part of the debate of the French Left about the Fascist threat and the Popular Front. The volume also collects important essays of a number of Italian historians belonging to different generations, each of them analysing Tasca’s work under different aspects.

Italian terrorism. Entrance and exit doors.
Two recent books deal with the history of terrorism in Italy from two different and complementary perspectives: how the terrorists entered it, and how they exited it. In both cases there is a common Catholic background. On the one hand, the analysis of the origins of political violence in different local contexts sheds light on the ideological roots in the history of ideas and practices of religious legitimization of violent uprising against power which trace back to many centuries ago. On the other hand, the ending of the Italian «anni di piombo» (years of lead) is marked by such contexts as the prison as well as a religious language, with terms such as repentance, confession, pardon and redemption. These two books latch on to deep traits and remote events of Italian history and are of great interest for those who want to understand the original features of our history. Key words: Caterina Vizzani, Gender ambiguities, Medical literature, Homosexuality, Universal exhibitions, Bodies, Race, Colonialism, Fascism, Communism, Italy, Historiography, Archives, Anni di piombo, Political violence, Repentance, Terrorism, Catholic church Parole chiave: Caterina Vizzani, Ambiguità di genere, Letteratura medica, Omosessualità, Esposizione universali, Corpi, Razza, Colonialismo, Fascismo, Comunismo, Italia, Storiografia, Archivi, Anni di piombo, Violenza politica, Pentimento, Terrorismo, Chiesa cattolica

In 1932 António Ferro published Salazar, o homem e a sua obra which collects a series of interviews with Salazar. The book explained the political principles of Estado Novo and quickly became an editorial success in several countries in Europe. In 1934 Corrado Zoli published an Italian version. Eighty years later a new, expanded, critical Italian edition of the book has been published by Daniele Serapiglia. Once more, as happened during the Thirties, Ferro’s book allows a better understanding of the Portuguese dictatorship and encourages Italian readers to come in contact with the newest historiographical approaches to the Estado Novo.

Giacomo Bonan

Beni comuni: alcuni percorsi storiografici

PASSATO E PRESENTE

Fascicolo: 96 / 2015

Outlines some research perspectives on commons. A first line of research is within economic history. This is the most established because it was inspired by the debate on the effect of English enclosures and their role in the agricultural revolution. More recently, the study of commons has been influenced by neo-institutional research dealing with systems that can ensure efficient and sustainable resource management. A second line of research has been developed by Italian historians since the early 1980s, with a predominant focus on social history. Finally, a third line has placed more attention on the ecological dimension of common resources through the two different perspectives of environmental history and historical ecology.

Lorenzo Kamel

Rivolte d’Egitto, una prospettiva di genere

PASSATO E PRESENTE

Fascicolo: 96 / 2015

The emerging literature on the socalled Arab Spring has largely focused on the evolution of the uprisings in cities and power centers, as well as the reaction of elites or foreign powers, neglecting events in decentralized contexts and among marginalized groups. This replicates a long-standing trend in the literature which has been powerfully highlighted by Asef Bayat’s research on social non-movements. In order to reach a more diversified and inner understanding of these issues, the article examines the specific case of women in Egypt’s rural areas, shedding light on their conditions and assessing if and how they have reacted and contributed to the dynamics currently unfolding in the Middle East and North Africa.

Maria Teresa Mori

Romanzi parlamentari. Genere e politica nell’Italia umbertina

PASSATO E PRESENTE

Fascicolo: 96 / 2015

In the Umbertian age, parliamentary novels introduced politics into popular literature plots. The article examines how this peculiar kind of novel treats the public and private sphere, using gender metaphors. Indeed, parliamentary novels describe the representative political system as corrupt and unproductive, associating it with "female" peculiarities: parliament is inept and weak. Women attending parliamentary sessions as spectators are described as shallow and gossipy, corrupting politics by their presence. Femininity is incompatible with a virtuous public sphere. Moreover, politicians are poor breadwinners and «political women» are bad mothers: politics and family life are at loggerheads. The article analyzes how these discursive constructions define social roles, the female and male nature and the relationship between the sexes.

Ricard Vinyes

La gestione pubblica del passato europeo: quale memoria?

PASSATO E PRESENTE

Fascicolo: 96 / 2015

Investigates the memory policies that the European Union has promoted in the last years, as well as their intellectual and political precedents. To this aim it analyses the new tool for managing the public memory created by the Eu: «The House of European History». This study highlights that the way in which history is represented in the permanent exhibition of the new museum aims to forge the foundational myth of a European nation and its supposed identity. Finally, the article describes the pressure from the Eastern European countries to graft their own and exclusive version of European memory onto the memory policies of the Eu, as the only possible memory that all the Europeans must share.

The article aims to analyze how Germany commemorates the 1989 peaceful revolution (the movement that caused the fall of the Berlin Wall and the end of Gdr) and the following German reunification. It examines the choice of 3 October as a national holiday, the «day of the German Unity» reminding the fulfilment of the reunification process when in 1990 the Gdr Lander joined the Federal Republic. It also analyzes the commemorations related to the memory of the peaceful revolution: 9 November (Fall of the Berlin Wall) and 9 October (1989 Montagsdemo in Leipzig), focusing on the tenth, twentieth and twenty-fifth anniversary. Looking at the rituals and the master narratives developed during the commemorations, the article underlines how these national days have led to a heterogeneous depiction of the 1989-90 events.

Lutz Klinkhammer

«Restaurazione»? La rifondazione dell’Europa nel 1815

PASSATO E PRESENTE

Fascicolo: 96 / 2015

The new order created by the great powers after the Congress of Vienna was characterized by a restoration of only few dynasties, especially the Bourbons in France, Spain and Naples. For a huge number of minor States there was no restoration of their former rulers, but in 1814 their loss of sovereignty due to the Napoleonic transformation of Europe was confirmed: a veritable territorial revolution which was accompanied by guarantees for the private property created out of the secularization and selling of nationalized church estate. With the conservative turning point of 1819-20, the term «restoration» changed its meaning. The new European «concert» signified a major security in avoiding international conflicts at the level of the great powers, but at the same time it was a source of legitimation for political and military interventions in the internal affairs of minor States.

Giuseppe De Filippis, Chiara Serpieri, Graziella Costamagna, Arianna Vitale, Angela Del Sal, Maria Cristina Favero Fra, Daniela Dearca, Patrizia Lantero, Silvia Scoffone, Marika Giacometti, Paola Malvasio

Riorganizzazione per intensità di cura: la sfida dell’Ospedale Mauriziano di Torino

MECOSAN

Fascicolo: 94 / 2015

L’Ospedale per intensita di cura e un modello organizzativo che mira a garantire la sostenibilita del sistema, considerando la transizione epidemiologica, la dinamica dell’innovazione tecnologica, la centralita del pazientecittadino, l’imperativo sociale della qualita delle cure, la limitata disponibilita di risorse e la necessita di un utilizzo appropriato delle risorse stesse. Al Mauriziano di Torino, a fine 2012, e partito un nuovo progetto per realizzare il modello per intensita di cura in tutto l’Ospedale, che si completera in tutti i dipartimenti assistenziali dell’AO nel triennio 2013-2015. L’obiettivo del paper e descrivere il progetto di riorganizzazione per intensita di cura e la relativa implementazione in ospedale.

Lo scopo di questo studio e stato quello di esplorare il fenomeno delle visite di pazienti adulti non urgenti nell’ambito del Dipartimento di Emergenza di uno dei piu grandi ospedali del Nord Italia: gli "Spedali Civili" di Brescia. Si e condotto uno studio trasversale volto a indagare le caratteristiche dell’intera popolazione che si e riferita al Dipartimento per problemi non urgenti in un arco temporale di 24 mesi al fine di comprendere se e come l’appropriatezza organizzativa sia migliorata alla luce dell’entrata in vigore nel periodo analizzato della Delibera Regionale IX/3379 volta a disciplinare l’accesso dei pazienti ai servizi di pronto soccorso ospedaliero. I dati analizzati si riferiscono alle 45.087 visite non urgenti che hanno caratterizzato i servizi dei tre presidi ospedalieri in cui e strutturato il Dipartimento di Emergenza e che rappresentano, approssimativamente, il 37% del totale degli accessi, il cui numero totale, paradossalmente, e in questo periodo diminuito. I dati analizzati sono dati ufficiali forniti dal sistema informativo aziendale e il numero di visite inappropriate rende conto immediatamente della dimensione del problema. L’analisi di regressione lineare e l’analisi di trend effettuate dimostrano come, nel caso esaminato, non si possa rilevare alcun miglioramento nell’appropriatezza correlabile all’implementazione della politica regionale e il problema rimanga, pertanto, irrisolto. In conclusione si e anche analizzato il fenomeno dei pazienti classificabili come frequent users e calcolato il costo sostenuto per tutti gli accessi non urgenti al fine di evidenziarne l’impatto economico sul servizio sanitario regionale.

Chiara Panari, William Levati, Emanuela Alfieri, Michela Tonelli, Alice Bonini, Giovanna Artioli

La mappatura del ruolo come nuovo approccio di lettura di due professionisti ospedalieri: l’infermiere e l’operatore socio-sanitario

MECOSAN

Fascicolo: 94 / 2015

Lo studio ha avuto l’obiettivo di rilevare il ruolo dell’infermiere e dell’operatore socio-sanitario in due unita operative di un Ospedale del Nord Italia. Le analisi hanno messo in luce che i due ruoli presentano alte conflittualita soprattutto in una delle due unita operativa, dove le attese sui comportamenti su queste figure sono divergenti. E stata condotta una mappatura del ruolo che ha previsto la somministrazione di 18 interviste semi-strutturate a tutti i professionisti delle unita operative coinvolte. Sono state condotte, inoltre, 42 osservazioni. La mappatura delle competenze di ruolo puo portare a un ripensamento dei modi di agire nei contesti di cura per affrontare la complessita e per poter implementare politiche di sviluppo delle risorse umane in modo efficace.

Elisabetta Notarnicola, Francesco Longo, Giovanni Fosti, Agnese Pirazzoli

I Punti Unici di Accesso (PUA) nel settore socio-sanitario: una riflessione teorica e una proposta per la progettazione dei PUA

MECOSAN

Fascicolo: 94 / 2015

Negli ultimi anni, numerose Regioni italiane si sono interrogate sulle modalita di governo dell’accesso al sistema dei servizi socio-sanitari, con particolare attenzione ai temi dell’integrazione tra servizi e dell’accompagnamento del cittadino nei percorsi assistenziali. L’articolo, dopo aver analizzato lo stato dell’arte rispetto ai Punti Unici di Accesso (PUA) nel nostro Paese, si pone l’obiettivo di sistematizzare i principali contributi teorici e pratici oggi esistenti arrivando a proporre uno schema di analisi, basato su cinque dimensioni, che possa supportare ricercatori, professionisti e policy maker nell’analisi dei sistemi PUA gia implementati e nella progettazione futura di altre soluzioni.

Negli ultimi anni il necessario contenimento della spesa pubblica ha determinato l’avvio di un percorso di riforma nella Sanita che ha riguardato l’evoluzione del sistema contabile e l’introduzione di nuove metodologie di controllo, finalizzate a garantire nuovi standard per l’informativa contabile delle aziende sanitarie. Tale innovazione e definita "certificabilita" ed e stata introdotta dal Ministero delle Salute attraverso la definizione di un percorso comune a tutte le Regioni. Risulta evidente l’intenzione di avvicinare il modello di controllo contabile degli enti del Servizio Sanitario Nazionale a quello delle imprese private attraverso l’introduzione dell’istituto della revisione contabile. Il lavoro analizza i progetti triennali predisposti dalle Regioni finalizzati alla rimozione degli ostacoli organizzativi, contabili e normativi dei sistemi sanitari regionali per il raggiungimento degli standard di certificabilita proposti dal Ministero della Salute. I piani redatti dalle Regioni si configurano quindi come presupposto all’introduzione dell’istituto della certificazione dei bilanci. Dall’analisi di tali documenti emerge il quadro evolutivo del controllo della spesa sanitaria in Italia e la fotografia dello stato dei suoi sistemi amministrativo-contabili regionali.

Adalgisa Protonotari, Ilaria Castaldini, Antonella Dallari, Anna Poli, Alessandra Renopi, Massimo Annicchiarico

Integrazione professionale e qualità delle cure: il percorso riabilitativo della frattura di femore

MECOSAN

Fascicolo: 94 / 2015

I cambiamenti epidemiologici e sociali richiedono nuovi modelli organizzativi per rispondere ai bisogni del paziente. Il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) puo essere uno strumento che favorisce l’integrazione professionale e la qualita delle cure? L’esperienza condotta dall’azienda Usl di Bologna dimostra che l’utilizzo di un percorso clinico per la gestione dei pazienti con frattura di femore ha migliorato le performance. Il percorso clinico ha definito criteri comuni per la scelta del setting riabilitativo ed e stato applicato su quattro ospedali dell’area metropolitana di Bologna. L’applicazione del percorso clinico mostra un miglioramento delle performance in tutti e quattro gli ospedali, con una maggior efficienza organizzativa, una maggior appropriatezza del setting riabilitativo e un miglioramento degli outcome.