LIBRI DI FULVIA DE BENEDITTIS

Fulvia De Benedittis, Patrizia Michelis

Figure della memoria.

Ricordare in analisi. Una nuova via nella terapia con il Gioco della Sabbia

Quali memorie si attivano nel corso di un’analisi? Quali sono le fasi di quella narrazione che si compie tra analista e analizzando? Quale ruolo ha l’emergere del ricordo in seduta? Sono alcune delle domande che hanno dato origine a questo libro. Figure della memoria è il frutto di un lavoro di ricerca sulle con-figurazioni che la memoria assume nel setting analitico junghiano.

cod. 1250.267

Fulvia De Benedittis

Il tempo del lutto. Ritmi e trame della psiche

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 35-36 / 2012

Tre diversi movimenti compongono il tempo del lutto: la perdita, la colpa, il perdono. Ciascuno di questi immette nel tempo vissuto dal soggetto uno specifico ritmo e andamento. La morte è figurata come il tradimento per eccellenza ed il lavoro del lutto come un confronto radicale con questo tradimento. Il compiersi del lutto compone la tessitura di una nuova trama relazionale con l’oggetto perduto, quella tela di Penelope, opera del lavoro del lutto e del lavoro della memoria.

Fulvia De Benedittis

Cum-siderare l’Altro. Il Sublime nell’incontro analitico

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 32 / 2010

L’Autrice evidenza, tramite il concetto di "conflitto estetico" (Meltzer), come analista e analizzando, similmente alla coppia madre e bambino, formino una relazione dove il riconoscimento reciproco della bellezza, si conferma come una tappa essenziale della vita psichica. Il sentimento della bellezza emerge nel campo analitico, non nella sua forma apollinea del bello, ma nella forma del sublime. L’ascolto del Sublime non avviene mediante la mera percezione dei sensi, ma richiede un’ascesi interiore, un’aisthesis spirituale. Nell’incontro analitico, le verità più profonde dell’altro si rivelano alla luce di un atto simbolico capace di tras-figurare l’altro nella sua realtà più intima. Ogni incontro autentico, che cerchi cioè la verità psichica come accade nella coppia analitica, può costituirsi come "simbolo vivo" (Jung) solo se illuminato da un reciproco sguardo immaginante. L’Autrice si ispira, con particolare riferimento, al pensiero psicoanalitico di Meltzer, Bion e Jung, ma anche a fonti di carattere religioso, estetico e più in generale filosofico.