La ricerca ha estratto dal catalogo 104758 titoli
In un Ser.T. che serve il vasto e degradato hinterland a nord di Napoli, ad alta densità demografica e a basso standard socioeconomico, uno psichiatra e due psicologi hanno dato luogo, in un contesto lavorativo caratterizzato da scarsità di mezzi e di operatori, ad un intervento gruppale integrato, delle cui modalità si dà conto in questo lavoro. Il filo rosso tra i moduli gruppali è l’idea che vissuti ad alta valenza emozionale, così come vengono evocati nei gruppi, possono essere competitivi con le suggestioni emozionali che si attivano nel contesto drogastico. L’idea di fondo di questo lavoro è che il craving è determinato non tanto dal desiderio della sostanza, quanto dalla dipendenza dal contesto emozionale attivato dalla ricerca e dall’assunzione della sostanza stessa. I primi risultati sono incoraggianti e relativi ad una maggiore adesione ai percorsi terapeutici. L’anello di congiunzione tra lavoro di gruppo e detossificazione è caratterizzato dal cambiamento del pattern di risposta emozionale agli eventi esterni e dalla capacità di autoevocare sensazioni e sentimenti gratificanti. Questo nuovo stile di vita emotiva, elaborato attraverso un continuo interscambio umano nell’ambito dell’integrazione gruppale, si rivela essere il fattore protettivo più affidabile rispetto alle recidive tossicomaniche.
Gli AA. si sono posti il problema dell’individuazione delle metodologie più appropriate da utilizzare per poter svolgere attività di prevenzione all’uso di sostanze. È stata posta attenzione ai risultati di alcune ricerche valutative ed agli strumenti utilizzati nelle campagne informativo-educative. Sono arrivati alla conclusione che l’applicazione delle tecniche del marketing commerciale può dare dei risultati maggiori in termini di efficacia. Infine gli Autori presentano una breve traccia da seguire partendo dal concetto di profilassi per arrivare a quello di educazione tout court.