LIBRI DI MARCO MARRONE

Questo paper riflette sulle sfide economiche, sociali e ambientali che le organizzazioni sin- dacali si trovano ad affrontare guardando ai margini del proprio campo tradizionale d’azione misurandosi con nuovi ordini discorsivi, pratiche e alleanze. È proprio in contesti come quelli delle piattaforme digitali, delle politiche abitative o delle crisi industriali, in cui l’azione sin- dacale viene spinta a intrecciarsi con nuovi attori e a sperimentare nuove pratiche, che emer- gono le direttrici di rinnovamento organizzativo più promettenti. Più che cercare nuove for- mule in grado di costruire un “sindacato 2.0”, ciò che appare necessario per affrontare le sfide del futuro è quindi tradurre tali sperimentazioni in apprendimento organizzativo, aspetto sul quale permangono invece ancora delle difficoltà. Le domande di ricerca saranno le seguenti: in quali contesti vengono sperimentate forme innovative di alleanza e azione? Quali sono le potenzialità e i limiti di tali sperimentazioni? In che modo queste esperienze possono tradursi in apprendimento organizzativo per le orga- nizzazioni sindacali e in un rinnovamento del sistema delle relazioni industriali?

Vando Borghi, Marco Marrone

Il potere infrastrutturale nel capitalismo di piattaforma. Lavoro, connettività ed ecologia

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 164 / 2022

Questo contributo vuole mettere in evidenza, accanto alla centralità assunta dalle piattaforme digitali nella nostra società, l’emergere di un "potere infrastrutturale" - categoria che prendiamo in prestito dal lavoro di Michael Mann - in grado di con-dizionare tanto le attività lavorative, quanto le stesse forme della vita quotidiana. L’oggetto della riflessione è l’origine di tale potere, le sue caratteristiche e le sue implicazioni nei confronti della capacità produttiva e riproduttiva della società. Dopo aver ripercorso le trasformazioni avvenute sul piano della connettività, verrà dunque analizzata l’ascesa delle piattaforme e le conseguenze tanto nell’ottica specifica del lavoro, quanto all’interno di una più ampia prospettiva ecologica. Nelle conclusioni, la lente infrastrutturale verrà presentata anche come pista pro-mettente attraverso cui ripensare un "inversione" delle componenti materiali e immateriali che determinano il "potere infrastrutturale" delle piattaforme.

Federico Chicchi, Marco Marrone, Antonio A. Casilli

Introduction. Digital labor and crisis of the wage labor system

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 163 / 2022

In this introduction the editors of the Special Issue of Sociologia del lavoro devoted to digital labor and the crisis of the wage-labor system, analyse recent trends in the scholarship of platform capitalism in the aftermath of the pandemic outbreak. Platforms are not only a type of business model - they have become a crucial infrastructure around which society reorganizes itself. They extract value not only from traditional labor activities, but also from the social cooperation. Their operations permeate even private spaces and turn social ties such as kinship, friendship, and sexuality into complex monetization schemes. This process represents a departure from the salary institution, where identity was mostly linked to the position occupied by each individual with respect to work and wages. Ultimately, the hidden dimension of digital capitalism is represented by automation which, contrary to the prevailing opinion, does not mark the decline of human labor. A huge amount of data, and data work, is required to deploy platforms’ algorithms. Such work is performed by under- and micro-paid remote providers, often residing in lowincome countries. Even if platform capitalism appears stronger since the Covid-19 outbreak, it is far from mastering the global challenges it triggers. As its contradic tions become apparent, new struggles of digital workers become more visible and better organized.

Il volume approfondisce i principali ambiti in cui le innovazioni tecnologiche stanno cambiando o cambieranno in un futuro sempre più prossimo i modelli di organizzazione e gestione delle risorse umane. Sono trattati temi come la comunicazione organizzativa attraverso il web, l’e-recruitment, la gestione della leadership e dei gruppi attraverso le nuove ICT, ma anche ambiti più specifici come la sicurezza e il benessere organizzativo, il telelavoro e la formazione online.

cod. 1042.80

Marco Marrone, Gianmarco Peterlongo, Giorgio Pirina

La classe operaia va nel cyberspazio. Il capitalismo di piattaforma oltre i miti della digitalizzazione

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 1 / 2021

A partire da una rassegna della letteratura recentemente formatasi attorno al capitalismo di piattaforma, questo contributo prova a evidenziare la crescente diffusione dei "miti" della di-gitalizzazione. In particolare, verrà sottolineato come l’idea di una produzione dematerializzata, automatizzata, democratizzata ed ecologicamente sostenibile non solo manchi di cogliere la reale entità delle trasformazioni in atto, ma sia funzionale a consentire l’incremento dello sfruttamento del lavoro e della natura. Studi empirici mostrano come la realtà delle trasforma-zioni in atto sia quella di un’economia popolata da una varietà di contesti geografici, situazio-ni lavorative e modi di produzione differenti che vengono spesso oscurati dalle narrazioni diffuse dalle piattaforme digitali. Dunque, il ripensamento dei confini della digitalizzazione appare necessario non solo per disarticolare i suoi "miti", ma si trova anche alla base di un possibile rovesciamento dei suoi esiti.

The paper provides a perspective, empirically explorated in the context of food delivery, able to focus those factors which have developed the digitalizazion of the economy, but also why its benefits are not being redistributed among those who have been involved. The hypothesis is that this happens because digitalization is not only the product of technological development, but also of a ri-articulation of accumulation processes happening in the context of neoliberalism effects on the society. A process which is not only increasing the relevance of food delivery, but it is also transforming social relations inside such context. The paper presents empirical evidences coming from the analysis of four of the major food delivery platforms balance sheet. Furthermore, the author will analyze 5 interviews conducted among food delivery workers and 7 among restaurant’s manager. The author finally underlines how digitalization is producing a dependency from digital platforms which gets deepen by the way in which they operate.

Francesca Coin, Marco Marrone

Ambivalence. Luci e ombre del lavoro digitale

ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE

Fascicolo: 1 / 2018

Nel 2013 Trebor Scholz curava per Routledge un testo titolato Digital Labor: The Internet as Playground and Factory. Il testo raccoglieva i contributi di alcuni tra gli studiosi più innovativi e eclettici del lavoro digitale e si proponeva di evidenziarne le tendenze e le implicazioni nell’epoca contemporanea. Il tema era il cambiamento del lavoro mediato dalle tecnologie di rete, nel momento in cui la tecnologia ibrida ogni ambito dell’esistenza sino a cambiare la definizione stessa di lavoro. Il dibattito evidenziava alcuni nodi irrisolti dell’economia digitale, in primo luogo i temi della rendita e del lavoro gratuito nell’ambito della rete, quali espressione della capacità di estrarre informazioni da milioni di consumatori come condizione per la difesa di posizioni strategiche nel capitalismo delle piattaforme. Il presente contributo si concentra precisamente su questi temi, sulla tendenza recente a interpretare la rete come un apparato di cattura distopico, a differenza delle speranze che le venivano associate, sottolineando le trasformazioni e il ruolo ambivalente svolto dall’automazione e della tecnologia nell’immaginario collettivo.

Questo elaborato si pone di analizzare in che modo le trasformazioni del Welfare occorse in Europa nel tentativo di rispondere alle sfide poste dalle nuove forme del lavoro, incidono sulla possibilità per i giovani di avere accesso alla cittadinanza sociale. L’autore sostiene che il sorgere del Welfare "attivo", nonostante si caratterizzi per una volontà di superare l’impianto assistenzialista, rimane ancora fortemente ancorato ad una rigidità del nesso tra dovere al lavoro e accesso alla cittadinanza. Pertanto, sebbene in quei paesi che più di altri hanno investito sulle politiche di attivazione si registri un successo in termini di occupazione giovanile, l’introduzione di strumenti coercitivi al lavoro sembrano produrre una difficoltà per i giovani nell’accesso alla sfera della cittadinanza sociale. Si sostiene infine che i bisogni delle nuove figure del lavoro necessitano di un nuovo tipo di cittadinanza sociale universale che superi la rigidità del nesso tra lavoro e cittadinanza.