RISULTATI RICERCA

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Alessia Toldo, Carlo Genova

Foodscape vegani. Un’indagine esplorativa sul rapporto fra luoghi, persone e cibo a Torino

RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA

Fascicolo: 2 / 2025

L’articolo esplora i foodscape vegani nella città di Torino, analizzando le relazioni tra identità vegane, pratiche alimentari e spazio. Dalla ricerca emergono diverse configurazioni di foodscape, da quelli di resistenza al sistema alimentare dominante a quelli pienamente integrati nella grande distribuzione, con forme ibride intermedie. L’analisi evidenzia come gli spazi del cibo influenzino il mantenimento delle pratiche vegane e come queste, a loro volta, ridefiniscano i paesaggi alimentari urbani.

Mirella Loda, Angeliki Coconi

Mobility as a lens of social engagement in the urban context: The case of Florence university students

RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA

Fascicolo: 2 / 2025

Mobility has long been recognised by the social sciences as a particularly effective lens through which to analyse the functioning of an urban system from multiple perspectives. This study focuses on both routine and leisure mobility of the student population – a significant component in a university city like Florence – to examine both the adoption of sustainable mobility models and the extent and forms of participation in the city’s socio-cultural life. The study demonstrates the efficacy of analysing mobility as a methodological tool in urban social research, highlighting its potential to detect dynamics of inclusion and/or exclusion.

L’articolo si propone di testare l’utilizzo delle lenti interpretative del concetto di Social licence to operate (SLO) come strumento di analisi delle complesse dinamiche che regolano i conflitti ambientali. L’area di studio è la concessione Val d’Agri, in Basilicata, situata nella principale area petrolifera italiana. Le interviste semistrutturate ad alcuni attori locali hanno permesso di indagare le componenti chiave della licenza sociale (legittimità, credibilità e fiducia) evidenziando delle criticità nella relazione conflittuale fra impresa e comunità locale, condizionata da un legame territoriale molto profondo con il petrolio. La SLO, nell’accezione presentata in questo contributo, può rappresentare un importante campo di applicazione anche al di fuori dell’industria, dove è nata, come all’interno della sfera di competenza delle istituzioni locali.

Cristina Capineri, Giacomo-Maria Salerno, Venere Stefania Sanna

Scienza partecipata e coinvolgimento di attori locali. Una lettura territoriale del modello a quintupla elica a partire dal caso del bacino del fiume Ombrone

RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA

Fascicolo: 2 / 2025

Nell’ottica di elaborare modelli di produzione di conoscenza volti a favorire l’apprendimento reciproco tra scienza e società, l’articolo sviluppa una proposta teorico-metodologica di applicazione del “modello a quintupla elica” al processo di individuazione e coinvolgimento di attori locali e sovralocali nell’ambito di progetti di citizen science. In particolare, il contributo fa riferimento al percorso sviluppato dal progetto CS4RIVERS, dedicato al monitoraggio, alla preservazione e al ripristino della biodiversità del bacino del fiume Ombrone senese e grossetano. All’interno di questo contesto, il modello a quintupla elica viene utilizzato per mappare e analizzare gli attori coinvolti con l’obiettivo di ricomporre un sistema di relazioni capaci di produrre conoscenze place-based, restituendone le dimensioni multiscalare, multilivello (in relazione agli attori coinvolti) e multisettoriale (in relazione agli interventi di policy), volte all’individuazione di strategie di governance territoriale capaci di attivare processi di transizione alla sostenibilità.

Nicolò Matteucci

Spazi del cosmopolitismo: una riflessione critico-geografica

RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA

Fascicolo: 2 / 2025

In un momento storico in cui è manifesta l’incapacità del sistema-mondo di contenere lo spazio nella logica territoriale degli Stati-nazione, e in cui le crisi planetarie mettono in discussione la sopravvivenza umana, questo articolo riflette sulla necessità di recuperare il cosmopolitismo nel dibattito accademico in ambito geografico. Dialogando con gli approcci femministi, post-strutturalisti, post- e de-coloniali, la prima sezione discute le recenti proposte per ripensare la convivialità planetaria nell’era della globalizzazione neoliberale. La seconda sezione, da un lato, definisce il cosmopolitismo da una prospettiva critico-geografica, ricostruendone le origini nella rappresentazione cartografica del globo from above e, dall’altro, si ricollega alla teoria geografica di David Harvey mettendola in relazione agli ‘spazi del cosmopolitismo’. La terza sezione conclude il saggio proponendo alcune considerazioni finali sulla rilevanza del cosmopolitismo.

Angela Arsena, Giada Prisco, Grazia Romanazzi

Oltre le gabbie: motivazioni, aspettative, percezioni e speranze del corpo docente in formazione

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

L’articolo esplora il punto di vista dei cosiddetti “insegnanti ingabbiati” in occasione della formazione prevista dal percorso abilitante 30 CFU del DPCM del 4 agosto 2023. Adottando le coordinate metodologiche della Reflexive Thematic Analysis, il presente contributo si sofferma sulle dinamiche che influenzano le motivazioni, le aspettative, le percezioni e le speranze del corpo docente in formazione. Le riflessioni emerse restituiscono un orizzonte narrativo da cui traspare un’identità professionale ambivalente fra struttura e soggettività, fra funzione e persona che interpella profondamente le politiche della formazione.

Michele Zedda

Notes on the relevance of the comparative method

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

Tra i metodi di ricerca della pedagogia, quello comparato è molto efficace di fronte ai nuovi problemi educativi, la cui dimensione planetaria esige il confronto di più realtà. Nell’attuale contesto, sempre più multietnico, la pedagogia comparata rivela una grande utilità teorica e pratica. In particolare, le ricerche sui sistemi scolastici, europei e dei paesi lontani, aiutano a meglio pensare l’inclusione nelle nostre scuole. Per quanto ben fondato e ormai affinato, il metodo comparato deve però intensificare il dialogo con la pedagogia interculturale, dal quale avrebbe notevoli vantaggi. Dopo aver richiamato le peculiarità del metodo comparato, l’autore ne evidenzia l’efficacia nel dare risposta ai problemi educativi odierni, in vista di una scuola più inclusiva e interculturale.

L’integrazione delle tecnologie educative rappresenta una direttrice centrale delle politiche scolastiche italiane sin dagli anni ’80, con un rilancio significativo grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, le innovazioni promosse hanno spesso prodotto risultati inferiori alle aspettative: sebbene le TIC abbiano migliorato la progettazione didattica individuale, l’impatto diretto sull’apprendimento in aula è rimasto modesto, nonostante venga loro riconosciuto il merito di aver incrementato la motivazione degli studenti. L’introduzione disomogenea delle tecnologie, determinata da risorse limitate e decisioni locali, insieme a una formazione docente inadeguata, ha contribuito ad ampliare il divario digitale, emerso con particolare evidenza durante la pandemia. La mancanza di framework operativi e di percorsi formativi concreti ha alimentato diffidenze verso le tecnologie emergenti considerate troppo distanti dalle reali esigenze didattiche, incluse l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Intelligenza Artificiale Generativa (GAI), nonostante il loro potenziale trasformativo come nel caso di ChatGPT. Superare queste criticità richiede l’elaborazione di linee guida integrate che coniughino dimensioni pedagogiche e tecnologiche, favorendo un’adozione più consapevole e strutturata delle innovazioni digitali nella scuola.

Zoran Lapov

Osservare etnograficamente i processi formativi

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

Condurre un percorso esplorativo in educazione richiede una strumentazione metodologico-operativa che consenta di osservare da vicino e con continuità i fatti socio-pedagogici: sotto questo profilo, il metodo dell’osservazione etnografica si rivela uno strumento di rilevazione capace di contribuire efficacemente alla realizzazione di siffatto proposito di ricerca. Considerando il fatto che l’osservazione etnografica in educazione non sempre emerge nettamente come metodologia autonoma, essendo al contempo interconnessa con altri filoni metodologici, la presente riflessione si propone di approfondire e rilanciare l’impiego del metodo osservativo, quale dispositivo metodologico che si snoda tra la ricerca empirica (partecipata, sul campo) e la ricerca qualitativa in prospettiva interculturale e interdisciplinare.

This article aims to explore the epistemological foundations of physical education within the context of Society 5.0, examining the tension between empirical-experimental approaches and holistic perspectives in understanding embodied learning processes. Drawing on Buyse's pioneering integration of scientific methods into pedagogy, this paper proposes physical literacy as a transdisciplinary framework that bridges theoretical foundations and empirical methodologies in physical education research. Through critical analysis of contemporary research paradigms, the article identifies the convergence of bioecological, phenomenological, and critical realist perspectives that characterize the evolving epistemology of physical education. The analysis reveals how physical literacy offers a comprehensive framework for understanding the multidimensional nature of embodied learning, encompassing cognitive, affective, physical, and environmental domains while addressing the ethical implications of educational research. This integrated approach transcends the traditional dichotomy between qualitative and quantitative methodologies, enabling a more nuanced understanding of physical education that aligns with the complex demands of Society 5.0 while honoring the axiological dimensions of pedagogical science.

Maria Vincenza Raso

Modéliser l’agir éducatif dans la gestion des conflits. Enjeux méthodologiques et défis pédagogiques

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

À partir des résultats issus d’une étude qualitative, cet article se propose de mener une réflexion sur les finalités de la recherche en éducation et sur ses enjeux méthodologiques au regard de la complexité des pratiques et des contextes éducatifs. Précisément, notre étude interroge le discours de 49 enseignantes de l’éducation préscolaire et de l’école primaire sur leurs réponses éducatives dans la gestion des interactions entre élèves, notamment lors de situations de conflit. Nous nous sommes ainsi trouvés face à un défi majeur, celui de concevoir un modèle d’analyse de l’agir éducatif qui à la fois respecte la complexité des écosystèmes éducatifs et apporte une contribution à la compréhension des pratiques enseignantes, au service de la formation initiale et continue.

Giorgia Rita De Franches, Elif Gulbay

Improving student wellbeing and learning through serious games and active breaks

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

In a context where education requires innovative approaches to maintain students' attention and increase their engagement, active breaks and Serious Games emerge as effective tools to improve well-being and learning. Active breaks, short physical or cognitive intervals, reduce mental fatigue and increase concentration (Pastor-Vicedo et al., 2024; Masini et al., 2023). Serious Games, on the other hand, promote the acquisition of academic and socio-emotional skills through interactive and engaging learning (Papoutsi, Drigas & Skianis, 2022; Mulcahy & Zainuddin, 2021). Recent studies show that both tools improve motivation, reduce learning anxiety and enhance metacognitive skills (Papanastasiou & Drigas, 2017; Flogie et al., 2020). The integration of these tools into teaching can transform the entire educational experience, making it more dynamic and effective. This study explores their impact on teaching, highlighting how to optimize the learning process and student well-being.

Nicole Murroni, Silvia Cau, Marta Pellegrini

Il Multi-Tiered System of Support (MTSS): origini, caratteristiche e applicabilità in Italia

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

Il Multi-Tiered System of Support (MTSS) è un modello scolastico volto a supportare gli studenti nel loro percorso educativo mediante interventi di intensità crescente e un monitoraggio costante. Sebbene le sue origini siano nordamericane, la trasferibilità dell’MTSS in Europa sta suscitando un crescente interesse. Questo contributo presenta il modello MTSS, offrendo una sintesi della sua evoluzione storica, una descrizione delle caratteristiche distintive e delle evidenze che ne supportano l’efficacia. Sono inoltre esplorate le sfide e le opportunità per applicare questo modello nel contesto scolastico italiano, insieme alle implicazioni per la ricerca educativa, chiamata ad adattarlo al sistema nazionale, valutarne l’efficacia e identificare le condizioni che ne favoriscono il successo.

Alice Femminini, Anna Salerni, Irene Stanzione

Passare in rassegna i risultati della ricerca pedagogica: orientamenti metodologici e approccio riflessivo

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

Il contributo propone una riflessione sul tema della revisione della letteratura nel settore delle scienze dell’educazione. In un contesto storico caratterizzato dalla crescente proliferazione di contributi di ricerca, è fondamentale mantenere un atteggiamento critico nella scelta del metodo di revisione e sintesi, in modo da rispondere a domande specifiche e integrare i risultati della ricerca per produrre avanzamenti efficaci. L’obiettivo è sottolineare l’importanza di adottare un approccio riflessivo lungo tutto il processo, assicurando che le decisioni siano prese sulla base di una forte coerenza tra la metodologia impiegata e gli obiettivi della revisione. Vengono proposti alcuni adattamenti alle procedure sistematiche convenzionali di revisione, al fine di superare le criticità frequentemente associate alla ricerca pedagogica, come la carenza di rigore metodologico, e rispondere alle specificità di questo settore disciplinare.

L’articolo seguente indaga la pedagogia nella sua dimensione scientifica, ponendo in relazione dialettica gli aspetti metodologici ed etici del processo formativo, analizzando l’evoluzione degli approcci empirici e la fondazione epistemologica del “fenomeno educativo”. Il focus si sposta sulle implicazioni per la pedagogia sperimentale nel contesto della “Società 5.0”, paradigma basato sulla convergenza tra innovazione tecnologica, equità sociale ed ecologia integrale. Di fronte a una ricerca educativa sempre più plasmata dalla trasformazione digitale, si sottolinea l’urgenza di coniugare rigorosità metodologica con sensibilità assiologica, favorendo modelli formativi attenti alla multidimensionalità umana. La proposta teorica delinea una pedagogia che supera la mera applicazione di protocolli didattici, affermandosi come sapere riflessivo in grado di interpretare criticamente le dinamiche socioeducative contemporanee, senza ridurre la complessità dell’agire formativo.

In this contribution, it is proposed a methodological reflection about the public engagement of university researchers, considered as an emergent field of inquiry in the educational sciences. To promote effective and lasting University-Community partnership, it is proposed the “Relational expertise” model as respectful of the professional competencies in the educational services. Relational expertise relies on the sociocultural theory of learning, and it requires the identification of a shared unit of analysis as the point of reference for discussion about daily educational practices, to promote an increased participation in social life. Accordingly, a methodological approach is worked out to gather evidence that makes visible the complexity of the educational interactions in the different contexts of daily practices, where the control of variables is impossible. The practice-based approach is alternative to the “evidence-based policy and practice” since the former gathers evidence saturated with the contextual realities that mediate professional expertise. A case study of University-Community engagement is presented to point out the educational interactions in the existing conditions of an after-school practice as a shared unit of analysis, as well as the nature of evidence generated.

Alessia Ale* Santambrogio

Fare ricerca pedagogica con studenti trans*. Una proposta metodologica trans*-affermativa e trans*-posizionata

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

L’articolo illustra l’impostazione metodologica trans*-affermativa e trans*-posizionata adottata in una ricerca con studenti trans* nella scuola secondaria di secondo grado italiana. L’approccio, fondato sui transgender studies, elabora una proposta che valorizza i saperi esperienziali delle soggettività trans*, evitando di replicare forme di violenza epistemica e discorsiva. L’articolo descrive le scelte metodologiche adottate, tra cui autoriflessività del ricercatore, approccio narrativo alla ricerca e intervista biografica, evidenziando come queste strategie contribuiscano a una ricerca pedagogica eticamente sensibile e rispettosa dell? persone trans* partecipanti. L’obiettivo è offrire un contributo alla riflessione metodologica ed etica nella ricerca pedagogica, proponendo un modello trasferibile ad altri studi con persone trans*.

Maria Buccolo, Valerio Ferro Allodola

Educating emotions and dialogue through picturebooks: A research-training path in early childhood 0-6

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

The article presents and discusses the data collected regarding a research-training experience conducted with  nursery school teachers and kindergarten teachers. The survey aimed at educating emotions and relationships in early childhood (0-6 years) through picturebook, as a tool for (self)training to promote dialogue and pro-social behavior, with the perspective of inclusivity for all. The survey results confirm the pedagogical potential of illustrated books in the training of educators and teachers - aligning with documents issued by European institutions and the United Nations, urging states to commit to sustainability and social cohesion (such as the UN Agenda 2030) - to guide children towards awareness of their responsibility as human beings towards society and the environment, their task to "build" future humanity, and their role as active citizens in the world (Morin, 2020).

Il presente articolo affronta il tema della didattica partecipata e della sperimentazione educativa “fuori dalle aule”, finalizzata al coinvolgimento degli studenti nella costruzione del proprio sapere attraverso apprendimenti di tipo situato. La tesi è che l’approccio pedagogico sperimentale e le metodologie educativo-didattiche esperienziali possano favorire una lettura critica delle dinamiche ambientali e geografico-sociali contemporanee. Viene proposta, in questo senso, un’unità di apprendimento focalizzata sullo studio della geografia sociale e ambientale, con l’obiettivo di immaginare – e, auspicabilmente, attivare – il processo di riqualificazione di un quartiere, a partire dalle idee e dal coinvolgimento attivo degli studenti di una scuola primaria di XXX. Sono evidenziate, altresì, le potenzialità di uno stile educativo che promuova la collaborazione, il dialogo e la riflessione sui fenomeni socio-ambientali, contribuendo allo sviluppo della coscienza civica nei discenti, per la formazione di futuri cittadini responsabili.

Angela Arsena

Ipotesi, congetture e fatto educativo

EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY

Fascicolo: 1 / 2025

L'articolo esamina la complessità del “fatto educativo” nel contesto dell'epistemologia pedagogica, mettendo in luce l'importanza teorica e pratica delle ipotesi nella ricerca educativa. Esso analizza in dettaglio come le ipotesi modellino in profondità tanto le teorie quanto le pratiche educative, evidenziando la grande responsabilità implicata nella loro formulazione. Mediante un’analisi critica delle metodologie scientifiche applicate all'ambito educativo, il testo sottolinea l'essenzialità di mantenere un equilibrio tra rigore metodologico e sensibilità etica. La creatività viene esaltata come elemento fondamentale nel processo di ricerca, sottolineando come ogni teoria scientifica sia per sua natura provvisoria e passibile di essere confutata. L'articolo si conclude valorizzando il ruolo della pedagogia, che, sebbene radicata su basi scientifiche, deve continuare a privilegiare un approccio umanistico e centrato sull'individuo.