L’articolo intende illustrare i fattori di rischio burnout a cui il terapeuta è esposto. Soprat-tutto, focalizza una particolare situazione ricorrente nell’esperienza del clinico: il cortocircuito emotivo che nasce dall’incontro con pazienti che presentano una marcata affinità con lo sfondo del terapeuta, e che pertanto suscitano in lui particolare risonanza. Per prevenire il burnout, è auspicabile che il terapeuta abbandoni lo schema narcisistico del farsi carico della salvezza del paziente; che accetti la propria fallibilità e che sia disposto a met-tere al servizio dell’Altro le proprie paure e la propria fragilità. L’articolo si conclude con la presentazione di un esempio clinico utilizzando lo schema de-scrittivo dei “passi di danza” e con la proposta di favorire la spontaneità del terapeuta, la sua capacità di entrare pienamente in relazione con i pazienti e l’accettazione della sua vulnerabilità.