LIBRI DI EMANUELE CAROPPO

Alessandra Sannella, Lucio Maciocia

Ri-generare il desiderio di salute di comunità

L'agire sociale per la promozione della salute mentale

La sindemia causata dal Covid 19 ha accentuato l’indebolimento delle reti sociali, influendo anche tra gli operatori sanitari, impegnati a fronteggiare molteplici e articolate difficoltà che hanno investito la sfera privata e pubblica. Questo volume ha voluto esaminare ‘la salute mentale di comunità’, ponendo al centro del dibattito due interlocutori privilegiati: l’individuo e la collettività. L’approccio transdisciplinare del testo consente al lettore di poter ampliare lo spazio di osservazione della visione sulla promozione di salute, e di quella mentale, all’interno di un tessuto sociale che funge da rete di sostegno per le persone e per la comunità.

cod. 1752.3

Edvaldo Begotaraj, Catia De Paola, Daniela Sambucini, Chiara Ciacchella, Emanuele Caroppo, Carlo Lai

L’efficacia degli interventi psicologici sulla depressione, ansia e somatizzazione nei migranti

RICERCHE DI PSICOLOGIA

Fascicolo: 1 / 2020

La migrazione forzata di massa e un fenomeno che negli ultimi anni ha sollevato questioni socio-economiche rispetto ai problemi di contenimento dei flussi e di integrazione socio-lavorativa dell’emigrato nel paese di destinazione. Le cause della migrazione forzata si ritrovano nei conflitti, nella poverta, nelle violenze persecutorie e torture che avvengono nei paesi di origine, nel crescente divario fra ricchi e poveri e nel debito pubblico che azzera gran parte della ricchezza economica di alcune nazioni. Tutto questo impatta in modo inequivocabile sulla salute dei migranti lasciando sequele indelebili. Negli ultimi anni, infatti, il panorama scientifico ha ampliato il focus di interesse, includendo l’aspetto psicologico del migrante. Le esperienze traumatiche subite dai migranti si hanno luogo in tre momenti: prima, durante e dopo il viaggio migratorio. Tutto questo causa ripercussioni psicologiche che sono tipiche ed inconfondibili, tra la sintomatologia piu rilevante emerge la depressione, l’ansia e la somatizzazione. Negli ultimi anni nasce, dunque, l’esigenza di promuovere il benessere psicologico del migrante nel paese ospitante. L’obiettivo della review era valutare l’efficacia dei trattamenti psicologici maggiormente applicati sui migranti effettuando un’analisi qualitativa della letteratura. La raccolta iniziale dei dati era focalizzata su studi che includevano interventi psicologici e/o farmacologici con una valutazione pre-trattamento e post-trattamento della depressione, dell’ansia e della somatizzazione. La selezione includeva studi di tipo controllato-randomizzato, studi quasi sperimentali e studi osservazionali. La review e stata condotta su 52 studi. I trattamenti psicologici sono stati categorizzati in 5 categorie di trattamento (terapia cognitivo comportamentale, terapia di esposizione narrativa, terapia dinamica, trattamenti psicologici combinati, trattamenti psicologici combinati con trattamenti farmacologici). Per ogni categoria sono stati calcolati i risultati significativi e non significativi in riferimento agli esiti: depressione, ansia e somatizzazione. I risultati qualitativi della review mostravano che le terapie cognitivo comportamentali avevano effetto significativo sulla depressione nel 61% dei casi, sull’ansia nel 50% dei casi, sulla somatizzazione in nessun caso. Le terapie di esposizione narrativa avevano effetti significativi sulla depressione nel 57% dei casi, sulla somatizzazione nel 50% dei casi e sull’ansia in nessun caso. Le terapie dinamiche avevano un effetto significativo sulla depressione nel 50% dei casi, sull’ansia nel 50% cosi come sulla somatizzazione. I trattamenti psicologici combinati avevano un effetto significativo sulla depressione nel 46% dei casi, cosi come sull’ansia e sulla somatizzazione nel 60% dei casi. I trattamenti psicologici combinati con i trattamenti farmacologici avevano un effetto significativo sulla depressione nel 61% dei casi, sull’ansia nel 36% dei casi e sulla somatizzazione nel 39% dei casi. L’osservazione qualitativa, in generale, mostrava una probabilita di avere un significativo effetto post trattamento sull’ansia piu bassa del 50% rispetto alla somatizzazione. Entrando nel dettaglio dei trattamenti sembrava che gli effetti delle terapie cognitivo comportamentali erano dovuti al caso rispetto all’ansia, mentre pareva avessero effetti significativi sia sulla somatizzazione che sulla depressione. Per quanto riguarda le terapie di esposizione narrativa sembrava che la probabilita di avere un effetto significativo sulla depressione era dovuta al caso cosi come per la terapia dinamica e per i trattamenti psicologici combinati, questi tuttavia non sembravano sortire effetti sulla depressione e sull’ansia. Per quanto riguarda i trattamenti psicologici combinati con trattamenti farmacologici si riscontrarono effetti significativi di efficacia sulla depressione ma non su ansia e somatizzazione.

Emanuele Caroppo, Patrizia Brogna

The trauma faces: an explorative study on asylum seekers

INTERNATIONAL JOURNAL OF MULTIDISCIPLINARY TRAUMA STUDIES

Fascicolo: 1 / 2016

This study aims at better understanding the traumatic experience in the asylum seekers that was transferred in Italy in application of Dublin II and III Regulation. In particular we analyzed the asylum seekers that was transferred, at the moment of the identification of the European State Members (EU SM) competence of the asylum procedure, like vulnerable target. This is a common category established by the Art. 8 of the Legislative Decree 140/2005 foresees in Italy and its including: minors, disabled people, elderly people, pregnant women, single parents with children and persons who have been subjected to torture, rape or other serious forms of psychological, physical or sexual violence. We shall highlight the particular way in which people with this legal situation perceive their trauma life events and specifically how they are exposed to the greatest risk of PTSD and suicide. To this end we shall analyze the prevalence and incidence of mental health diseases in the asylum seekers and how the bias prevalence about the Dublin Regulation increased the risk of the chronic vulnerability conditions especially the increase of psychological reactive syndromes, addiction and deliberate self-harm behaviours and suicide attempt. Our hypothesis is that the absence of a common program treatment, the dissemination of health information amongst Member States can have a negative impact on the global health of this target people.