LIBRI DI CARLO PENCO

L‘autore applica una nota tensione tra aspetti cognitivi e semantici della nozione fregeana di senso alla discussione sugli indicali e discute dapprima l’attacco di Burge contro l’identificazione di senso e significato e la risposta di Kripke a favore di tale identificazione. Dopo avere mostrato gli aspetti problematici di entrambe le interpretazioni, l’autore sostiene che la tensione presente nel concetto fregeano di senso (semantico e cognitivo) aiuta a capire le difficoltà di entrambi i punti di vista e alcune tesi apparentemente contraddittorie di Frege sull’identità di senso di enunciati con indicali. L’autore conclude che la nozione fregeana di senso, anche nei suoi aspetti cognitivi, non può essere ricondotta a quella di significato linguistico e che la tensione fregeana tra due nozioni di senso può anche spiegare la discussione che Frege fa sull’indicale "io", usando la proposta di trattare le dimostrazioni come parte del senso degli indicali.

Andrea Bottani, Carlo Penco

Significato e teorie del linguaggio

La nuova edizione di questa antologia mostra, a più di vent’anni dalla prima uscita, l’attualità degli articoli che vi sono pubblicati, diventati orma veri e propri “classici”, da cui si irradiano discussioni tuttora aperte, vivissime e centrali, e non solo nel campo della filosofia del linguaggio.

cod. 490.26

Wittgenstein, Holism and Mental Experiments. Einstein’s Influence - In this paper I analyse the possible influence of Einstein on Wittgenstein. The starting point of the discussion is the problem of holism, and of two paradoxes which stem from it: the paradox of communication for semantic holism and the para dox of conceptual relativism for epistemological holism. After having introducing the two paradoxes, I make a comparison between Davidson’s and Wittgenstein’s answers. From this comparison and from the analysis of Wittgenstein’s answers we are brought to see different tensions in Wittgenstein’s treatment of language games. Language games are sometimes used in a constructive mood, some other times in a very provocative way, as something we cannot properly understand. Especially some of his famous thought experiments have been notoriously interpreted in opposite ways, as a sign of relativism or as a search for a transcendental point of view. My suggestion is that some remarks on Einstein may help to better understand this apparent tension in Wittgenstein. Abstracts 205