
Gli studi sulla socializzazione normativa, occupandosi del "senso del giusto" e dei sentimenti di giustizia negli individui e nei gruppi sociali, offrono un interessante punto di avvio per considerazioni sulla giustizia riparativa e la giustizia penale in ambito minorile. È a partire da questi studi che vengono ripercorsi sia le più importanti critiche rivolte, nel corso del tempo, alla giustizia riparativa e alla mediazione penale, sia i punti di forza, unitamente alla pro- spettiva proposta da Garland in relazione all’inevitabile compresenza di aspetti emotivi e di aspetti razionali in ogni atto penale e alla compartecipazione sociale alla costruzione e al sostegno delle attività punitive. Nel lavoro si individua l’ambito penale minorile come uno dei territori elettivi per realizzare quella "giustizia ibrida" che permetterebbe di coniugare elementi sanzionatori ed elementi di giustizia sociale, riconoscendo tuttavia le contraddizioni insite nell’applicazione di pratiche di giustizia riparativa in una società fondata su ampi differenziali di potere.