LIBRI DI FRANCESCA CRISTINI

Francesca Cristini, Massimo Santinello

Reti di protezione

Prevenzione del consumo di sostanze e dei comportamenti antisociali in adolescenza

Il volume si rivolge a quanti si occupano, a vario titolo, e sono coinvolti nella programmazione e attuazione di azioni preventive. A loro offre un mondo ricco di esperienze e prassi consolidate, nonché riflessioni teoriche e di ricerca che costituiscono dei punti di non ritorno.

cod. 435.20

Mauro Croce, Francesca Cristini, Andrea Gnemmi, Luca Sacchi

Peer education e prevenzione dell’Aids: più responsabilità verso la propria salute

PSICOLOGIA DI COMUNITA’

Fascicolo: 2 / 2010

La peer education è una strategia di intervento usata in tutto il mondo nella prevenzione dell’AIDS. Il presente studio presenta la valutazione di efficacia di un progetto di peer education per la prevenzione dell’AIDS/HIV nel Nord Italia (Verbania). Il progetto si proponeva di incrementare l’attribuzione causale interna sulla salute, emozioni negative intense nei confronti dell’HIV/AIDS, e di modificare le rappresentazioni sociali dell’HIV/AIDS. La valutazione di efficacia è stata condotta attraverso un disegno di ricerca pre/post quasi sperimentale. Un questionario autocompilato è stato somministrato a 212 studenti (112 studenti che hanno partecipato al programma e 100 studenti che hanno frequentato scuole nei quali non è stato attuato il progetto). Il questionario è stato compilato due volte, una prima dell’intervento ed una dopo la sua conclusione. I risultati mostrano che, dopo l’intervento, il gruppo sperimentale riporta una attribuzione causale interna significativamente più alta. Inoltre, dopo l’intervento, i ragazzi del gruppo sperimentale riportano un più alto livello di emozioni negative nei confronti dell’HIV/AIDS. Risultati contradditori emergono nei confronti delle ragazze che, dopo l’intervento, riportano un incremento delle rappresentazioni stereotipiche dell’HIV/AIDS. Al termine sono discusse le implicazioni dei risultati nella prevenzione dell’HIV/AIDS.

Francesca Cristini, Francesca Poser, Luca Scacchi, Angela Perri

Quando la Peer education esce dalla scuola

S & P SALUTE E PREVENZIONE

Fascicolo: 55 / 2010

La peer education è stata ampiamente utilizzata come strumento per la promozione del benessere e per la prevenzione dei comportamenti a rischio, tra cui in particolare il consumo di sostanze psicoattive ed i comportamenti sessuali a rischio. Il contesto elettivo di applicazione della peer education è tradizionalmente stato quello scolastico, tuttavia recentemente si è assistito ad una sua diffusione sempre maggiore anche nei contesti extra-scolastici. La ricerca inerente i progetti di peer education in contesti extra-scolastici è tuttavia ridotta rispetto allo studio dell’applicazione della peer education a scuola. Il presente lavoro ha lo scopo di illustrare alcune caratteristiche dell’applicazione della peer education in contesti scolastici ed extrascolastici. Le caratteristiche dei progetti realizzati al di fuori della scuola sono state estrapolate da un’analisi svolta su alcuni progetti di peer education, realizzati a livello nazionale e internazionale. Vengono evidenziate le peculiarità e le differenze nell’applicazione della peer education nel tradizionale contesto scolastico ed in quello extra-scolastico, facendo riferimento in particolare ai progetti di prevenzione dei comportamenti a rischio. Sono quindi delineati vantaggi e limiti dell’applicazione della peer education nei due diversi contesti. Infine vengono sottolineate alcune criticità nell’utilizzo della peer education al di fuori della scuola, quali in particolare la mancanza di specifiche linee-guida che permetterebbero una maggior comunicazione e coordinazione tra i progetti, il mancato riferimento a specifici modelli teorici, la carenza di rigorosi ed appropriati sistemi di valutazione dei progetti.

Luca Scacchi, Francesca Cristini, Alessia Vieno, Massimo Santinello

Benessere psicologico degli adolescenti immigrati: quando il contesto fa la differenza

PSICOLOGIA DI COMUNITA’

Fascicolo: 1 / 2010

Obiettivo del presente studio è stato quello di confrontare due diversi contesti socioculturali rispetto all’integrazione ed al benessere psicologico degli adolescenti immigrati. I due contesti (Padova ed Aosta) presentano caratteristiche diverse nell’atteggiamento verso l’immigrazione e nell’inserimento sociale e lavorativo degli immigrati. Hanno partecipato allo studio, svolto tramite questionario, 2533 studenti (66.7% maschi; età media: 17.26; D.S.=1.63), di cui il 14.2% sono immigrati di 1a o 2a generazione. I risultati mostrano che gli adolescenti immigrati di Aosta riportano minori livelli di discriminazione percepita e maggiori livelli di identità nazionale, rispetto agli adolescenti immigrati a Padova. Inoltre si evidenziano maggiori disparità tra immigrati e non immigrati a Padova, rispetto ad Aosta. Tali disparità riguardano agiatezza economica, benessere psicologico e sostegno dei compagni. Tali risultati vengono discussi rispetto alle loro implicazioni circa l’adattamento e l’integrazione degli adolescenti immigrati.

Massimo Santinello, Francesca Cristini, Maria Luisa Girardi, Giacomo Di Nola

Orientare le attività di prevenzione verso programmi di prevenzione selettiva: l’esperienza del Veneto

S & P SALUTE E PREVENZIONE

Fascicolo: 51 / 2008

Orientare le attività di prevenzione verso programmi di prevenzione selettiva: l’esperienza del Veneto - Finalità del presente studio è stata quella di analizzare le caratteristiche dei progetti di prevenzione del consumo di sostanze psicoattive presentati alla Regione Veneto in risposta alla Deliberazione della Giunta n. 456 relativa al Fondo Regionale di Intervento per la Lotta alla Droga. In particolare ci sì è posti l’obiettivo di indagare come le Agenzie del territorio hanno risposto alla richiesta di prevenzione selettiva e di confrontare i progetti presentati con i criteri stabiliti dalla ricerca scientifica circa gli interventi di prevenzione efficaci. Sono state analizzate le schede progettuali dei 70 progetti presentati alla Regione. I risultati evidenziano che i progetti sono coerenti con alcuni dei criteri di efficacia stabiliti dalla letteratura scientifica, soprattutto per quanto riguarda l’azione su diversi contesti e l’adozione di molteplici strategie. Le maggiori criticità sono emerse rispetto all’adozione di uno specifico modello teorico su cui costruire il progetto ed alla identificazione del target a rischio utilizzando specifici fattori di rischio e di protezione.

Francesca Cristini, Massimo Santinello, Luca Zini, Marzia Toselli

Valutare è utile?

PSICOLOGIA DI COMUNITA’

Fascicolo: 1 / 2008

Is it useful program evaluation?(by Francesca Cristini, Massimo Santinello, Luca Zini, Marzia Tosell) - This article describe a single case study of a prevention program evaluation. Major issues is: can the program evaluation be an instrument to address the gap between research and practice in prevention, and a process to improve the program and capacities of the program staff? To discuss this question we describe a program evaluation and discuss obtained results from this process. Evaluators used three approaches to guide the process: empowerment evaluation, utilizationfocused evaluation and theory based evaluation. Evaluation process was composed by three main components: evaluability assessment and making clear of program theory, developing evaluation plan and interpretation and use of evaluation results. Results showed that program evaluation can be an important improvement process both for the program and for the social workers group. Keywords: program evaluation, social work prevention

Massimo Santinello, Lorenza Dallago, Francesca Cristini, Chiara Verzeletti

Comportamento antisociale e contesti di vita in preadolescenza

PSICOLOGIA DELLA SALUTE

Fascicolo: 3 / 2006

The aim of the present study is to analyze the influence of different contexts on the development of antisocial behaviours during early-adolescence. We analyzed different contexts such as family, peer group, school and neighbourhood. The sample was composed by 1.155 students (51.3% males) from 5 middle schools in Veneto Region. A multiple regression and a cluster analysis were used to analyze different interrelation among contexts’ perceptions. Results show that antisocial behaviours are more frequent among older students, males and youths living in an industrial suburban area. Higher level of monitoring, peer support and positive relationship with teachers play the role of protective factors while autonomous decisions and, especially, deviant peers can be considered highly dysfunctional. Significant interactions between monitoring and deviant peer, and between relationships with teachers and autonomous decisions were found. These interactions will be deeply commented in the paper. Cluster analysis was used to define contextual patterns (developed by multiple contextual aspects) and to analyze the relation among these clusters and antisocial behaviours. Results show that there are two specific groups of students that have higher levels of antisocial behaviours: these two groups are characterized by an high level of frequencies of deviant peer, or by a negative perception of all the contextual aspects considered.