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Il problema delle dipendenze patologiche non è esclusivamente sanitario, perché giocano un ruolo preventivo e terapeutico attori che non sono del mondo della sanità: servizi sociali, volontariato e privato sociale. Questo, perché la sanità non coincide con la salute, sempre: stili di vita, dimensioni ambientali, stato socio economico contribuiscono ben più dei servizi sanitari a definire i livelli di benessere. Esperienza interessante è quella della Regione Emilia Romagna dove in ogni ASL è istituito un coordinamento tecnico territoriale composto dai responsabili dei Ser.T., Comuni e Responsabile del D.D.P. Il D.D.P. ha una propria configurazione giuridico istituzionale e la rete è lo strumento con cui si eseguono le azioni individuate a prevenire e curare gli stati di dipendenza.

Lorena Bergozza

Gruppo genitori: riappropriarsi di un ruolo e prendersi cura di..

S & P SALUTE E PREVENZIONE

Fascicolo: 28 / 2001

La famiglia, nel lavoro con il tossicodipendente, è una risorsa fondamentale per la presa in carico dell’utente, e per un suo possibile cambiamento. Il gruppo con i genitori diventa a sua volta una risorsa molto importante, perché tutti devono cambiare. Il gruppo non diventa solo lo spazio per accogliere le paure e le ansie dei genitori, ma diventa anche il luogo dove la parte affettiva ed emotiva possa emergere non in modo confusivo, ma con una valenza terapeutica. Il gruppo può dare un forte impulso alla crescita ed alla maturazione personale dei suoi componenti, attraverso la comunicazione e la relazione. La capacità di comunicare in modo adeguato sembra essere la condizione indispensabile per avere una relazione soddisfacente con i propri figli. La comunicazione non è quindi solo parlare o un mero strumento di trasmissione delle informazioni, ma una relazione che consente l’emergere di sentimenti e di vissuti emotivi, in un clima d’affetto, stima ed accettazione dell’altro. Questo è il passaggio che si è cercato di fare con il gruppo-genitori all’interno di un servizio per tossicodipendenti.

Ilaria Blaga, Massimo Di Giannantonio, Giuseppe Mammana

Disturbi dell'alimentazione e disturbi della personalità. Lo stato dell'arte in una rassegna di importanti studi clinici internazionali

S & P SALUTE E PREVENZIONE

Fascicolo: 28 / 2001

Disturbi dell’alimentazione e disturbi della personalità. Lo stato dell’arte in una rassegna di importanti studi clinici internazionali (di Ilaria Blaga, Massimo Di Giannantonio, Giuseppe Mammana) -ABSTRACT: L’articolo si configura come una rassegna ragionata di studi clinici internazionali in materia di disturbi dell’alimentazione correlati a quelli della personalità. Vi è una documentazione scientifica che dimostra come i disturbi del comportamento alimentare coinvolgono una notevole quantità di persone di sesso femminile. L’analisi è incentrata su una comorbilità tra “eating disordes” e disturbi della personalità. La comorbilità psichiatrica spesso è associata alla sintomatologia di disturbi alimentari negli adolescenti, anche se gli studi del passato tendevano a soffermarsi su campioni di adulti. Inoltre, si invera una serie di corrispondenze tra bulimia nervosa e disturbi della personalità, tra comorbilità ossessivo-compulsiva e disturbi alimentari.

Mirella Baglioni

Osservatorio bibliografico

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Nell’Osservatorio bibliografico, Mirella Baglioni considera fattori culturali e istituzionali della partecipazione. In particolare, riferisce di un contributo di Keith Sisson sul ‘nuovo modello sociale europeo’ e sulle sue implicazioni nelle relazioni di lavoro del Regno Unito.

Mimmo Carrieri, Salvo Leonardi

Osservatorio europeo

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Nell’Osservatorio Europeo, Mimmo Carrieri e Salvo Leonardi ci illustrano, assieme ad esperienze di cooperazione e di partecipazione diretta, il progetto di riforma della codeterminazione tedesca relativa ai Consigli d’azienda, proposta al centro del dibattito nel paese e all’interno dello stesso governo Schroeder.

Roberto Benaglia, Manuela Petrolini

Dalmine: un programma di azionariato per obiettivi strategici

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Roberto Benaglia e Manuela Petrolini raccontano le vicende dell’azionariato dei lavoratori alla Dalmine, iniziate con un accordo che, a differenza di altri, aveva come obiettivo la partecipazione per materie e in sedi strategiche.

Marco Carcano

Osservatorio italiano

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Nell’Osservatorio italiano, Marco Carcano mette in luce, fra l’altro, le esperienze più importanti e interessanti di azionariato dei dipendenti e una serie di eventi culturali sulle prospettive della partecipazione.

Luisa Ribolzi

I processi di valutazione nella scuola

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Il cambiamento che ha interessato il concetto di valutazione scolastica è descritto da Luisa Ribolzi. Per effetto dei processi di riforma che in questi anni hanno interessato l’istituzione educativa, la valutazione, uno degli atti più importanti dell’attività scolastica, è passata dalla competenza esclusiva dei singoli insegnanti al coinvolgimento di una pluralità di soggetti (studenti, genitori, colleghi).

Francesco Garibaldo, Francesca Sbordone

Un'esperienza di partecipazione nel settore sanitario

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Francesco Garibaldo e Francesca Sbordone presentano una esperienza di partecipazione nel settore sanitario, indicando gli strumenti utilizzati per lo sviluppo inter-organizzativo (rispetto al contesto esterno) e intra-organizzativo (funzionamento della struttura considerata).

Vito Volpe

Mobilità, nomadismo e partecipazione

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Vito Volpe ricorre metaforicamente alle maschere della commedia dell’arte per descrivere i tratti che dovrebbe possedere la figura del lavoratore partecipante di oggi: nomade, flessibile, dialogante e imprenditore di se stesso nei nuovi mercati in cui si muove.

Piero Schlesinger

Un fenomeno con un significativo rilancio, ma senza rilevanti sviluppi

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Piero Schlesinger pensa che l’azionariato dei dipendenti non costituisca un fenomeno con sviluppi di rilevante importanza. Le forme di azionariato organizzato e sostenute da interventi istituzionali, in imprese con capitale molto frammentato, potrebbero avere effetti distorsivi rispetto alle logiche di puro mercato.

Fabio L. Sattin

Le operazioni di management buy out

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Fabio L. Sattin intravede spazi per l’azionariato dei dipendenti all’interno delle operazioni di Management Buy-Out, particolarmente adatte per il nostro paese con il crescente problema del trapasso generazionale.

Roberto Ruozi

Il rapporto variegato fra capitale e lavoro nell'impresa

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Roberto Ruozi analizza le diverse modalità attraverso le quali i dipendenti possono influire sulle decisioni strategiche delle imprese, mentre non ritiene opportuna la condivisione delle decisioni operativo-gestionali.

Marco Onado

I lavoratori dipendenti come investitori

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Marco Onado richiama lo sviluppo dei mercati azionari nei vari paesi e l’estensione del possesso di azioni. Esaminando il caso degli Stati Uniti, che contiene indicazioni utili anche per l’Italia, mette in rilievo la natura e i risultati dei piani Esop.

Guidalberto Guidi

Per un azionariato come incentivo individuale

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Guidalberto Guidi prospetta la plausibilità dell’azionariato individuale dei dipendenti come strumento di incentivazione e come apporto al valore della impresa.

Anna Gervasoni

Il ritardo dell'Italia per l'azionariato dei dipendenti

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Per Anna Gervasoni stock option e piano di azionariato dei dipendenti si stanno espandendo anche nel nostro paese, superando il loro precedente ritardo. Due i fattori rilevanti: quello fiscale e quello culturale.

Walter Cerfeda

Oltre la partecipazione in una sola impresa

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Walter Cerfeda ritiene che il lavoro non vada coinvolto nel rischio di impresa e non considera positiva la partecipazione finanziaria dei lavoratori in una sola impresa, anche se vede nell’azionariato una opportunità del dipendente in quanto risparmiatore.

Ermenegildo Bonfanti

Dipendenti azionisti per esprimere democrazia economica

L’IMPRESA AL PLURALE

Fascicolo: 7-8 / 2001

Ermenegildo Bonfanti illustra la prospettiva della CISL, favorevole alla partecipazione strategica dei dipendenti, mediante l’azionariato e l’associazione, per rendere più solido il nostro sistema economico e più solidale la società.