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Migration Literature in Italian Language. Theoretical Issues and Decolonizing Practices - The essay aims to give some insights into the topic of migration literature in Italian language, seen as a potential means of acknowledgement and social integration for migrant authors and as a decolonizing occasion for Italian readers. I’m going to question the issue of definition, which at the beginning focused on the concept of italophone literature and that afterward has become more complex. It’s hard to reduce this literary phenomenon to strict etiquettes since it is constantly evolving. Moreover, limiting the literary works of first and second generation migrants in Italy to a rigid field runs the risk to betray the ambitions and the wishes of many authors, which instead refuse categories. In the first part of the article, starting from the thesis that these works mirror the social transformations which are going on, I’ll seek to contextualize the phenomenon and stress some central aspects; in the second part I will show how artistic works not only reflect changes but also deconstruct and answer back to ethnic and Euro-centric visions, starting a decolonizing process into the readers.

keywords Migrant writers in Italy (parola unica); Italophone literature (parola unica); Decolonization Italy Literature (parola unica)

Nicola Del Corno

Letteratura e anti risorgimento. I romanzi di Antonio Bresciani

MEMORIA E RICERCA

Fascicolo: 24 / 2007

In the reactionary Italian publications of the XIX century there was a constant underlining of the similarities between romanticism and liberalism. For themes dealt with and rhetoric used, the novel was considered as the most politically and socially detrimental product of romanticism. The Jesuit review Civiltà Cattolica deemed appropriate to contrast the spreading of bad novels proposing good ones, written on purpose by father Antonio Bresciani and aiming at the largest possible public, uniting the useful aspect of the spreading of healthy principles and counterrevolutionary ideas to the pleasure of not too committed a literature, able to entertain its readers. Starting from 1850, Antonio Bresciani composed a series of historical novels that were to enjoy a considerable success as witnessed by the numerous editions of the single works.

Alessandro Bosi

Letteratura e civiltà

SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA)

Fascicolo: 33 / 2008

Letteratura e civiltà - L’articolo parte dalle ragioni che suggerirono a Jean-Paul Sartre di porre, dalle pagine di "Les Temps Modernes", la domanda Che cos’è la letteratura?, e riflette su come si sia dilatato l’orizzonte di alcune sue considerazioni. La domanda sull’essenza della letteratura tocca temi fondamentali: l’idea del legame fra lo scrittore e la propria epoca; la promozione di una cultura sintetica, che consideri l’individuo e la società nel loro insieme, come una ‘totalità significante’. Riflettere sulla letteratura significa però allo stesso tempo riflettere sulla scrittura, intesa come strumento specifico e privilegiato. Ciononostante, c’è posto per una letteratura senza scrittura? Se ci risulta difficile trovarlo nel nostro contesto spazio-temporale, la domanda riceve un senso più profondo e una risposta più sfumata non appena ci rivolgiamo al passato o a un futuro possibile e non lontano.

Jean-Clément Martin

Letteratura e controrivoluzione: l'esempio della Vandea

MEMORIA E RICERCA

Fascicolo: 24 / 2007

The only war identified as such during the period of the revolution in France, the Vandée war differs from any other counter-revolutionary operation. The Vendée war, which only lasted, in its essential phase, from 1793 to 1796, was considered as the most important theatre of operations in the fight between the two Frances of that time. The Vendée war mobilised against it the whole country. Its history becomes a symbol of popular, peasants, catholic resistance, in the centuries to come, making it a symbol for the whole world. This specificity explains the meaning of this article, that does not intend to deal with the whole of the counter-revolution but of Vandée only, whose symbolic meaning entails a peculiar way to see the relations between history, memory and literature.

Andrea Papp

Letteratura e psicoanalisi nell’Ungheria del Novecento

COSTRUZIONI PSICOANALITICHE

Fascicolo: 27 / 2014

Lo scritto tratta l’incontro della letteratura con la psicoanalisi nell’Ungheria del Novecento. L’autrice esamina gli effetti prodotti delle teorie freudiane sui letterati del Nyugat e sulle loro opere, alla luce di un libro di Lívia Nemes. Nello specifico, prende in considerazione un famoso romanzo di Dezso Kosztolányi, Édes Anna (Anna Dolce).

Milena Bernardi

Letteratura per l'infanzia e alterità

Incanti, disincanti, ambiguità, tracce

Il volume cerca di esplorare le ambiguità e il disincanto che emerge dalla complessità della letteratura per l’infanzia, una letteratura che paga sempre un prezzo per salvaguardare un’identità che sembra combaciare con la propria alterità. Utopica e quindi sorvegliata, sovente dominata dall’ansia dell’attuale quando aspirerebbe a salvare la propria vocazione all’Inattuale, la letteratura per l’infanzia non può rinunciare alla ricerca di senso poiché quello è l’antidoto per non disperdere il tratto umano di un gesto antico: raccontare storie.

cod. 249.2.10

Lorenzo Oropallo

Letteratura, arte e conoscenza nel romanticismo. una sintesi

EPISTEMOLOGIA

Fascicolo: 2 / 2012

Un’indagine dello stato dei saperi artistici e scientifici nell’età moderna deve necessariamente partire dall’epistemologia del primo romanticismo tedesco. Il sistema filosofico di Kant, infatti, analizza l’ambito di applicazione del pensiero umano, rilevando che l’arte, in quanto oggetto che sfugge all’indagine razionale della natura, non fornisce alcun tipo di conoscenza. Partendo da tale premessa, e dal ruolo che quindi Kant assegna preliminarmente all’arte, relegandola nell’ambito dell’estetica che è intesa come branca filosofica autonoma distinta dall’indagine razionale della scienza, Fichte, Schelling e i primi romantici tedeschi propongono di riconsiderare l’arte come forma di conoscenza più alta, in quanto non solo prodotto, ma produzione del sapere stesso per il tramite del medesimo processo conoscitivo su cui si fonda la scienza. Ciononostante, proprio a partire dal romanticismo letteratura, arte e scienza vengono definitivamente separate andando a costituire le basi del nostro attuale paradigma conoscitivo.

Ferrante Aporti, Maurizio Piseri

Lettere a diverse cospicue persone.

1843-1848

Gli scritti presentati, in parte inediti, svelano nuovi e importanti squarci sulla figura di Ferrante Aporti educatore, oggi al centro di un forte e rinnovato interesse storiografico, e offrono testimonianze rilevanti al fine di precisare i contenuti e gli scopi della sua proposta educativa e del suo impegno civile e politico.

cod. 1500.30

Ubertino Landi, Giovanna Scasascia

Lettere ad Antonio Vallisneri (1710-1729)

Il volume presenta la consistente corrispondenza intercorsa tra Ubertino Landi (1687-1760) – poeta, protagonista della vita culturale di Piacenza e fondatore della Colonia Trebbiense dell’Arcadia – e il medico Antonio Vallisneri. Incentrato su temi scientifici, eruditi e letterari, il carteggio mostra un aspetto di Landi sinora poco evidenziato, che ne lega la rilevanza, più che alle esercitazioni poetiche nel teatro arcadico, alla sua attiva presenza nella rete vallisneriana e alla sua militanza a sostegno della nuova scienza e dell’egemonia culturale realizzata dal professore patavino nei settori delle scienze mediche, naturalistiche e della vita.

cod. 496.3.27

Giuseppe Varchetta

Lettere dal ring

RIVISTA ITALIANA DI GRUPPOANALISI

Fascicolo: 3 / 2007

Massimo M. Greco

Lettere dal silenzio

Storie di accoglienza e assistenza sanitaria di donne che hanno subito violenza

Il volume raccoglie lettere di donne che hanno subito violenza e che si sono recate in strutture socio-sanitarie: una vera e propria interlocuzione, un appello all’umanità, alla professionalità e all’etica di tutti i soggetti coinvolti. Il libro propone un percorso di conoscenza della tematica secondo l’approccio Narrative Based Care e richiama a un prendersi cura messo in atto con una prospettiva attenta alle storie di vita, proprie e altrui.

cod. 1049.7