Nel contesto delle politiche per il superamento del sistema dei ‘campi rom’, l’articolo analizza le politiche dell’abitare attuate dal Comune di Cagliari nei confronti della comunità rom evacuata dal campo autorizzato che era situato, fin dal 1995, nell’area periurbana della città, e che è stato chiuso nel 2012 per motivi igienico-sanitari. Dallo studio, che ha seguito un approccio qualitativo, emerge che i percorsi di inclusione abitativa e di emancipazione sociale hanno prodotto risultati parziali. Permangono, infatti, criticità legate alla provvisorietà dei progetti messi in campo e alla discordanza che, in diverse occasioni, emerge tra gli obiettivi e gli strumenti individuati da istituzioni pubbliche e operatori privati, nel quadro delle politiche nazionali ed europee, e i progetti di vita delle famiglie rom interessate. Queste ultime chiedono un maggior coinvolgimento nella definizione dei progetti istituzionali per la loro inclusione, in linea con le aspirazioni dei singoli e dei gruppi familiari e nel rispetto della diversità culturale da questirivendicata.