
La psicoterapia della Gestalt tra clinica e società
cod. 1252.8
La psicoterapia della Gestalt tra clinica e società
cod. 1252.8
A partire dagli anni 1930, la psicoterapia della Gestalt si è sviluppata dalla psicoanalisi attraverso l’integrazione di altre influenze: la psicologia della Gestalt e la prospettiva olistica, la fenomenologia e il pragmatismo americano, le avanguardie artistiche berlinesi e in seguito newyorkesi, l’attivismo sociale e politico. Due concetti centrali di questo approccio sono la concezione del sé come processo emergente e la prospettiva di campo. In quest’ottica, l’esperienza del terapeuta e del paziente sono influenzate delle tensioni intrinseche alla situazione, cioè dalle intenzionalità del campo, che tendono a completare il processo di assimilazione di quanto non è stato attraversabile. La psicopatologia emerge nell’incontro come assenza, cioè difficoltà a essere pienamente presenti. Il processo terapeutico implica una partecipazione patica e corporea da parte del terapeuta, che lascia emergere quanto spinge per prender forma ed essere integrato. Viene presentata una vignetta clinica per illustrare i tre paradigmi (mono-personale, bi-personale e di campo) utilizzabili per descrivere il cambiamento in terapia, e viene discussa una seduta terapeutica alla luce della teoria del campo.
Dall'epistemologia alla pratica clinica
Questo libro, indirizzato agli psicoterapeuti di tutti gli approcci, cerca di illustrare il modo in cui gli psicoterapeuti della Gestalt contemporanea affrontano la situazione clinica concreta quando lavorano con i bambini. L’obiettivo è sviluppare nuovi strumenti per aiutare i bambini e le loro famiglie a sentirsi parte della comunità umana, in un modo che non sia desensibilizzato.
cod. 1252.2.2
Una polifonia di psicoterapeuti della Gestalt contemporanei
Sessantacinque anni dopo la nascita della psicoterapia della Gestalt, i teorici di questo approccio spiegano in questo libro come loro comprendono e usano il concetto del “Sé”, chiarendo le direzioni in cui potevano influenzarlo e arricchirlo.
cod. 1252.2.1
Questo articolo presenta una lettura del disturbo ossessivo-compulsivo a partire dalla teoria della terapia della Gestalt, della psicologia della Gestalt e della fenomenologia psi-chiatrica. Dopo un inquadramento diagnostico, si esplorano i vissuti dei pazienti a partire dall’esperienza dello spazio e del tempo, del rapporto fra dettaglio e insieme, del confine, della materialità. Alla luce della teoria gestaltica della percezione, il sintomo ossessivo-compulsivo viene considerato come un adattamento creativo in grado di proteggere il paziente da sofferenze più gravi, in una situazione in cui lo sfondo sensoriale corporeo sia intriso di terrore. Dopo una descrizione di come il campo ossessivo-compulsivo si attualizzi nella seduta terapeutica, vengono evidenziati alcuni temi e passaggi che possono sostenere il terapeuta nella cura di questo disturbo.
Dalla psicopatologia all'estetica del contatto
Questo libro è rivoluzionario nel suo sforzo di affrontare il tema della psicopatologia da una prospettiva gestaltico-relazionale e offre una specifica visione gestaltica per comprendere la psicopatologia. Un encomiabile sforzo di allargare i concetti fondanti della teoria gestaltica relativi al funzionamento umano, per capire i pazienti seriamente disturbati e il funzionamento psicotico.
cod. 1252.14
La psicoterapia della Gestalt con le esperienze depressive
cod. 1252.4
In questo articolo l’autore introduce il concetto di campo psicopatologico, inteso come campo esperienziale che attualizza un’assenza al confine di contatto. Per coglierne l’attualizzarsi, il terapeuta deve possedere una competenza estetica, grazie alla quale può sintonizzarsi alla radice dell’esperienza, dove il campo emerge come presenza atmosferica, prima del definirsi di distinti soggetti e oggetti. In questo modo coglie i movimenti delle intenzionalità di contatto in gioco affinché si riveli l’assenza di cui il campo è portatore e questa possa trasformarsi in presenza e bellezza. Considerare oggetto della psicopatologia il campo ci colloca in un orizzonte radicalmente relazionale e ha rilevanti ripercussioni sulla pratica clinica.
Atti del III Convegno della Società Italiana Psicoterapia Gestalt
Il volume raccoglie i contributi del III Convegno della Società Italiana Psicoterapia Gestalt sul tema del dolore e della bellezza.
cod. 1252.13
Atti del II Convegno della Società Italiana Psicoterapia Gestalt
Gli atti del II Convegno della Società Italiana Psicoterapia Gestalt, che ha visto la presenza di molti direttori di scuole italiane di specializzazione in psicoterapia della Gestalt. La presenza delle varie anime della Gestalt italiane, con le loro talvolta spiccate differenze, e il confronto nato da questo incontro costituiscono una risorsa straordinaria per lo sviluppo del modello e della comunità della SIPG.
cod. 1240.2.8
Atti del Secondo Congresso della psicoterapia italiana
Che cosa rende terapeutica una psicoterapia? Nel 2005 la Federazione Italiana delle Associazioni di Psicoterapia (FIAP) ha organizzato un congresso in cui più di 20 Associazioni Italiane di psicoterapia si sono riunite a Siracusa per dialogare su questo tema. Sul filo conduttore della crisi della “dicibilità” come cura, questo volume raccoglie i contributi presentati in quel Congresso dai rappresentanti contemporanei della psicoterapia italiana, su temi che vanno dalla formazione alla ricerca, dalla supervisione alla clinica, dalle scoperte delle neuroscienze sulla natura relazionale del cervello alla ridefinizione dei concetti basilari della psicoanalisi.
cod. 1250.95
Gli autori presentano in modo articolato alcuni aspetti peculiari della formazione in psicoterapia della Gestalt: il concetto di aggressione dentale e il suo influsso sul processo formativo, le fasi del Sé-in-formazione e la contestualizzazione temporale delle intenzionalità di contatto che caratterizzano gli allievi in formazione, la necessità di adeguare i modi e i contenuti formativi ai vissuti della società post-moderna. Questo contributo rappresenta uno strumento utile per tutti coloro che fanno formazione in psicoterapia della Gestalt.
L’epistemologia della psicoterapia della Gestalt offre una prospettiva originale, fenomenologica e radicalmente relazionale, sulla diagnosi e sulla psicopatologia. A partire dalle premesse teoriche del nostro modello, presentiamo una concezione della psicopatologia come sofferenza relazionale e non solo come disturbo individuale. Proponiamo inoltre una distinzione fra due tipi di diagnosi: la diagnosi estrinseca e la diagnosi intrinseca o estetica. Viene discussa la possibilità di utilizzare la diagnosi estrinseca, proveniente dal modello medico, in un orizzonte naturalistico o ermeneutico. La diagnosi intrinseca, specifica invece dell’approccio gestaltico, si basa sulle caratteristiche estetiche della formazione della figura al confine di contatto. Si tratta di una valutazione intrinseca alla situazione, che orienta l’azione terapeutica senza cristallizzare l’esperienza dei pazienti in Gestalten fisse.
Sviluppi e innovazioni di una psicoterapia
Il libro, risultato di un congresso tenutosi a Napoli nel 2002, raccoglie i contributi di psicoterapeuti appartenenti a vari istituti italiani: essi esprimono una sintesi del lavoro di ricerca teorica e metodologica che le scuole italiane, con percorsi autonomi, hanno sviluppato nel campo della Gestalt.
cod. 2000.1209
Gestalt therapy between clinical and social perspectives
cod. 1250.106