LIBRI DI FRANCESCA TRIPODI

La ricerca ha estratto dal catalogo 32 titoli

Chiara Simonelli, Adele Fabrizi

Sessuologia clinica

Diagnosi, trattamento e linee guida internazionali

Il manuale guida alla clinica delle disfunzioni sessuali gli studenti che affrontano per la prima volta queste tematiche, e offre un indispensabile aggiornamento scientifico a quei professionisti della salute (psicologi, medici, fisioterapisti, assistenti sociali, ecc.) che già lavorano su richieste di carattere sessuologico.

cod. 1240.1.75

Irene Petruccelli, Filippo Petruccelli

Introduzione alla psicologia giuridica

Campi applicativi e metodologie d'intervento

Il volume affronta i temi più attuali nei vari campi applicativi del processo civile, del processo penale e degli altri ambiti giudiziari, con un aggiornamento critico rispetto alle diverse metodologie di intervento da applicare in settori estremamente delicati quali la valutazione della scena del crimine e il profiling, la raccolta e la valutazione della testimonianza infantile. E ancora: la rilevazione della sindrome di alienazione genitoriale, la mediazione familiare nel contesto della nuova normativa in materia di affido condiviso, la valutazione del danno da mobbing, la negoziazione applicata alle situazioni di crisi in presenza di ostaggi, la sindrome di Stoccolma.

cod. 1240.300

Maria Luisa Iervolino, Marco Silvaggi, Filippo Maria Nimbi, Francesca Tripodi, Daniela Botta, Chiara Simonelli

Sessualità ed emozioni: uno studio sulla popolazione BDSM italiana

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 1 / 2019

La popolazione che pratica BDSM è spesso considerata come prossima all’area psicopatologica e ai comportamenti a rischio. Sebbene diversi studi mo-strino l’assenza di correlazione tra BDSM e disturbi mentali, permane il pregiudizio circa possibili difficoltà sessuali ed emotive in questa popolazione. Scopo di questa ricerca è stato quello di indagare la propensione sessuale (secondo il Dual Control Model), l’alessitimia e l’empatia nei BDSMer. Sono stati utilizzati i test, SES/SIS per il livello di eccitazione/inibizione sessuale, TAS- 20 per l’alessitimia e TEQ per l’empatia. Essendo strumenti validati per la popolazione italiana, i risultati dei sog-getti BDSMer sono stati comparati con quelli della popolazione di validazione dei test. Il numero totale di partecipanti alla ricerca è stato di 356, di cui 149 maschi e 207 femmine di età compresa tra i 18 ed i 70 anni, media 34,53 (DS=±10,26). Se-condo quanto emerso dai risultati, la popolazione BDSM è risultata paragonabile a quella di controllo in termini di propensione all’eccita¬zio¬ne/inibizione sessuale, alessitimia ed empatia. Dall’analisi sulle differenze intragruppo, è emersa una maggiore inibizione sessuale negli uomini sottomessi p<.01. I BDSMer partecipanti alla ricerca non mostrano differenze significative con la popolazione normativa rispetto alla propensione all’eccita¬zio¬ne/inibizione sessuale, alla capacità di rico-noscere ed esprimere le emozioni e all’empatia. La maggiore tendenza all’inibizione sessuale da parte dei soggetti maschi con ruolo di sottomessi, può es-sere spiegata dal fatto che, culturalmente, la sottomissione risulta incompatibile con l’identità sessuale maschile stereotipica.

Valentina Rossi, Daniela Botta, Francesca Tripodi, Roberta Rossi

Farmaci per la sessualità femminile. Dibattiti e sviluppi

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 2 / 2018

L’interesse scientifico per la sessualità femminile è cresciuto molto negli ultimi anni e questo ha dato avvio alla ricerca di nuovi trattamenti che coniugassero ausili farmacologici a psicoterapie. Questi sviluppi sono stati accompagnati da numerosi dibattiti tra i professionisti che vedono nella farmacologia un alleato per il lavoro clinico sulle disfunzioni sessuali e altri che hanno preso le distanze dalla potenziale medicalizzazione della sessualità femminile. Le critiche riguardano principalmente l’arbitraria definizione di cosa è normale in ambito sessuale, la dubbia efficacia e i potenziali effetti collaterali dei trattamenti farmacologici, il rischio di un massiccio ricorso al farmaco e del diffondersi di una visione meccanica della sessualità. Le stesse preoccupazioni potrebbero riguardare anche la medicalizzazione della sessualità maschile, ma molti clinici partono dal presupposto che la sessualità femminile è più complessa e pertanto non trattabile con singole molecole. Sono stati condotti molteplici studi sull’efficacia di diverse opzioni farmacologiche per la sessualità femminile, ma i risultati sono ancora contrastanti. Ad oggi solo due molecole (flibanserina e ospemifene) sono approvate dalla Food and Drug Administration. Sulla flibanserina, ultima molecola approvata, esistono ancora molte resistenze e il numero delle prescrizioni è molto basso. La differenza tra farmacologia per la salute sessuale maschile e femminile appare evidente in questa rassegna. Per gli uomini esistono diverse soluzioni e sono in continuo aumento; inoltre, ogni nuova approvazione viene accolta positivamente nel panorama scientifico. Per le donne sembrano essere ancora molto presenti bias culturali e double standard che rischiano di ostacolare il lavoro sul benessere sessuale femminile. Quando si ha a che fare con le disfunzioni sessuali, siano esse maschili o femminili, è sempre fondamentale un approccio integrato che consideri tutte le componenti biopsicosociali coinvolte; avere a disposizione soluzioni farmacologiche anche per le donne potrebbe rivelar-si molto utile da un punto di vista clinico, non perdendo di vista le altre componen-ti implicate.

Francesca Aversa, Francesca Tripodi, Filippo Maria Nimbi, Roberto Baiocco, Chiara Simonelli

Atteggiamenti verso il matrimonio e il parenting di persone lesbiche e gay: correlazione con sessismo, omofobia e stigma sessuale interiorizzato

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 1 / 2017

L’obiettivo della presente ricerca è verificare la correlazione esistente tra gli at-teggiamenti verso il matrimonio e il parenting di persone lesbiche e gay e i livelli di sessismo, omofobia sociale e stigma sessuale interiorizzato. I partecipanti sono 826 soggetti (534 F, 292 M), di età compresa tra 18-70 anni. Il 59,8% si è definito "esclusivamente eterosessuale", il 29,2% "esclusivamente omosessuale", l’11% bisessuale. È stata riscontrata una correlazione positiva tra sessismo e omofobia e tra sessismo e stigma sessuale interiorizzato. I maschi ottengono più alti punteggi di sessismo e omofobia. Gli eterosessuali risultano significativamente meno favo-revoli al matrimonio e alla genitorialità gay e lesbica rispetto ai non eterosessuali. I risultati offrono un contributo alla ricerca scientifica Italiana, ancora oggi carente, sulle variabili associate agli atteggiamenti verso il matrimonio e il parenting di persone dello stesso sesso.

Valentina Rossi, Elisa Viozzi, Francesca Tripodi, Filippo Maria Nimbi, Maria Grazia Porpora, Chiara Simonelli

Endometriosi e infertilità: impatto su sessualità, relazione di coppia, qualità della vita e benessere psicologico

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 1 / 2017

L’obiettivo dello studio è stato quello di esplorare le differenze in funziona-mento sessuale, soddisfazione relazionale e sessuale, ansia e qualità della vita, tra pazienti affette da endometriosi con e senza infertilità, con l’ipotesi che quest’ul-tima fosse associata a punteggi più critici su tutte le aree. Lo studio è stato condot-to su 71 donne che hanno compilato: un questionario socio-anagrafico, il World Health Organization Quality of Life (WHOQOL)-Bref, il McCoy Female Sexuality Questionnaire (MFS-Q), il Female Sexual Functioning Index (FSFI) e l’Hamilton Anxiety Rating Scale (HAM-A). Il gruppo senza infertilità ha ottenuto punteggi peggiori in tutte le aree analizzate, tranne nell’ansia. I risultati dello studio suggeri-scono l’importanza di un approccio BPS integrato durante la fase di diagnosi e di trattamento che coinvolga il partner per tutto il processo.

Marco Silvaggi, Paolo Maria Michetti, Adele Fabrizi, Roberta Rossi, Francesca Tripodi, Felipe Navarro, Chiara Simonelli

Verso una tassonomia più efficace delle condizioni diagnosticate come matrimonio non consumato

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 1 / 2017

La definizione più condivisa di "matrimonio non consumato" o "matrimonio bianco" (MB) fa riferimento al "fallimento nel realizzare un rapporto sessuale penetrativo all’inizio del matrimonio". Il MB di solito si verifica nelle prime notti del matrimonio e frequentemente viene chiamato "honey moon impotence" (impotenza in luna di miele) o "wedding night impotence" (impotenza della notte di nozze). Tuttavia, sebbene il fenomeno sia presente ovunque, nelle diverse aree geografiche del mondo la sessualità segue modelli molto diversi circa le regole che la riguardano e il significato che le viene attribuito. Inoltre, l’evoluzione e la globalizzazione della società ha creato nuovi contesti e nuovi tipi di relazioni, libe-rando i legami dalle forme rigide e precostituite che fino alla metà del secolo scorso rappresentavano una costante sociale. Tali trasformazioni, in continuo sviluppo, potrebbero quindi ostacolare la corretta classificazione di queste disfunzioni sessuali, in cui le variabili sociali risultano cruciali. Obiettivo: analizzare la letteratura scientifica sul MB, per capire se le diagnosi eseguite nelle diverse società si riferiscono alle stesse condizioni. Metodo: è stata condotta una revisione della letteratura pubblicata sul MB dal 1970 ad oggi attraverso i principali database scientifici, Pubmed Psycharticle e Psychinfo. Risultati: differenze sostanziali sono emerse fra le società medio orientali e le società occidentali. In primo luogo, nelle società medio orientali la sessualità è ammissibile solo nel matrimonio, mentre nelle società occidentali la sessualità e le relazioni non sono fortemente legate. Ciò potrebbe suggerire che il termine "matrimonio" non sia adeguato a descrivere tale fenomeno nelle diverse aree geografiche del mondo. Inoltre, il tempo medio prima della consultazione, l’attribuzione causale e la prevalenza sono molto diverse nei paesi occidentali e mediorientali. Conclusioni: abbiamo trovato che il termine "disfunzione nei primi tentativi di coito" sarebbe più adatto a descrivere le difficoltà maschili, femminili o di entrambi legate all’ignoranza sulla sessualità e all’ansia da prestazione. Mentre, oltre la categorizzazione delle disfunzioni sessuali individuali, suggeriamo il termine "Relazione non consumata" nei casi in cui pregresse difficoltà individuali verso la sessualità, sono coinvolte nella creazione di una disfunzione sessuale di coppia.

Chiara Simonelli

Le disfunzioni sessuali maschili e il modello integrato nel contesto pubblico

Dalla teoria alla pratica clinica

Il volume affronta il problema delle disfunzioni sessuali maschili secondo il nuovo modello integrato della sessuologia clinica, che accoglie, insieme al tradizionale disagio del corpo, anche quello della psiche e della relazione di coppia che nella sessualità sono in una stretta interazione reciproca.

cod. 1241.13

Marco Silvaggi, Adele Fabrizi, Roberta Rossi, Francesca Tripodi, Chiara Simonelli

Oggettivazione del femminile e sessualizzazione precoce delle bambine: implicazioni sullo sviluppo psicosessuale

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 2 / 2016

Nella società attuale, i ritmi della trasformazione hanno registrato un’accelerazione tale che, per la prima volta nella nostra storia, la generazione adulta non riesce ad immaginare la società che attende i propri figli. Per queste ragioni, emerge una domanda di comprensione del presente, prima ancora della previsione del futuro. Per il supporto della salute sessuale femminile, gli sforzi attuali sono contrapposti ad una certa pressione ad uniformarsi all’oggetto dei desideri maschili. Il continuo richiamo esercitato da uno sguardo, esterno o interno, sull’aspetto fisico interrompe la concentrazione e diminuisce la possibilità di entrare in contatto con le proprie sensazioni ed i propri bisogni. L’auspicio è quello che sempre più si diffonda la cultura del gruppo di studio e di intervento, formato da figure professionali diverse ed integrate, che possano cogliere gli aspetti fisiologici, psicologici, relazionali e culturali, sia nelle loro peculiarità, sia nello loro interazioni reciproche.

Luisa Nocito, Valentina Rossi, Francesca Aversa, Francesca Tripodi

Psicodinamiche di coppia

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: Suppl. 1 / 2016

Francesca Tripodi, Filippo Maria Nimbi, Adele Fabrizi, Roberta Rossi, Chiara Simonelli

L’approccio integrato in sessuologia Teoria e prassi clinica

PSICOBIETTIVO

Fascicolo: 2 / 2016

Negli ultimi anni in sessuologia si è diffusa rapidamente l’integrazione di specialisti, modelli e tecniche. Questo articolo descrive l’evoluzione degli approcci nella terapia sessuale fino alla diffusione del modello biopsicosociale (BPS) nel sistema sanitario. L’approccio integrato è la diretta conseguenza e implementazione del modello BPS in sessuologia clinica. A partire dall’esperienza dell’Istituto di Sessuologia Clinica (ISC) di Roma nella clinica e nei corsi di formazione, brevemente descritta, vengono evidenziati i limiti e le risorse dell’approccio integrato, che prende idealmente in considerazione e dà la stessa importanza a corpo, mente, relazioni e contesto.

Filippo Petruccelli, Chiara Simonelli

Identità di genere

Consulenza tecnica per la riattribuzione del sesso

La disforia di genere rappresenta la condizione in cui c’è discordanza, parziale o completa, tra il sesso di nascita da un lato, e il genere codificato dal cervello, dall’altro, e rappresenta da sempre un argomento piuttosto dibattuto in ambito clinico, giuridico e mediatico. Il volume raccoglie contributi esplicativi e applicativi derivati dall’esperienza professionale e clinica degli Autori.

cod. 1241.14

Stefano Eleuteri, Roberta Rossi, Francesca Tripodi, Chiara Simonelli

Attività sessuali online (aso): nuove frontiere e nuovi rischi dell’utilizzo di internet per scopi sessuali

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 2 / 2012

Sempre più persone utilizzano Internet per attività sessuali online e il fenomeno è in crescente aumento. Negli ultimi anni, è inoltre emerso un importante doppio legame tra la sessualità e questo nuovo strumento, dove da un lato la tecnologia ha dato un significato diverso ai comportamenti sessuali preesistenti e dall’altro la stessa sessualità ha diretto la costruzione e l’utilizzo di Internet per renderlo sempre più adatto alle esigenze degli utenti. Questa nuova rivoluzione sessuale ha prodotto aspetti positivi e negativi, costituendo un arricchimento e miglioramento del funzionamento sessuale ma anche un’opportunità ulteriore per condotte criminali, negative e pericolose. Una più approfondita comprensione della sessualità online risulta dunque importante per coloro che lavorano nel campo psicologico e sessuologico. In questo articolo gli Autori cercano pertanto di offrire una panoramica quanto più possibile esaustiva di tale fenomeno, delineandone le motivazioni e le possibili conseguenze.

Roberta Rossi, Maria Moro, Giovanna Torre, Francesca Tripodi, Chiara Simonelli

Obesità e sessualità femminile

RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA

Fascicolo: 2 / 2011

L’aumento esponenziale dell’obesità costituisce un problema di salute pubblica con ricadute sia sul benessere fisico ed emotivo, sia sulla salute sessuale del soggetto obeso. Tra i disturbi dell’umore, la depressione sembra essere la patologia più presente tra la popolazione obesa rispetto alla popolazione normopeso.