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Marta Mantione

L’adozione da parte degli affidatari dopo la legge n. 173/2015

MINORIGIUSTIZIA

Fascicolo: 4 / 2018

Come è ormai noto, la legge 19 ottobre 2015, n. 173 ha codificato espressamente, e per la prima volta, il diritto alla continuità affettiva dei minori in affidamento familiare, riconoscendo, in via legislativa, l’importanza di tutelare le relazioni socioaffettive consolidate dal fanciullo durante un periodo di affido. L’obbiettivo del presente contributo è quello di riflettere sulla previsione più discussa della suddetta norma, ossia quella contenuta nel nuovo art. 4 comma 5 bis della legge 184/1983, concernente l’obbligo per l’Autorità giudiziaria di prendere in considerazione i positivi legami instaurati dal minore dichiarato adottabile con la famiglia affidataria, nel caso in cui la stessa voglia adottarlo. Ciò che si vorrà porre in luce nel corso della trattazione è che i percorsi di mantenimento degli affetti individuati dalla legge 173, ed in particolare dalla disposizione in esame, erano già percorribili sulla base del diritto previgente; il legislatore del 2015 ha quindi, ad onor del vero, unicamente recepito una prassi già diffusa nell’ambito di taluni tribunali, con l’obbiettivo di estenderla su tutto il territorio nazionale, uniformando il modus operandi dell’Autorità giudiziaria minorile. In realtà, gli effetti sono andati al di là delle intenzioni; si procederà quindi con l’analisi delle criticità emerse in riferimento al rapporto tra l’affidamento familiare e l’adozione, in seguito all’entrata in vigore della legge 173 del 2015, e delle problematiche riguardanti l’istituto dell’adozione in casi particolari ex art. 44 l. 184/1983.

Il diritto dell’adottato adulto a conoscere le proprie origini e precluso dall’obbligo legale di mantenere il segreto a riguardo dei genitori che non lo riconobbero e, in particolare, della madre che al parto dichiaro di non volere essere nominata. La Corte Costituzionale anche recependo la giurisprudenza europea ha additivamente introdotto l’interpello riservato della madre, principio ritenuto di immediata applicazione dalle Sezioni Unite della Cassazione. Cio, tuttavia, non esclude l’urgente necessita di un intervento legislativo. Premesso che il segreto tutela la vita della madre, la maternita e scongiura la piaga dell’abbandono in strada del neonato, l’aborto clandestino e l’infanticidio, la tutela del diritto all’oblio non spiega appieno il segreto. La sentenza n. 6963/2018, con la quale la Cassazione ha esteso l’interpello anche ai fratelli biologici, suscita perplessita: ambiziosa e vana appare la ricerca della "verita", lesivamente intrusivo l’interpello, non delimitabile la platea degli interpellabili.

L’articolo intende superare il modello dell’adozione basato su una visione psicopatologica del bambino e del curing dell’adozione che ha contribuito alla formazione di una rappresentazione sociale del percorso adottivo come complesso e altamente problematico. Nello stesso tempo si presenta un modello di caring dell’adozione che si allontana dal dibattito sul fallimento adottivo per individuare i fattori e le proposte educative e socio-culturali che consentono di promuovere e realizzare il successo dell’adozione. In questo itinerario si riprendono gli articoli della Convenzione di New York per analizzare i diritti dei bambini e i loro bisogni nel percorso di adozione alla luce del "best interest(s) of the child".

Elena Barbato, Daniela Bennati, Pietrina Guglietti, Leonardo Luzzatto, Valeria Palano, Paola Re

La scrittura autobiografica come avvicinamento alla storia del bambino. Riflessione su una sperimentazione nell’ambito dell’adozione internazionale

MINORIGIUSTIZIA

Fascicolo: 4 / 2018

Il lavoro contiene una riflessione su un’esperienza condotta con due gruppi di scrittura autobiografica con genitori adottivi durante l’attesa dell’abbinamento nell’Adozione Internazionale. Sono considerate e discusse le dinamiche del gruppo e della scrittura, che mobilitano nei partecipanti affetti ed emozioni, riducendo il senso di estraneità del primo incontro e disponendo ad una vicinanza qualitativamente diversa. L’osservazione post-adottiva dei nuclei familiari neocostituiti sembra confermare che la modalità formativa scelta possa rendere più favorevole e più intima la fase di costruzione reciproca dei legami di attaccamento bambini-genitori, attraverso una modalità meno filtrata dagli aspetti cognitivi.

Victor Groza, Ana Muntean

Immagine del corpo in adolescenti adottati

MINORIGIUSTIZIA

Fascicolo: 4 / 2018

Viene proposta una ricerca esplorativa realizzata in Romania con adolescenti adottati per via nazionale, relativa all’immagine che essi hanno del proprio corpo. Viene proposta una ipotesi esplicativa sulle possibili correlazioni tra la rappresentazione corporea e lo sviluppo complessivo della personalita in adolescenza. Ne emerge anche la necessita di ulteriori indagini finalizzate alla comprensione di tali nessi.

Anna Guerrieri, Francesco Marchianò

Il sostegno delle famiglie adottive nell’associazionismo familiare: esempi di pratiche

MINORIGIUSTIZIA

Fascicolo: 4 / 2018

In Italia, il sostegno a chi intende adottare o ha gia adottato, vede sempre di piu protagonista il volontariato famigliare che si sperimenta, da anni, strutturando azioni complesse quali gruppi di mutuo aiuto e attivita di rete e culturali. Si tratta di azioni che interessano particolarmente chi lavora con le famiglie e vuole sviluppare una riflessione significativa su quali siano le prassi utili a prevenire le fasi critiche delle famiglie adottive. Il fenomeno delle crisi e uno dei fenomeni attualmente piu all’attenzione di chi opera nel settore ed e cruciale individuare modalita efficaci a depotenziarne gli effetti umani e sociali. Gli autori esploreranno, grazie all’analisi di esperienze concrete, modalita di sostegno offerto alle famiglie adottive, dal pre al post-adozione, grazie ai gruppi di mutuo aiuto attivati nell’ambito dell’associazionismo famigliare, con particolare attenzione ai punti di forza e di fragilita del metodo. E opinione degli autori che, dopo una ormai tanto vasta e plurale sperimentazione, sia necessario comprendere piu attentamente il rilievo di tale tipo di processi approfondendone gli aspetti procedurali.

Morena Muzi, Ondina Greco, Alessandra Fermani

La relazione adottiva: cercare la sintonia per danzare insieme

MINORIGIUSTIZIA

Fascicolo: 4 / 2018

Il presente elaborato propone una riflessione teorica partendo dalle due prospettive di Grotevant e di Stern per esplorare le complesse dinamiche che attraversano le relazioni familiari e in particolare la relazione familiare adottiva.

A cura della Redazione

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HISTORIA MAGISTRA

Fascicolo: 28 / 2018

A cura della Redazione

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Fascicolo: 28 / 2018

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Fascicolo: 28 / 2018