Esperienze di supervisione e intervento nei Servizi alla persona
cod. 1168.1.45
Esperienze di supervisione e intervento nei Servizi alla persona
cod. 1168.1.45
Pensieri e strumenti per una psicoterapia psicoanalitica orientata all'intersoggetività
Il volume si rivolge ai professionisti della salute mentale – psicologi, psicoterapeuti, psicoanalisti, medici, psichiatri, neuropsichiatri – che vogliano conoscere o approfondire i temi del lavoro psicoanalitico centrato sulla relazione intersoggettiva. Al contempo il testo risulta utile per allievi e specializzandi che si stanno formando alla psicoterapia, così come per altri professionisti della relazione di aiuto interessati a una visione psicoanalitica contemporanea dei legami interpersonali e degli strumenti di cura.
cod. 1422.1.20
L’autore, a partire dal testo di Giuseppe Civitarese “Esperienze nei gruppi come chiave per comprendere l’’ultimo’ Bion”, propone una lettura dei temi trattati e un approfondimento di alcuni aspetti inerenti il rapporto tra gruppo e individuo, le ricadute sulla tecnica delle concezioni postbioniane, l’intersoggettività duale e gruppale nel lavoro analitico, l’utilizzo del modello del campo analitico nelle situazioni gruppali. Il fondamento gruppale della soggettività viene considerato sia come base filosofica ed epistemologica del lavoro terapeutico, sia come presupposto necessario per un certo assetto tecnico del terapeuta che voglia orientare il proprio approccio in un senso intersoggettivo. Il tema del gruppo-a-due costituito dalla coppia terapeutica apre interrogativi e possibili prospettive che sfidano certe visioni del contesto analitico e della relazione terapeutica. Si evidenzia, inoltre, che il pensiero del Bion di Esperienze nei gruppi, come riletto da Civitarese, fornisce interessanti possibilità esplicative e interpretative potendolo applicare anche alla situazione terapeutica duale.
Gli autori introducono il saggio di Bruno Vezzani, “La responsabilità in politica”, per connetterlo alla formazione, tema del prossimo numero della Rivista. Evidenziano come i cambiamenti attuali influenzano inevitabilmente la formazione, rendendo necessario l’utilizzo di altre epistemologie e di nuovi modi di abitare la polis. Gli autori pongono infine l’accento su quanto il potere delle istituzioni determina e influenza la formazione stessa degli operatori della salute mentale.
In questo scritto dialogano alcuni esperti di formazione con matrici culturali e impostazioni teoriche e tecniche diverse. Il loro obiettivo è aprire un dibattito su che tipo di competenze dovrebbero avere gli operatori della salute mentale che si occupano di migranti e migrazione. Le attuali grandi trasformazioni sociali stanno determinando dei cambiamenti nella pratica clinica, nell’organizzazione dei servizi di cura e sulle opportunità di lavoro: tutto ciò comporta un inevitabile ripensamento della formazione. Tutti sono d’accordo nel riconoscere il dispositivo gruppale come una delle principali risorse per far fronte a queste difficoltà. L’accoglienza dei migranti porta a importanti vissuti di smarrimento verso il nuovo e incertezza verso i propri paradigmi culturali. È fondamentale imparare nozioni di antropologia ed etnopsicologia per poter ascoltare l’altro e capire i suoi reali bisogni all’interno della sua personale e specifica cornice culturale e di senso, fatta di registri simbolici peculiari.
Il testo prende in considerazione e cerca di integrare il compito di ospitalità dei migranti nei centri di accoglienza e i processi formativi gruppali che accompagnano questo lavoro. Nello svolgimento dello scritto, si analizzano difficoltà, difese e fenomeni che appaiono in questi setting, con particolare attenzione alle dinamiche e ai processi gruppali, sia nella vita comunitaria che nei contesti di formazione e supervisione degli operatori dell’accoglienza. Nelle riflessioni che seguono, così come nelle metodologie applicate sul campo, si ricerca una integrazione possibile tra psicoanalisi operativa, facendo riferimento soprattutto alle opere di Pichon-Rivière e Bleger, approccio gruppale e alcuni elementi della scuola etnopsichiatrica.
In questa intervista lo psichiatra Salvatore Inglese, pioniere italiano dell’etnopsichiatria, dialoga con alcuni membri della redazione di Gruppi, sui grandi fenomeni migratori. Viene discusso il rapporto conflittuale fra il desiderio di incontrare e mescolarsi con gli estranei, e il bisogno di sperimentare un forte senso di appartenenza attraverso confini e tradizioni ben definiti. Riflettendo sull’inevitabilità del conflitto insito nell’incontro con lo straniero e sulla necessità di farsene carico, l’intervistato sottolinea la specifica necessità dell’etnopsichiatria di affrontare l’incolmabile differenza esistente fra gli interlocutori. Ciò sollecita un interrogativo sugli stessi presupposti teorici della psicopatologia e della clinica oc-cidentali e sulla necessità di porre una grande attenzione alla cura di chi vive in prima linea l’accoglienza e la cura degli immigrati e delle comunità accoglienti. Ri-guardo ai presupposti teorici, Salvatore Inglese affronta il tema dell’inconscio e del gruppo, intesi come elementi naturali, e del setting, inteso come elemento istituito in grado di evidenziare e dinamizzare il rapporto fra questi. Richiamando il pensiero di Georges Devereux e di Tobie Nathan, viene discusso come il problema lingui-stico entri nell’organizzazione del setting. A proposito della cura di chi cura, infine, viene valorizzato lo sforzo compiuto per sopportare lo "spaesamento" sperimenta-to nel tentativo di gettare un ponte fra diversità difficilmente conciliabili.
Aspetti teorici e d'intervento
Questo volume si concentra su una serie di analisi psicologiche dei processi di separazione familiare, focalizzando i diversi ambiti coinvolti. Oltre che a psicologi, psicoterapeuti, psichiatri e neuropsichiatri infantili, il testo può essere un utile strumento per: avvocati e magistrati che si occupano di separazioni; operatori sociali ed educativi; insegnanti di ogni ordine e grado che sempre più spesso incontrano alunni figli di famiglie separate.
cod. 1305.249
Hospice: cure palliative e approccio interdisciplinare
Una serie di contenuti e strumenti relativi alla cura dei malati inguaribili e al lavoro sanitario nell’ambito delle cure palliative. Un testo per operatori sanitari – infermieri, medici di medicina generale, medici specialisti, operatori sociosanitari, psicologi e psicoterapeuti – che si occupano di cure palliative e di relazione di cura con malati gravi, cronici e inguaribili, e per studenti e specializzandi che si formano in queste professioni.
cod. 1350.43
L'intersoggettività duale e gruppale in psicoanalisi
Il testo si rivolge ai professionisti della salute mentale che vogliano approfondire i modelli teorico-clinici intersoggettivisti, ponendosi come strumento per la loro azione clinica professionale.
cod. 1219.4